Amore in cortocircuito

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Preparazione, concentrazione e convinzione.

Quando il tuo nome è Louis Tomlinson e hai il peso della vittoria sulle tue spalle, l'unica cosa che può salvarti e permetterti di non cedere lasciandoti schiacciare dal mondo è un mantra quotidiano che ti ricordi cosa ami e perché lo ami.

Se ti chiami Louis Tomlinson e il tuo nome è scritto sulle testate giornalistiche, riportato dai media locali e internazionali e presente su ogni social media, tutto ciò che puoi fare è ripeterti quanto vali e quanto gli altri credono in te.

E forse un po' inizi a crederci anche tu.

Preparazione, concentrazione e convinzione.

L'acronimo di quel mantra curativo Louis l'aveva impresso nella mente, circoscritto sul cuore e inciso sulla pelle poco sotto la clavicola, così da ricordare a se stesso quante volte il peso della fama avesse rischiato di schiacciarlo.

Per ricordare a se stesso quante volte aveva combattuto e risollevato quel peso, riportandolo sulla sua schiena e sulle spalle senza mai chinare il capo dinanzi agli occhi indiscreti.

Un capo coronato d'alloro agli occhi del mondo; un capo basso e chino nella solitudine della sua intimità.

Se il tuo nome è Louis Tomlinson e fai parte di un Paradiso mediatico, in cuor tuo sei vittima di un Inferno personale: un Inferno che ti sei creato solo scavando fino all'ultimo metro, con le tue stesse mani e passo dopo passo,  con la stessa velocità che impieghi durante le tue gare.

In quei casi un mantra non ti salverà a lungo: questo Louis l'aveva capito con il passare degli anni.

Era salito in alto fin sopra la vetta del mondo, innalzandosi su un piedistallo di amore costruito su un'immagine forzata, la cui unica verità si basava sull'amore per la velocità.

Ma non aveva calcolato la presenza del vuoto oltre ogni cima, dinanzi ad ogni altura.

Si era così ingenuamente ritrovato dinanzi a un precipizio, in precario equilibrio e in costante bilico tra il vuoto e una discesa a picco. Dinanzi a sé solo una scelta: scendere a fatica dalla vetta, lasciandosi schiacciare dalla frana o gettarsi a capofitto nel vuoto più totale.

Perché prima o poi l'equilibrio precario si spezza, ma Louis non sapeva che a spezzare il suo sarebbe stato un giovane meccanico dai capelli ricci e l'aritmicità nel cuore.

Come era arrivato a dover scegliere tra il salvare se stesso e la sua carriera? Quella domanda gli balenava quotidianamente nella testa da mesi ormai: si ritrovava costantemente a notte fonda sul terrazzo del suo attico newyorkese a stringere ossessivamente tra le mani pacchetti di sigarette che puntualmente si svuotavano in qualche giorno, a ripetersi che una casa così grande era contornata da un vuoto asfissiante e soffocante.

Si ritrovava a fissare il buio, freddo e vuoto, contornato solo dalle luci soffuse di lampioni statici lì presenti da tempo immemore; dinanzi a sé solo un immenso e vasto panorama spento, il cui silenzio veniva interrotto a tempi alterni da auto che sfrecciavano nel cuore della notte ad alta velocità.

E la sua mente tornava prepotente alla fonte di tutti i suoi problemi, correva senza sosta verso la sua arma a doppio taglio: la velocità.

Quella stessa velocità che faceva parte della sua vita da quando ne avesse memoria; era cresciuto sostenuto dal ritmo di un cuore che batteva troppo veloce per un'unica passione: una velocità sfrontata, sregolata, adrenalinica e incontrollata.

Quando ti chiami Louis Tomlinson e vivi la vita senza un ritmo preciso, guidato solo dall'istinto di vittoria, difficilmente puoi dimenticare cosa ti ha condotto dove sei.

Amore in cortocircuito || Larry AU ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora