Bisogna andare indietro di cinque anni:
Suona la sveglia, mi devo alzare, la scuola non aspetta nessuno anche se io la saltavo quasi sempre. Mi alzo controvoglia, prendo il telefono e rispondo a un paio di messaggi, lo poso e vado a farmi una doccia per poi preparami per il primo giorno di scuola. Prima liceo, ripetente, ma non sarò sola, ci sarà la mia amica Martina, ripetente anche lei, abbiamo chiesto in segreteria di essere messe nella stessa classe e così sarà. Ho 15 anni e sono ufficialmente pronta ad affrontare questa giornata. Saluto i miei genitori ed esco con mia sorella Lara per prendere il pullman per andare a scuola, fuori paese, incontriamo Valentina e Giulia, due nostre care amiche e saliamo sul pullman.
<Saltiamo la scuola Emma?> Mi chiede ridendo Valentina.
<Dal primo giorno sarebbe da record.. quest'anno voglio impegnarmi e studiare. Poi c'è lo smistamento della classe, voglio vedere con chi sono capitata> rispondo.
Una volta arrivati, ci dirigiamo verso la scuola, mia sorella Valentina e Giulia entrano e si dirigono verso la propria classe mentre io incontro Martina e aspettiamo nel cortile che chiamino i nostri nomi.
Fumavamo una sigaretta quando:
<Bruno Emma> spengo la sigaretta e mi dirigo verso un paio di ragazzini già chiamati in precedenza.
<Ferrari Martina> la mia amica viene verso di me.
Ci facciamo guidare dall'insegnante in quei corridoi che io ormai già conoscevo, per poi entrare in una classe. <Ci prendiamo l'ultimo banco vicino alla finestra> dissi a Martina. Ma non facemmo in tempo poiché vi erano fiondati due ragazzi. Uno più alto e uno leggermente più basso.
<Bene, voi siete la 1° D ed io sono la professoressa Rossi> disse.
<Ci sono domande?>
<Posso andare in bagno?> Una mano si alzò su e una voce dalle mie spalle arrivò.
Il simpatico di turno. Eccolo, il pagliaccio della classe. Mi stava sulle palle già a pelle. Odiavo gli sbruffoni.
<Molto divertente...signor?>
<Serra Lorenzo>
E lo sentì ridere.
Durante la giornata mi sentì chiamare <Rossa> per via dei miei capelli.
Mi girai ed eccolo lì con quella faccia da arrogante.
<Si?>
<Potresti aprire la finestra?> disse con un sorrisetto
<Okay> e finì lì.
Erano tutti entusiasti, essendo primini. Anche i ragazzi dietro di noi dovevano essere ripetenti.
All'uscita di scuola salutai Martina e mi ritrovai con Lara Valentina e Giulia per prendere il pullman per tornare a casa.
Non so perché ma quel ragazzino proprio non lo sopportavo, così a pelle. Era nella mia lista nera senza avermi fatto nulla. Ma il mio istinto non sbaglia mai. E così decisi di seguirlo.
I giorni seguenti furono monotoni e mi iniziai a domandare perché Lorenzo mi fissava in classe. Lo trovavo sempre che mi guardava e se io mantenevo lo sguardo lui non lo toglieva.
Gli occhi non mentono mai
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The doubt- (il dubbio)
ChickLitDue anime in una, ecco la storia di Emma e Lorenzo, che vi trasporterà con sé.