Capitolo 4

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L'inizio di una nuova vita


Narratore esterno's pov

La ragazza piegò la lettera e cercando di non farsi notare prese una busta bianca, la aprì e infilò il foglio bianco.
Una delle sue damigelle si avvicinò alla giovane e le mise una mano sulla schiena per avvertirla che era arrivato il momento di prepararsi.
Karol Sevilla si alzò dalla sua sedia per dirigersi nel salone dove l'aspettava la truccatrice.
Nel frattempo Karol pensava a cosa farsene di quella lettera, non ne aveva la minima idea, fino a quando non le arrivò un messaggio dalla sua amica Giovanna.
In quel messaggio le annunciava che era quasi arrivata a destinazione.
Karol a quel punto seppe cosa fare.
Finita di truccarsi andò a vestirsi.
Il suo abito le scivolò addosso, era ansiosa, le tremavano le mani.
In quel momento arrivarono i parrucchieri che acconciarono i suoi capelli in uno chignon che lasciava morbidi i capelli.
La giovane continua a mostrare un sorriso finto, guardava le persone che le passavano davanti come se fosse persa, il fotografo pensava che lo sguardo della ragazza perso fosse per le foto, ma non era così.
I tacchi delle sei damigelle che camminavano da una parte all'altra della casa erano gli unici rumori che Karol riusciva a percepire.





Il paesaggio fuori dal finestrino dell'automobile viaggiava veloce e Karol non riusciva a catturare i dettagli come era solita fare.
Pensava che la macchina stesse andando fin troppo velocemente.
La meta era ormai vicina, mancavano gli ultimi chilometri alla chiesa dove si sarebbe sposata.
Chiuse gli occhi e prese un respiro profondo, sentiva che l'iniziale della sua vita era appena arrivato, ma sentiva anche che adesso era diventata grande, non era più come gli altri la ricordavano, ora era una donna.
La Karol Sevilla che amava gli unicorni, che sulle stories di Instagram pubblicava le facce strane, lei stessa sapeva che sembrava una bambina, ma lo faceva perché le piaceva, ma adesso gli unicorni sono in uno scatolone nella cantina della casa di sua madre, non passava più tanto tempo sui social.
In poche parole era cresciuta.

Mancava l'ultimo chilometro prima della chiesa.
Si vide passare davanti agli occhi i momenti più belli della sua vita, iniziò a sorridere e a piangere insieme.
Accanto a lei suo fratello le teneva la mano, non la voleva lasciare.
Lui aveva il compito di condurla da suo cognato.
Aveva paura che lui la facesse soffrire, però sapeva che era un bravo ragazzo, uno di cui ci si poteva fidare.

Tutti sotto il sole di Aprile videro arrivare la macchina della sposa.
Tra di loro c'era Giovanna che aveva ricevuto un messaggio da parte di Karol in cui le chiedeva di aspettarla fuori dalla chiesa perché avrebbe dovuto darle una cosa.
Giovanna era sovra pensiero per il messaggio di Karol, continuava a chiedersi cosa le avrebbe voluto dare.

Quando la macchina si fermò davanti alla chiesa Giovanna allungò il collo e si avvicinò più che poté verso il corridoio per la sposa.
Mauricio scese dalla macchina con il suo bellissimo smoking nero, camminò verso la parte di Karol e aprì lo sportello rivelando un batuffolo bianco.
Allungò la mano verso di lui e lui afferrò a la volo la mano della sorella.
La prima cosa che scese dalla macchina fu il piede di Karol coperto da una scarpa bianca alta, poi l'altro piede, le gambe, il busto, la testa, il velo e lo strascico.
I presenti erano estasiati dalla bellezza della giovane.
Giovanna piano piano si avvicinò a Karol e facendo finta di sistemarle il vestito le due parlarono.
Giovanna:"Sei bellissima..." disse quasi piangendo.
Karol:"Grazie! Invece tu sei enorme!" disse ridendo.
Giovanna:"Un giorno anche tu sarai così!" disse dandole un colpetto sulla pancia per stirare il vestito.
Karol:"Tieni... Questa la devi dare a Ruggero Pasquarelli... Non la dovrai aprire per nessun motivo e gliela dovresti consegnare stasera quando tutto sarà finito. Va bene?"
Giovanna:"Va bene... Mi dispiace che tu e lui..."
Karol:"Ormai dentro mi aspetta il mio futuro..."
Giovanna:"Ed è meglio che tu ti catapulti dentro."
Karol:"Va bene, a dopo..."
Mauricio si avvicina a Karol le abbassa il velo sul viso e la prende a braccetto.
Iniziano a salire i gradini della chiesa fino a quando non arrivano all'interno della chiesa dove cominciano a suonare la marcia nuziale.
Karol iniziò a camminare al centro della navata e fissava il suo fidanzato che l'aspettava impaziente.
Appena arrivata all'altare Karol dopo aver tolto il velo dal viso si gira verso gli invitati e lo vede lì seduto a guardarla.



Organizzatrice:"È arrivato il momento del lancio del bouquet..."
La sposa si posizionò nel centro del giardino e dietro di lei c'erano tutte le invitate che lottavano per il bouquet.
Karol però aveva adocchiato Candelaria che stava lì ferma come se lo volesse ricevere ma allo stesso tempo sconsolata come se sapesse che non si sposerà mai.
Karol diede le spalle alle ragazze e poi fece finta di lanciare.
Si girò completamente, si diresse verso Candelaria e le lasciò il bouquet.
Candelaria era a dir poco sorpresa.
Ruggero non poteva credere al gesto della ragazza.





Giovanna:"Ruggero questa è per te, da parte di Karol... Mi ha chiesto di non aprirla e sono sicura che devi aprirla quando sei da solo. Buona serata!"

Il ragazzo seduto sul letto non sapeva cosa fare, di girava tra le dita la lettera.
La sua fidanzata aveva appena preso il pigiama e si era diretta in bagno a farsi una doccia.

Senza pensarci due volte la aprì e lesse la lettera.
Mentre leggeva piangeva, le aveva fatto davvero tanto male.
Ma quello che adesso faceva ancora più male era il fatto che l'aveva persa per sempre.
Mentre riposava la lettera nella busta notò un bigliettino.
Recitava delle parole he colpirono il suo cuore, che lo fece piangere.
Appena finì di leggerlo alzò la testa e le sue labbra si piegarono in un sorriso.

Solitamente i segreti sono duri da portare nel cuore, ma tu sei il segreto che non smetterò di portare nel cuore, il segreto che porterò nella tomba.
Il segreto della sposa

Fine

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