Capitolo 1

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Era un noioso pomeriggio di autunno e mi stavo preparando per andare a una festa in un locale molto conosciuto nella mia città, Chersford: un posto tranquillo e abbastanza vicino a Londra.

Non avevo la minima idea di cosa indossare ma alla fine optai per degli skinny jeans neri e una t-shirt bianca. Mi vestii e prima di andare a prendere la mia ragazza, controllai facebook. Avevo la bacheca piena di notifiche ma non mi soffermai molto a guardarle, non c’era nessuna novità, erano semplicemente tutti agitati per la festa di stasera.

Dopo mezz’ora uscii di casa, salì in macchina e mi diressi verso la  casa della mia fidanzata. Suonai al campanello e dopo qualche secondo mi ritrovai davanti la ragazza che amavo. Era uno schianto quella sera, indossava una minigonna e una canottiera un po’ scollata, era proprio una bella ragazza. Si chiama Jennifer, ed è bionda, alta, ha un bel fisico e ha degli splendidi occhi azzurri. Non la avrei mai lasciata per nessuno motivo al mondo perché ero perso di lei, o almeno questo era quello che pensavo prima di quella serata. La salutai con un bacio veloce e salimmo in macchina.

Venti minuti dopo eravamo davanti al locale che era già colmo di gente. Verso le nove entrammo dentro e la musica assordante ci colpì in pieno. C’erano visi conosciuti ma altri che non avevo mai visto. Mi tenei stretta Jennifer per tutta la serata perché sapevo che molti ragazzi puntavano l’occhio su di lei.

Incontrai anche dei vecchi amici di infanzia che non vedevo da molto con cui trascorsi tutta la serata. Con loro parlai del più e del meno,  presentai Jennifer loro (che secondo loro avevo scelto molto bene) e facemmo un gioco. Un gioco che non facevo da molto tempo perché lo ritenevo da ingenui e da bamboccioni, ma quella sera avevo proprio voglia di sballarmi. Lo scopo del gioco era quello di reggere all’alcol. Ordinammo parecchi drink alcolici e già dopo il quinto iniziò a girarmi la testa, ma io da vincente che ero continuai perchè Harry Styles non si sarebbe mai arreso così facilmente. Continuai a bere fino a non capire più niente di cosa mi stava succedendo, Jennifer mi aveva detto di fermarmi perché secondo lei quella roba mi faceva male, ma vedendo che i miei amici non si arrendevano, continuai a ingurgitare tutto quell’alcol davanti a me.

Alla fine mi arresi perché non ce la facevo più, mi sentivo pieno e iniziai a vedere nero. Mi diressi di corsa verso il bagno, la testa mi pulsava e la musica era assordante.

Una volta arrivato in bagno, misi la testa nella tavoletta e svuotai tutto di un colpo il mio stomaco, vomitai di tutto e di più, anche la mia anima. Dopo essermi svuotato del tutto mi sentì bene e immediatamente mi ricordai di Jennifer da sola in mezzo a quella marea di gente.

Uscì dal bagno precipitosamente per andare verso il lavandino per lavarmi le mani, ma andai a sbattere contro qualcosa di duro, o meglio contro qualcuno.

La prima parola che pronunciò il ragazzo davanti a me fu un innocente ‘OOPS’ e io da ingenuo gli risposi un semplicissimo ‘HI’. Lo guardai, non l’avevo mai visto da quelle parti. Era proprio un bel ragazzo, avrà avuto qualche anno in più di me, ma la cosa che mi colpì immediatamente furono i suoi occhi: aveva degli occhi stupendi, erano azzurri come il cielo, dentro quegli occhi una persona ci si poteva perdere e in fondo fu quello che io proprio feci. Rimasi lì fermo a guardarlo incantato, dopo un po’ ritornai in me quando notai che si divincolò dalla mia presa sussurrandomi un ‘beh allora scusa’. Lo lasciai andare e lui uscii dal bagno sorridendomi.

Rimasi impalato davanti allo specchio a pensare a quel ragazzo che aveva cambiato qualcosa in me, che mi aveva stregato con i suoi occhi blu.

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