1. Caos in cucina e fiocchetti rosa

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<< Secondo me manca ancora zucchero, sembra quasi cioccolato fondente >>, mi dice Ryan dopo essersi leccato le dita. Provai anche io ed effettivamente aveva ragione, il cioccolato era ancora troppo amaro. Ci guardiamo esausti, con le mani appoggiate all'isolotto della cucina.

<< E se al posto dello zucchero fondessimo un po' di cioccolato bianco? >>, propongo come ultima chance. Ryan fa spallucce, << Con il cioccolato bianco non abbiamo troppa esperienza, ma va bene, proviamo. Ho bisogno di finire questi dannatissimi cioccolatini e in più il mio letto sta invocando il mio bel sederino. >>

Gli tiro una manata sulla spalla e lo guardo sorridendo, << Sederone vorrai dire, da quando Paul ti ha lasciato non fai che mangiare patatine. >>, mi guarda accigliando gli occhi con aria di sfida.<< Amore risparmia l'invidia, non ti va giù che abbia il sedere più bello del tuo. Basta ammetterlo e ti libererai del peso che hai nel cuore. Fidati di Padre Rayn. >> ammicca sbattendo il bacino contro di me. Dopo poco si ferma di scatto, per tornare
serio nel modo più finto che esista, << E non nominare più Paul stronzetta che sennò . . . >>, mi punta l'indice contro, << Sennò la prima volta che troverò un ragazzo che mi si fili ci proverai al punto che scapperà pensando di essere finito in un bordello gay e non in una casa. Ry, non sprecare fiato, ormai conosco il protocollo a memoria, ma sappiamo entrambi che non lo faresti mai. E comunque "Padre Ryan" è credibile quanto me a dieta.>>

Scimmiotta la mia voce e mi fa la linguaccia, ma dopo aver dato un occhiata all'orologio di Spongebob appeso al muro, mi guarda con occhi spalancati, << Ally, dobbiamo seriamente sbrigarci, sono già le 10, dobbiamo averne pronti duecento per domani mattina. >>, Sbuffo stanchissima sedendomi sullo sgabello, osservando la minuscola cucina del nostro altrettanto minuscolo appartamento e il disastro in cui l'abbiamo ridotta. Mestoli, cioccolato, mestoli sporchi di cioccolato, pentole, carta, stampini con ancora e ancora scarti di cioccolato e infine, già, sì, scusate le ripetizioni, i piatti della cena sporchi di cioccolato!

Ma d'altronde, siamo io e Ryan e quando si tratta di me e di lui non si può che parlare di disastro.

<< Mettiamoci al lavoro e finiamo. Domani mattina è il nostro ultimo primo giorno di scuola. Se mi fai fare ritardo ti fondo insieme al cacao. >>

🍫🍫🍫

Il suono della sveglia mi fa sobbalzare; afferro il telefono tuonante dal comodino e lo spengo. Strofino poco elegantemente gli occhi e la luce dello schermo decide di accecarmi. Guardo, l'ora: 5.31. Sorrido nel vedere 31 e non 30 o -ancor peggio- 32, odio i numeri pari come la morte.

Mi alzo a fatica, cercando di non disturbare Ryan muovendomi, ma quello non si sveglia neanche con quattro bombe. Gli stampo un bacio in fronte e infilo le mie consumatissime, ma stupende ciabatte rosa: ragazzi, lo stile o ce l'hai o non ce l'hai e io ce l'ho, scontatissimo.

Ieri sera abbiamo finito verso mezzanotte; mentre i cioccolatini raffreddavano abbiamo pulito e attaccato la cassa con annessa playlist di Justin Bieber e One Direction datata 2014. Pensate che, a causa delle nostre voci melodiose, la signora Brown -nostra vicina di casa- è venuta a sgridarci. Che scena epica: vestaglia di pizzo e infradito. E ha 87 anni, vi ho detto tutto. Dovevate assolutamente esserci.

