Una strana combriccola d'immortali

78 8 63
                                    

Ehilà! Questa mattina, non facendo assolutamente nulla di produttivo qua e là, ho ripensato a questa idea che mi era venuta. A proposito, grazie @Findelle_fangirl aka mia nuova musa ispiratrice. Quindi ho pensato di mettere la storia per iscritto. E niente, visto che non sono riuscita a pubblicare il capitolo dell'altra storia mi faccio leggermente perdonare con questo. Ditemi se ci sono errori, mi raccomando, ve lo chiedo per favore. Ok, ora mi dileguo. Buona lettura, spero che vi piaccia🙂💓.

—————————————————————————————————————————————————————————————————

Ricordo solo un gran baccano. Il rumore di una sgommata. Poi il buio. Non ho avuto il tempo di registrare il susseguirsi degli eventi, ed elaborarli.
Intorno a me è buio pesto, ce lo si aspetterebbe nero ed impenetrabile, ma a dire il vero quella densa coltre color inchiostro sembrava animata. Sussurri mi solleticavano le orecchie, le ombre aleggiavano attorno a me, sfiorandomi le braccia nude, facendomi rabbrividire come folate di freddo vento invernale. Ma non era un freddo superficiale quello, era gelo che si espandeva dal cuore, veniva direttamente da me, dalla mia pelle ghiacciata, bianca come quella di un cadavere, mi s'insinuava fin nel anima, spingendomi a domandarmi:

"Oh dei... ma non è che sono... MORTA!?", in un primo momento mi feci prendere dal panico, ma poi feci un respiro profondo (per quanto sia possibile respirare per un morto) e mi osservai. Da quel che potevo vedere, non avevo addosso un vero e proprio vestito, sembrava un'addensamento di nebbia color pece, che roteava e vorticava attorno alla vita, avvolgendomi le spalle con delle sottili bretelle di tenebra, nascondendo gambe e piedi fra le sua spire, fondendosi con l'oscurità circostante, lasciando intravedere solo braccia e mani pallide. I boccoli ramati, stranamente di nuovo lunghi dopo averli tagliati, ricadevano morbidi sulle spalle, sollevandosi appena al primo accenno di movimento accanto a me.
Una voce mi distolse dalla mia analisi, rispondendo alla questione rimasta in sospeso di poco prima:

"Questa è una domanda la cui risposta, dipenderà da cosa deciderai di fare adesso." Disse la voce, con aria quasi giocosa. Mi voltai di scatto, osservando stupita l'elegante figura di una donna scivolare fra le ombre con eleganza, come se esse le appartenessero. Una metà del viso era di una bellezza unica, senza tempo. Lunghi capelli neri come la notte, circondavano il viso bianco perlaceo, le labbra, rosse e carnose, erano piegate in un sorriso divertito, non particolarmente rassicurante, ma pur sempre meraviglioso. Uno degli occhi era di un azzurro più puro del cielo estivo, tanto luminoso da rischiarare di poco il buio che ci circondava. Ma l'altra metà del viso era la più particolare. Se una era tanto bella da mozzare il fiato, l'altra era come morta. Nella vero senso della parola. La pelle ingiallita, secca e tirata sul cranio, faceva da sfondo all'altro occhio, bianco, morto, che nonostante fosse puntato su di me sembrava non vedere. L'altra metà delle labbra era una linea retta, screpolata e sottile, talmente tirata nel tentativo di sorridere anche con essa, da essere a malapena distinguibile dal resto del viso scarno, tanto era sbiancata. La lunga chioma ricadeva sgraziatamente su una spalla, bianca come quella di un anziana, crespa e non curata.
"T-tu sei Hel, la dea norrena della morte. Non è così?" Mi arrischiai a chiedere, tentando di scegliere in quale occhio fissarla per parlare, ed allo stesso tempo di non far tremare la voce, visti i brutti racconti di come dovevano essere gli inferi secondo la mitologia norrena, per chi in vita non era stato un eroe valoroso e morto in battaglia.

"Interessante... in genere i ragazzini non sono molto informati sull'argomento, neanche gli adulti in realtà. Ma suppongo ci fosse da aspettarselo da una come te." Rispose lei, non abbandonando l'inquietante sorriso, ed avvicinandosi a me a passo lento, come un predatore che osserva la sua preda.

"I-in che senso 'una come me'?" Sussurrai, scrutando la figura della dea, con malcelato terrore. Di tutti i miti che potevano essere veri, ma proprio uno con gli inferi descritti nel modo peggiore possibile doveva esserlo?!
Non che gli egiziani o i greci scherzassero, eh, per carità.

Oh dei... ma non è che sono... MORTA!?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora