Capitolo 2

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Non riuscivo a togliermi quegli occhi blu dalla testa, erano diventati il mio pensiero fisso sia di notte prima di addormentarmi sia alla mattina quando mi svegliavo.

Dovevo assolutamente ritrovare qual ragazzo che di sicuro qualcosa in me aveva cambiato, ma non avevo ancora capito cosa. Magari potevamo trovarci per prendere un caffè e farci una chiacchierata come due buoni amici ma non era così semplice perché non conoscevo il suo nome.

Erano passati alcuni giorni dalla festa nel locale e non ero riuscito a non pensare ogni secondo a quel ragazzo dagli occhi di ghiaccio. Era diventato la mia ossessione. Jennifer mi aveva detto che ero cambiato e che ero diventato improvvisamente strano ma non le avevo dato spiegazioni e detto niente di ciò che stavo provando. La mia ragazza continuava a farmi domande sul perché ero diventato così strano a pensieroso così un giorno decisi di parlargliene.

Era un pomeriggio di inizio novembre quando decisi di tirare fuori il rospo e di confidarle quel mio piccolo segreto; in fondo mi fidavo di lei ma non sapevo come avrebbe reagito. Quel giorno eravamo usciti da scuola ed eravamo andati nel nostro bar preferito ed avevamo ordinato due tazze fumanti di cioccolata calda. Parlammo del più e del meno ma infine gli svelai il vero motivo per cui avevo richiesto questa uscita. Lei si limitò semplicemente ad annuire e mi incitò a proseguire il discorso. Così presi il coraggio e iniziai a parlare senza mai fermarmi, dissi tutto quello che provavo, tutto ciò che quel ragazzo ora significava per me e parlai anche di quanto importante fosse per me incontrarlo di nuovo. Una volta finito il mio imbarazzante discorso mi soffermai a guardare Jennifer, la sua espressione era indecifrabile e questo mi terrorizzò molto, non proferì nemmeno una parola finché non la incitai a dirmi qualcosa. Non disse molto ma quelle poche parole che mi pronunciò mi colpirono molto: “Tu sei pazzo, corri dietro ad un ragazzo. Quando tutti questi problemi adolescenziali ti saranno passati, avvisami” questo fu tutto quello che seppe dirmi. Dopo ciò uscì dal bar e nei giorni seguenti non mi degnò di nessuna attenzione e di nessuno sguardo.

Quelle sue parole continuavano a rimbombarmi nella testa e così mi veniva naturale pormi molte domande a mio parere insensate.

Ero davvero pazzo come la mia ragazza mi aveva definito?

O era lei la pazza?

Avevo fatto bene a parlarle di quel ragazzo?

Queste e molte altre domande mi continuavano a perseguitare. Ora Jennifer mi avrà preso per uno squilibrato che pensa solo un ragazzo che a malapena conosce di vista. Le notti seguenti le passai insonni a pensare alle parole pronunciate dalla mia ragazza e a quegli occhi azzurri che ormai per me erano diventati come una droga, erano diventati indispensabili ed essenziali. È grazie a quel ragazzo se alla mattina mi svegliavo con il sorriso e se gli occhi mi si illuminavano.

Una mattina decisi di andare a parlare da Jennifer per provare a chiarire la situazione in cui mi ero cacciato. Molto gentilmente le chiesi perché mi aveva dato del ‘pazzo’ e perché così improvvisamente aveva preso tutte queste distanze. La sua risposta non fu molto soddisfacente ma mi fece pensare. Secondo quanto mi aveva risposto io per lei ero un pazzo perché pensavo costantemente ad un ragazzo che nemmeno conoscevo, inoltre secondo lei questa cosa non era molto normale. Da quanto avevo capito tutte quelle distanze se le era prese per riflettere su quanto le avevo detto e perché in fondo aveva un po’ paura di me.

Riflettei tutta notte a cosa mi aveva detto e la domanda spontanea che mi sorse fu: “Perché ha paura di me che sono il suo ragazzo?”.

Pensai, pensai e pensai, e infine arrivai ad una conclusione: Jennifer era semplicemente gelosa. Ma gelosa di che? Forse questa strana vicenda sul ragazzo le aveva fatto pensare che il mio orientamento sessuale si stava spostando verso un’altra direzione, e quindi mi aveva preso per un gay? Io non ero un ragazzo del genere, a Harry Styles non sarebbero mai piaciuti i ragazzi. Dovevo assolutamente parlare con lei per chiarire la vicenda. Ma se avesse spifferato tutto ad una sua amica che di conseguenza avrebbe fatto girare cattive voci sul ragazzo più popolare della scuola? Dovevo assolutamente sistemare questa situazione, non potevo rovinarmi l’immagine e la mia reputazione per una cosa del genere.

Arrivai alla conclusione che il giorno seguente avrei dovuto parlare con la mia ragazza per chiarire e anche quella notte la passai insonne a pensare che non ero gay e che non lo sarei mai diventato.

Ma quel ragazzo aveva acceso qualcosa in me, un sentimento mai provato; quel ragazzo mi attraeva e in qualche modo avrei dovuto trovarlo per capire cosa mi stava succedendo.

spazio autrice:

Ciao a tutte, beh volevo ringraziare le persone che stanno leggendo la mia fan fiction e le invito a continuare a farlo.  Poi vi volevo chiedere una cosa: se avete amiche larry potete dirle di passare qua a leggere la mia storia? Vorrei avere più letture. Grazie mille, ricambierò con tutto. Beh ora vado e spero di vederci alla prossima :)

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 23, 2016 ⏰

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