Puntata 1 (parte 2)

313 15 4
                                    

TRA INTERVISTE E FALLIMENTI



Si guardarono per qualche istante; lui indifferente, lei con aria infastidita, cercando di scrutare i suoi occhi sotto le lenti scure.

«L'ho fermato per prima», fu Ezgi a rompere il silenzio.

«Per me non è un problema», rispose Ozgur.

«Non m'interessa! – ribatté la ragazza – potrebbe scendere, per favore?»

«È lei a sentirsi a disagio, quindi per quanto mi riguarda è lei a dover scendere.»

Quel battibecco attirò l'attenzione dell'autista che si volse verso di loro interdetto.

«Ed io le ripeto che sono stata la prima a fermarlo! Non è vero autista?» chiese a quel punto la ragazza intenta a non demordere, non aveva intenzione di sottomettersi alla pioggia. Non poteva presentarsi a lavoro in quelle condizioni.

L'uomo, sconcertato per essere stato tirato in ballo, fece spallucce rispondendo che non sapeva cosa dire, giacché li aveva visti entrare insieme. «Penso che farete meglio a parlarne tra di voi – aggiunse alzando le mani in segno di resa.

Ezgi scrollò le spalle, sconfitta, mentre Ozgur accennò un lieve sorriso, tornando a guardare davanti a sé.

«Dove siete diretti?» chiese il tassista a quel punto.

E all'unisono i due esclamarono: "Nasantasi".

Tornarono a guardarsi: lui fece un gesto con i pollici e i mignoli come per dirle "perfetto", lei gli indirizzò una smorfia, per poi mettersi comoda.

Che potesse sembrare un'assurda coincidenza al tassista non importò, ingranò la prima e ripartì inoltrandosi nella fitta pioggia e poiché il tragitto non era breve, Ozgur decise di sgranocchiare delle noccioline che aveva amichevolmente sottratto ad Haydar. Ne offrì alla ragazza che gli allontanò il braccio con riluttanza, e di certo lui non se la prese.

A tenere a bada il silenzio, che sarebbe sceso comunque, fu la radio, dalla quale una voce maschile squillò con: "Buongiorno, buongiorno, buongiorno! Aspettavamo una giornata di sole. Siamo difronte alla pioggia, improvvisa, sorprendente, inaspettata come l'amore! Proprio così. Come avrete ben capito l'argomento di oggi è l'amore..."

Ezgi ascoltò quelle parole perdendosi nei ricordi e subito la malinconia l'assalì, ma durò il tempo di un battito di ciglia, poiché l'uomo fastidioso che aveva al suo fianco la riportò alla realtà affermando che la voce alla radio diceva le stesse cose che lui stesso aveva sempre affermato e cioè che l'amore non è altro che l'aumento di ormoni nel corpo umano.

La ragazza alzò gli occhi al cielo voltandosi verso il finestrino alla sua sinistra.

Interessato a quel ragionamento, invece, parve il tassista che, abbassando lo specchietto retrovisore per rivolgersi al giovane sedutogli alle spalle, chiese: «Sembra proprio che lei sia esperto in certe questioni! Io a cinquant'anni non ho ancora capito come le donne si sentano felici nell'usarci. Paga il conto, paga le bollette, prendimi un regalo, comprami dei fiori, sposami»

«Devi sentirti pieno, amico.» mormorò Ozgur.

«Chi usa chi?» intervenne Ezgi ormai all'apice della sopportazione, attirando lo sguardo curioso dello sconosciuto che continuava a masticare con nonchalance. «Non siete in grado di togliervi i calzini dai piedi – continuò la giovane volgendogli un'occhiataccia – metterli nel cestino degl'indumenti sporchi, o di abbassare il coperchio del water. Ci trattate come schiave. Non siamo ai vostri servizi. Per non parlare della pulizia domestica: cucinare, lavare, stirare. E se c'è un bambino? Non sapete cosa sia portare avanti una gravidanze e partorire.»

Bay Yanlis - il romanzoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora