Capitolo 3.

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Tutto il pomeriggio lo passai leggendo uno dei miei adorati libri.
Il ragazzo con cui avevo scommesso si alzò dal letto e mi chiese se avessi fame.

«Un pochino, è ora di andare in mensa per la cena?»

Annuì e quindi mi alzai, stiracchiandomi un po'.
Decisi che,tornata dalla mensa, mi sarei fatta una bella doccia rilassante.

Uscimmo dalla stanza vagando per i corridoi, scendemmo le scale che conducevano direttamente alla cucina.
Appena aprii la porta della mensa vidi i tavoli colmi di ragazzi della mia età, alcuni anche più grandi di me.
Liam si avvicinò al mio orecchio per farsi sentire.

«Se vuoi vieni al tavolo con me, dopo aver preso la cena.»

Annuii, d'accordo con lui. Dovevo pur conoscere qualcuno in quel college, oltre l'irritabile Liam. Sperai solo che i suoi amici non fossero come lui.

Mi avvicinai al bancone prendendo un vassoio con due piatti e delle posate. Avvicinai il piatto alla signora che si occupava a dare le proprie porzioni di cibo a tutti. Mise una sostanza che mi sembrava fosse purè, e in un altro piatto una fetta di carne con dei pomodori. Guardai i miei piatti sospirando.
Mi sa tanto che sta sera mangerò solo pomodori.
Avvicinai, svagando, il piatto con dentro quella mezza specie di purè al naso e una puzza mi arrivò fino al cervello.
Feci una smorfia e presi una boccetta d'acqua leggermente frizzante.
Aspettai Liam, che guardò i suoi piatti sbuffando.

«Che c'è? Non ti va bene il purè con la carne?» chiese acidissima la signora.

«Più che purè mi sembra vomito di neonato.»

Feci una smorfia disgustata solo al pensiero.

«Se hai fame mangi quello!» sbottò di nuovo la donna, suppergiù sulla cinquantina.

Risi.
Me lo diceva sempre mia madre da piccola.
Più tosto, guardai il telefono per vedere se mia madre avesse risposto al telefono, ma da parte sua nessun messaggio.
"Dopo la chiamo", pensai.

Seguii Liam fino ad un tavolino in cui erano seduti dei ragazzi.
Un riccio dagli occhi verdi mi guardò sorridendo e si presentò subito.

«Piacere, mi chiamo Harry, tu sei?»

«Ariana, mi chiamo Ariana» sorrisi ad Harry.

«Sei sua amica?» mi chiese il ragazzo.

«Amica è un parolone -risi- lo conosco da si e no, cinque ore.» affermai.

Un moro dagli occhi celestini, seduto vicino ad Harry, mi guardò.
Gli feci un piccolo sorriso.
Questo, guardò Liam alzando un sopracciglio.

«Un'altra delle tue puttane?» lo sentii chiedere.

«Un altra delle sue puttane potrebbe essere tua madre.» risposi a tono scazzato, come aveva fatto lui prima.

«Come scusa?» mi chiese il tipo.

«Cosa? Io non ho detto niente.» dissi tranquilla, anche se tutti avevano sentito alla perfezione.

Notai con la coda dell'occhio un ragazzo, fissarmi.
Harry ridacchiò insieme a Liam.

«Senti stronzetta-» venne fermato da Liam.

«Allora, con calma, non vi agitate -prese una piccola pausa, guardandoci- lei non è una delle mie puttane, si chiama Ariana ed è la mia compagna di stanza, tutto qui.» spiegò tranquillamente.

Il ragazzo dagli occhi celesti sospirò sollevato.
«Mi dispiace di aver dubitato che tu fossi una sua puttana, mi chiamo Louis.»

Annuii, per poi rispondergli.

«Come ha già detto Liam, io sono Ariana. E dispiace anche a me per aver detto che tua madre è una possibile puttana di Liam.»

In fine guardai il ragazzo che ancora mi stava fissando.

«E tu come ti chiami?» gli chiesi.

Lui, in risposta, sbuffò alzandosi e tirando fuori un pacchetto di sigarette. Fece cenno a Louis con la testa e anche quest'ultimo si alzò, i due uscirono dalla mensa, andando a fumare da qualche parte, credo.

«Si chiama Zayn, non parla quasi mai e quelle poche volte quasi esclusivamente con Louis.»

Annuii al riccio, che mi aveva appena messo a conoscenza di quella nozione.

Presi una forchetta e la infilai nel purè, lo smossi un pochino ed era troppo poco denso. Quasi acquoso.
Sbuffai e guardai la carne. Ne tagliai un pezzo e provai a masticarlo. Era fredda e dura, non si poteva mangiare.
Presi un fazzoletto e ci sputai dentro la carne.
Dio che schifo. Presi un pomodoro e lo assaggiai. Si poteva fare.

Finii di mangiare il pomodoro e bevvi un sorso d'acqua.
Harry mi sorrise gentilmente e ci iniziai a parlare del più e del meno.
Si avvicinò a Liam la famosa biondina.
Sbuffai guardandola male e tornai a concentrarmi su Harry. Lui ridacchiò vedendomi e notando la mia grandiosa simpatia verso di lei.

Liam disse qualcosa all'orecchio alla bionda, ma non sentii bene da poter capire qualche parola.
Ero davvero impicciona, lo so.

Salii in camera insieme a Liam, dopo aver salutato Harry. Appena entrai mi diressi subito al bagno, chiudendomi a chiave dentro. Mi spogliai tranquillamente entrando poi nella doccia e chiudendo la tenda.
Il getto d'acqua calda mi riscaldò velocemente, era talmente rilassante che non mi accorsi di quanto stetti sotto l'acqua. Mi insaponai e una volta sciacquata, uscii dalla doccia avvolgendo sia capelli, che corpo, in due asciugamani di grandezze diverse.

Liam mi sorrise e io guardai l'ora.
Wow erano le 11 PM, ero stata più di mezz'ora sotto l'acqua.
Presi il mio intimo e me lo infilai velocemente una volta dentro il bagno.
Mi asciugai con calma i capelli ripensando a quante volte Liam ci avesse provato con me durante il pomeriggio. Ovviamente io l'avevo ignorato, leggendo.
Però era davvero adorabile, i suoi occhioni marroni dello stesso colore dei capelli si abbinavano perfettamente alla leggera barba che cresceva sul suo volto.
Appena uscii dal bagno in intimo sentii lo sguardo del mio compagno di stanza addosso.
Si alzò avvicinandosi a me, ma io mi infilai al volo un pantaloncino di tuta con una canottiera.
Lui sorrise. Lo guardai sorridendo.

«Mancano 5 minuti.» Dissi e mi leccai le labbra, guardandolo.

«A me ne bastano 3» si avvicinò ancora di più, la distanza fra noi era minima.
Mi poggiai alla piccola scrivania posta vicino la porta finestra che dava sul balcone.

«Non sarà tanto facile con me.» ridacchiai.

Da quando parlai calò il silenzio tra noi. Non dicemmo parola, ma i nostri occhi parlavano, e come se parlavano. Facevano discorsi interi.

Abbassai lo sguardo sulle sue labbra, per fargli capire che mi avrebbe potuto baciare.
Così fece, ci unimmo in un bacio appassionato, voglioso. Indietreggiò fino a farmi sedere sulle sue gambe. Stavamo sopra il suo letto.

«Manca un minuto e non ce la farai mai.» dissi tra un bacio e un altro.

«Non mi importa, io voglio te.»

Bad Bet || Liam PayneDove le storie prendono vita. Scoprilo ora