Ma aspettate, sì, lo so, sono logorroica e mi perdo in chiacchere e se non vi spiego non ci capirete niente. Mi chiamo Ally, Alice in realtà, però basta Ally. Vivo da sola con Ryan da quando abbiamo 15 anni (diverse ragioni troppo complicate da spiegare ora). Ryan è la mia persona, la mia famiglia, è tutto quello che ho insomma. Siamo sempre stati solo io e lui e la nostra vita, seppur ultra divertente, non è sempre rosa e fiori. E per poterci pagare scuola e bollette di casa produciamo quantità immense di cioccolatini e dolci vari che spargiamo al condomini, in panetteria, a scuola e nel quartiere. A volte è stancante, ma, inspiegabilmente, riusciamo a cavarcela. I nostri cioccolatini sono irraggiungibili.

Tiro fuori gli stampini dal frigo e inizio a confezionarli. Venti pacchetti da dieci cioccolatini ciascuno. Sono tutti a forma di cuore e richiusi -per mio raffinatissimo gusto- in sacchetti trasparenti con luminosi fiocchetti rosa che ogni mattina guardo con aria sognante, perché oggettivamente sono dolcissimi, in tutti i sensi.

Metto tutto nel cesto di vimini tranne una confezione più piccolina che metto nello zaino. Non posso venderli pensando di non poterli mangiare: è la più atroce delle torture per me.

Guardo l'orologio di Spongebob: 6.03.

Ritorno in camera e tento di fare il compito più difficile della mattina: svegliare quel rinoceronte biondino del mio amico. Salgo la scala bianca del letto a castello e comincio a scuoterlo, ma a parte qualche mugolio, non ottengo niente. Sbuffo sonoramente sedendomi sul letto, decido di giocarmi l'arma vincente.

<< Ry, muoviti! C'è Paul alla porta, vuole chiederti scusa! >>, al sentire quel nome, lo vedo alzarsi -sì, da esorcista-, e con la voce roca mi dice << Ally, spostati. Il dovere mi chiama. >>.

Faccio un balzo giù dal letto, soddisfatta.

Prepara giubbotto antiproiettile e provviste, non so se te la caverai sto giro.

Effettivamente . . .

Ryan arriva in cucina e . . . << Sei una stronza! Un'insensibile e apatica stronza! Questa è la buona volta che me ne vado di casa.>>

Mi colpisco la testa con la mano e lo raggiungo di là. Mi guarda con occhi infuocati per poi voltarmi le spalle. E' ancora più buffo da arrabbiato. Lo abbraccio dolcemente da dietro, << Giuro, non lo faccio più. Però lo sai, oggi vengono i direttori dell'Harvard per i primi colloqui di idoneità. E' una vita che aspetto l'ultimo anno per conoscerli. Scusami, è che non riuscivo a svegliarti in altri modi. Tra l'altro ho confezionato tutti i cioccolatini, non ti arrabbiare.>>

Sento i suoi muscoli della schiena rilassarsi e sorrido involontariamente. Si gira e incrocia le braccia al petto, << Perdonata, solo perché quando fai quella vocina non resisto, ma non ci provare più sennò . . . >>, scoppio a ridere, << Va bene, ci siamo capiti, basta che non te ne vai di casa.>> e gli schiocco un bacino sulla guancia, << Mai, lo sai che lo dico ma non lo penso. Te l'ho promesso.>>, mi guarda serio. Sono la migliore amica più fortunata del mondo, nulla da fare.

<< Ora basta smancerie, tra un'ora precisa dobbiamo essere lavati, truccati e vestiti. Andiamo a illuminare la scuola Ry .>>

🍫🍫🍫

SPAZIO AUTRICE

Ciao bellissimii, eccomi qua. Questo è un nuovo inizio, spero di poter regalarvi un po' gioia, spensieratezza, amore e tanto -mai troppo- cioccolato.

"Chocolate" nasce proprio da questa esigenza e questo è solo l'inizio dell'avventura, aspettatevi tante altre sorprese. Allie è un vero disastro, ma è piena zeppa di dolcezza da dedicare a voi e agli altri personaggi.

Commentate e fatemi sapere cosa ne pensate se vi va.💗💘💗💘

Un bacione al cioccolato 🍫
Cice

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