CAPITOLO 3

440 20 3
                                    

X: stanno tutti bene sono sugli elicotteri.
a quelle parole tirai un sospiro di sollievo, erano vivi, tutti vivi.
X: come ti chiami?
L: L-Lexie.
X: okay Lexie, ora ti tireremo fuori di qui.
L: grazie, riusciteci per favore.

l'uomo annuì e chiamo i suoi aiutanti per sollevare il macigno che mi schiacciava a terra.

Arrivarono persone con macchine enormi, come quelle che si usano per traspostare gli oggetti pesanti.

Ero pronta al dolore.

L'uomo mi dette la mano, probabilmente per rassicurarmi.

X: ora sentirai dolore Lexie.
L: immagino.
X: okay.

si allontanò.

X: 3...2...1...sollevate!

ci riprovarono per svariate volte.
Lo tirarono su.
ci erano riusciti davvero?!?!?
Ero libera?!?!
non potevo crederci.

Arrivarono persone con una barella su cui mi misero e partimmo in elicottero.

Volevo vedere tutti, ma soprattutto Mark.

Mark pov
Perchè lei?
Perchè non io?
continuavo a chiedermelo.
insomma lei era una fantastica persona e io...ho fatto tanti, troppi errori per essere ancora vivo.

una lacrima rigò il mio volto.

Volevo smettere di vivere, smettere di lottare per la mia vita.
Ma poi pensai a mia figlia, Sofia e a Callie, Arizona e a Sloan, l'altra mia figlia.

Decisi di continuare a lottare.

Non chiusi gli occhi per paura di non risvegliarmi.

Arrivammo in un ospedale, era un centro traumatologico molto attrezzato, ci avrebbero salvato.

𝑆𝐿𝐸𝑋𝐼𝐸Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora