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Rebel stava camminando con alcune sue amiche nel parco. Quella giornata era molto calda e afosa, ma loro avevano deciso di uscire comunque. Dopo vari metri di camminata si sedettero sudate su una panchina all'ombra di una vecchia quercia. —Rebel, Neim, Cam, io andrei a prendere un gelato, se vi va.— Disse Lessie, la più grande del quartetto. —No, non ho molta voglia di andare, mi sento debole. Vai tu?— Rispose stancamente Rebel. Lessie la guardò preoccupata —Sto bene— Si affrettò ad aggiungere Rebel —È solo il caldo.—
—Va bene, ti credo. Voi altre volete qualcosa?— Si arrese Lessie. Le ragazze le dissero cosa volevano, poi tornarono a concentrarsi sui loro cellulari. Nel sottofondo dei loro commenti sul ragazzo più carino della scuola, Rebel mise la mano sinistra nella tasca dei jeans e tirò fuori il cellulare. —Che cosa sono quelle macchie?!— Esclamò spaventata Neim. Rebel si guardò la mano e notò con stupore un mucchio di macchioline rosse ammassate alla base del pollice che si espandevo fino ad arrivare al polso. —Credo che sia una reazione allergica, sai, sono allergica alle viole e ne ho viste un paio dietro al melo laggiù.— Con la mano buona indicò un albero dalle foglie verde acceso posizionato al centro del parco. —Non so...— Ribatté pensierosa Neim —Prima la debolezza, ora queste macchie... Rebel, sei certa di star bene?—
—Non  preoccuparti, Neim. La debolezza sarà legata all'allergia.— Rebel si stava spazientendo —Sentite, io raggiungo Lessie, voi fate come vi pare.— Rimise il cellulare in tasca e si incamminò verso il bar. Neim si girò verso Cam, la quale alzò di poco lo sguardo dal dispositivo che teneva in mano e le fece le spallucce.

—Lessie! Aspettami!— Lessie si girò per vedere chi la chiamava. Rebel stava camminando a passo deciso verso di lei. —Secondo me facevi meglio a stare seduta, Rebel.— Le disse inquieta. Rebel scrollò le spalle. —E perché? Tanto sto benissimo...— La voce di Rebel era andata scendendo. —Reb? Tutto okay Reb?—
—Sì, è solo che... Lessie?—
—C-cosa?—
—Tienimi.—
Rebel si accasciò a terra senza rumore prima che Lessie potesse fare qualcosa. —Rebel! Rebel rispondimi!— Ma Rebel aveva perso i sensi. Lessie urlò verso il bar, cercando aiuto. Dei camerieri accorsero in fretta e caricarono Rebel su una specie di barella.

—Eh-Ehilà? C-c'è n-n-nessuno...?— Rebel non aveva idea di dove si trovasse, né tantomeno come ci fosse finita. L'unica cosa che sapeva per certo era che in quel posto si gelava. —Vi prego... Per favore, ditemi dove sono.— Rebel tremava. Si trovava in mezzo in un luogo sconosciuto, da sola. Sperava di essere sola. Davanti, dietro e accanto a lei si vedevano solo dune di sabbia dorata. Nonostante sembrasse normale, quella sabbia aveva un luccichio sospetto, anormale. Poche piccole rocce si intravedevano nelle curve più basse delle montagnole di sabbia. Rebel cercò con lo sguardo un qualsiasi riparo; perché, malgrado il paesaggio desertico, il vento era forte, incessante è particolarmente gelato. La ragazza sospirò e guardò la nuvoletta bianca del suo fiato dissolversi pian piano nell'aria. —Sul serio. Dove... Dove mi trovo...?— Rebel aveva freddo e fame, in più aveva paura; molta paura. Era talmente intimorita che stava piangendo. Le lacrime che scendevano sul suo volto erano taglienti come rasoi. Tentò di asciugarsi gli occhi, ma quando si toccò la superficie della pelle la senti ghiacciata, letteralmente. Si guardò le mani e si rese conto che erano azzurre con riflessi bianchi. —Sono... Ghiacciate...— Constatò. Cadde a terra spaventata. — Aspettate un poco...— La ragazza scattò in piedi spaventata al suono metallico di quella voce sconosciuta. —Chi sei?! Chi siete? RISPONDETE!— Per un attimo pensò di essersi solo immaginata quel richiamo, ma si pentì subito di averlo anche solo pensato. —Ora.— La voce parlò di nuovo. Forte e decisa. Soprattutto vicina. —Che cosa vuol...— Rebel non riuscì a finire la frase, perché quattro o cinque figure le saltarono addosso atterrandola. Aiuto! Provò a gridare, invece dalle sue labbra non uscì alcun suono. Le figure si rialzarono e, soddisfatte del loro lavoro, andarono via, portandosi appresso una Rebel  morente e fluttuante.

Abnormal disease -Short story-Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora