Park Jimin
Torno a casa e Bangchan mi guarda sorpreso, corre a prendermi un asciugamano e mi asciuga con esso.
"cos'è successo Jimin? Chi ti ha fatto piangere?" chiede e io lo abbraccio volendo affetto, lui mi bacia la fronte e io sospiro.
"ho raccontato al capo per cui volevo lavorare della nostra famiglia e di mio padre." lo guardo e lui sgrana gli occhi, sapeva bene quanto fosse un tasto dolente per me.
"perché?" chiede.
"me l'ha chiesto e io l'ho detto" dico e lui mi guarda sorpreso.
"Bangchan a me serve seriamente quel lavoro, loro sembrano anche essere molto ricchi e io, non potevo fare nulla se non dirgli pure del mio passato e il vero motivo del perché volevo lavorare lì" dico e lui sospira annuendo, andiamo a vedere Hoseok che fa i compiti con Chan e io sorrido per la sua innocenza.
"finito" gioisce Chan e va a mettere via le sue cose, Hoseok viene da noi e mi guarda.
"com'è andata al lavoro?" chiede e io alzo le spalle.
"mi chiamerà poi" dico e lui annuisce.
"hai pianto?" chiede e io annuisco, sospirando, gli spiego il perché e lui annuisce soltanto, andiamo in camera mia e Chan e prendiamo i nostri libri e cominciamo a studiare e a fare i compiti, fino a quando non arriva mia madre ed è ora di cena, Hoseok e Bangchan ordinano il cibo con la scusa che oggi volessero mangiare pollo fritto e tutti insieme mangiamo ridendo e scherzando, quando arriva l'ora per i miei due amici di tornare a casa.
Io e Chan facciamo il bagno e poi andiamo a dormire dopo aver dato la buonanotte a nostra madre.
Giorno dopo
Mi sveglio la mattina con il telefono che suona e sospiro, noto che è un numero sconosciuto ma schiaccio sul tasto verde quando in realtà volevo quello rosso per staccare.
"pronto?" dico leggermente assonnato.
"scusami l'ora Jimin, sono la governante della casa, volevo dire che la nostra padrona ha accettato la tua domanda di lavoro e chiedeva se tu potessi iniziare oggi pomeriggio" dice la governante e io realizzo l'accaduto, salto in piedi e sorrido.
"si si, posso iniziare oggi" dico esaltato e saltando ovuque per la stanza, riattacca e io sveglio Chan, lo preparo per andare a scuola e poi mi preparo, andiamo a scuola e io vedo Hoseok e Bangchan parlare, gli salto sulla schiena sorridendo e loro mi guardano sorpresi.
"ehy Jimin tutta questa felicità di prima mattina?" chiedono e io sorrido.
"inizio a lavorare oggi" dico e loro mi guardano, mi sorridono e andiamo in classe parlando del più e del meno, svolgiamo le lezioni e dopo aver salutato i miei amici vado nella villa in cui avrei lavorato per un periodo, sorrido e arrivo in casa, vedo la signora che mi ha fatto il colloquio e mi sorride.
"congratulazioni per aver avuto il lavoro" dice e mi da un contratto con una penna.
"se firmi questo contratto sappi che lavorerai qui per un anno e che se ti licenzi pagherai una multa, inoltre il tuo stipendio è di 424132,03 won (300 euro) a settimana" dice e io annuisco.
"mi va bene" dico e firmo.
"bene, mi aspetto grandi cose da te, Choi portalo a fare il giro della casa e poi dagli la divisa così comincia già a lavorare" lui annuisce, mi porta in giro per la casa dicendomi tutte le stanze e facendomele vedere, noto che una stanza è piena di poster e chiedo a Choi di chi è lui mi rispinde che è del padroncino, poi mi da la divisa e io mi cambio cominciando ad aspirare con l'aspirapolvere tutto il salotto.
"oh quindi sei tu il mio nuovo babysitter e domestico mentre i miei genitori non sono in casa?" chiede una voce e io mi giro sgranando gli occhi.
"tu... Sei il padroncino?" chiedo sorpreso e lui ghigna.
"lo sai che è vietato per noi studenti lavorare? Potrei dire tutto alla direzione sai?" chiede e io gli prendo la mano portandolo in un posto della casa più isolato.
"Jungkook, non so cosa tu voglia fare ma a me serve questo lavoro come non mai, quindi per favore non dirlo a nessuno" dico e lui si avvicina a me con il viso.
"e perché mai? Che ci guadagno?" chiede e io mi mordo le labbra e poi ghigno.
"ho visto la tua stanza, ti piacciono gli astro e sbavi per Cha eun-woo" dico e lui sgrana gli occhi.
"tu!" esclama puntandomi il dito e io gli prendo il dito.
"io non dico nulla sulla tua bellissima stanza e tu non dici a nessuno del mio lavoro qui, ok?" chiedo e lui sbuffa annuendo.
"ok" dice e io sorrido.
"e ora vado a pulire i tuoi vestiti" dico e vado a prendere i suoi vestiti che stanno in una cesta, li vado a mettere in lavatrice quando Jungkook mi ferma.
"i miei vestiti vanno lavati tutti a mano" dice e io lo guardo male.
"per una S devo lavare a mano?" chiedo innervosito e lui prende dai suoi vestiti i boxer e mi mostra sull'etichetta la taglia L.
"direi che la S mi starebbe troppo stretta non credi?" chiede e mi tira i suoi boxer in faccia, subito li butto a terra e poi li metto in cesta.
"ti renderò questo lavoro impossibile" dice lui e io mi avvicino a lui.
"allora io ti renderò la vita impossibile in questa casa" dico e gli schiaccio con forza il piede, prendo la cesta e vado a lavare i suoi stupidi vestiti a mano nel restro della casa.
Che primo giorno di lavoro di Merda con la "M" maiuscola.
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My boss is an asshole
FanfictionDove jimin cerca lavoro per aiutare la sua famiglia, ma jeon Jungkook sarà la sua spina nel fianco. Started : 25/07/2020 Finished : -- /--/20--