The Boy

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Bene, ho cominciato una nuova avventura.

Come sempre, si tratta di un esperimento, in tutto e per tutto.

È un'AU (la mia seconda), ambientata in un futuro post apocalittico, in cui regna un virus che trasforma gli esseri umani in zombie. Lo spunto viene da The Walking Dead, a cui mi sono ispirata per parte dell'ambientazione. Tuttavia questa storia non è un crossover: non ci sono personaggi del telefilm, né sono state "prese in prestito"parte di trama.

Finito il solito pippotto, ringrazio come sempre le mie muse, che per questa storia sono anche le mie meravigliose Beta: Chiara e Desy.

Vi lascio alla lettura.

Non vedo l'ora di leggere i vostri commenti, suggerimenti, critiche...quindi mi affido a voi!

Un bacio

Ire

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Anno numero 5 dopo la grande epidemia.

Louis se ne stava lì da ore, con la schiena appoggiata a quella grata e gli occhi chiusi.

Non gli piaceva tenerli aperti, perché nulla di quello che il mondo aveva da offrirgli gli piaceva.

Era lì da ore e non aveva ancora detto nulla. Certi giorni era più difficile di altri, per lui, parlare e questo era uno di quelli.

Si tormentava una ciocca di capelli, distrattamente, il cervello completamente perso in pensieri seri, gravi. Come il futuro, il futuro che non aveva più.

Quando parlò, la sua voce era roca, ispida, perché non la usava da troppo tempo.

"Mi manchi tanto." Mormorò a mezza voce. "Sai...non lo dico mai a nessuno, faccio finta di essere sicuro di me, di quello che sto facendo, ma a te lo posso dire, perché a te dico ogni cosa. A volte mi chiedo che cosa torno a fare ogni giorno qua giù. A che scopo continuo a venire qui. Ieri anche Zayn me l'ha chiesto, mi ha chiesto perché lo faccio. E per un attimo ho pensato, chi lo sa, forse ha ragione lui. Ma lui non può capire. Non può neanche immaginare com'è, vero? E'una cosa fra noi, fra me e te. Lo sappiamo soltanto noi."

Fece una pausa, gli occhi fissi sulla punta delle scarpe. Le sue scarpe, che gli andavano grandi di almeno quattro numeri, ma non gli importava. Si ricopriva ogni giorno con i suoi vestiti.

"Mi manchi tanto, dicevo." Riprese. "E ovunque tu sia, magari un po' ti manco anche io. Addormentarmi senza di te è impossibile. Non credo che potrò mai più abituarmi a dormire da solo...non voglio farlo. E non so cosa fare. Non so cosa...la gente pensa che sia impazzito. Mi guardano tutti strano quando mi vedono."

Louis sospirò, respirando faticosamente. Sapeva che sarebbe impazzito completamente se avesse smesso di parlargli, di raccontargli la sua vita senza di lui, tutta la vita di cui non faceva più parte, tutta la vita che non poteva vedere. Solo, a volte era davvero più difficile.

Si aggrappò alla grata con una mano stringendo il pugno con forza.

Prese un paio di respiri profondi, e cercò di stabilizzare il tono della sua voce.

Dopotutto, stava parlando con lui.

"Ti ho già detto che...ti ho già detto quanto mi manchi? Te lo dico troppe volte, vero? Ti sarai annoiato a forza di sentirmi ripetere sempre le stesse cose." Sospirò, guardando di nuovo verso il pavimento in cemento grezzo macchiato di umidità. "Ma è così. E' così davvero. Da quando non sei più con me io non riesco a pensare ad altro. Mi manchi, Harry."

The Sky's Still BlueDove le storie prendono vita. Scoprilo ora