Per la seconda volta nell'arco di poche ore Arthit si risvegliò tutto dolorante.
Quanto tempo aveva dormito? L'ultima volta che aveva aperto gli occhi fuori era ancora buio mentre ora il sole era alto nel cielo. Ripensando al suo ultimo risveglio si sentì profondamente imbarazzato. Prima, si era messo a vomitare emettendo dei suoni davvero disgustosi e poi, come se non fosse abbastanza, si era messo a fare una scenata senza senso. In sua difesa poteva dire che era ancora sotto l'influenza dell'alcool però, a dire la verità, non sapeva nemmeno lui cosa aveva innescato quello spettacolo pietoso. A eccezion fatta di quel Sam. Quel tipo aveva usato il vero nome di Singto, quello se lo ricordava dannatamente bene.
Quando finalmente trovò la forza per sedersi si rese conto che sul comodino lo stavano aspettando un bicchiere d'acqua e delle fette di pane. Ora che ci pensava non si ricordava di essere tornato a letto. A dir la verità, non si ricordava nemmeno di essersi messo quella camicia rossa.
Kongpob
Perfetto, ora si sentiva anche in colpa.
Un rilassante bagno caldo e un bel discorso di incoraggiamento allo specchio più tardi si sentì pronto ad affrontare la giornata. Beh, più o meno.
Mentre vagava per la nave alla ricerca del Capitano sentiva gli occhi dei membri dell'equipaggio puntati su di lui. Tra di loro alcuni erano intenti a bisbigliare, mentre altri si arrischiarono a fischiare nella sua direzione.
Ad ogni passo il suo imbarazzo aumentava, ma per fortuna Rome, il tenero quanto terrificante nostromo, arrivò in suo soccorso.
Dopo aver richiamato tutti all'ordine, addolcì il tono "Come stai? Ieri non sembravi stare molto bene"
Arthit lo guardò sorpreso "Ci siamo incontrati ieri?"
"Ehm, sì?" Rome ricambiò lo sguardo altrettanto stupito. "Ma non importa. Ciò che conta è che tu stia bene" aggiunse velocemente con l'intento di tranquillizzarlo.
I due ragazzi si osservarono in religioso silenzio fino a quando il ragazzo più basso non gli sorrise gioviale. "Coooomunque, se stai cercando il Capitano è al timone"
"Oh, ok, grazie"
Rome annuì sempre sorridendo per poi girarsi e ricominciare a dare ordini ai suoi sottoposti.
Aspetta, perchè Bright si trovava con i mozzi?
Arthit scosse la testa, non era questo l'importante al momento.
Una volta che arrivò sul castello di poppa, trovò Kongpob esattamente dove gli aveva preannunciato Rome. Con la pelle abbronzata baciata dal sole, il vento tra i capelli e un sorriso appena accentuato era più bello che mai.
"Raggio di sole! Finalmente ti sei svegliato. Ti senti meglio ora?"
Non è arrabbiato?
Arthit annuì leggermente, e l'altro gli sorrise nuovamente.
"Bene" il suo sguardo di nuovo puntato sul l'orizzonte.
"Singto?"
"Hmm?" gli rispose distratto.
"Io sono..." dispiaciuto "grato"
Vedendo lo sguardo interrogativo dell'altro, aggiunse rapidamente "Per... ieri... voglio dire, grazie per, lo sai, ieri"
"Non dirlo nemmeno" e gli regalò un altro dei suoi sorrisi mozzafiato.
TADUM
Arthit forzò una finta tosse per cercare di coprire l'imbarazzo e distolse lo sguardo per puntarlo sullo spettacolo di fronte a loro. Il mare calmo sembrava voler sottolineare la quiete in cui si trovavano.
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Cronache di un pirata e di un principe testardo | ✓
FanfictionLa vita di un pirata non è semplice, soprattutto se devi avere a che fare un Capitano fastidiosamente bello. O. Essere Capitano può essere davvero estenuante, ma avere un adorabile principe viziato al tuo fianco può aiutare.