Tayler's POV
L'ascensore si aprì mostrandomi l'intera hall, completamente deserta. Lasciai le chiavi a Celine per non correre il rischio di perderle e mi voltai per andare in salotto, dove i ragazzi mi attendevano.
Ma proprio fuori quella sala qualcuno mi finì addosso, calpestandomi un piede.
Il mio viso si contorse dal dolore, indietreggiai di poco giusto per togliermi quella persona di dosso e quando si voltò scoprii che fosse quella ragazza.
Il mio viso tornò normale, il suo invece, sembrava spaventato, i suoi occhi erano spalancati, così come la sua bocca.
Alzò una mano in segno di scuse, io le feci un sorriso.
Ma sul suo volto notavo ancora quell'espressione.
Si voltò e cominciò a salire le scale, di corsa.
Che strano.
Continuai a camminare giungendo in salotto, trovando Brian chiacchierare con il montato.
Così lo avevamo soprannominato.
Un ragazzo che ci provava con ogni essere vivente esistente, eravamo lì da abbastanza tempo per conoscere tutte le sue avventure, gran parte negative.
Quando arrivai andò via e Brian venne verso di me.
"Da quanto parli con lui?" Chiesi curioso.
"Da mai, mi ha solo chiesto un consiglio, ho provato a parlarci ma non ha molto sale in zucca."
"Un consiglio su cosa?"
"Su una ragazza."
"E tu gliel'hai dato?" Risi incamminandomi verso la piscina.
"Cosa avrei dovuto fare, Ty?"
"Da quanto dai consigli sulle ragazze?" Lo spinsi per un braccio.
"Ricordami di affogarti oggi."
Madison's POV
Due occhi, un sorriso.
Era tutto ciò che si trovava stampato nella mia mente, da quell'intera mattinata.
"Forse l'ho spaventato", mormorai per l'ennesima volta.
"Cioè l'hai davvero lasciato lì così? Senza neanche chiedergli scusa?" Scoppiò a ridere.
"In quel momento non ci ho capito più niente", risposi chiudendo gli occhi e rilassandomi su quel lettino. "Gli ho fatto male, mi sa. Che figura di merda!" Mi lamentai ricevendo solo risatine.
"Forse dovresti rilassarti un po' di più, quel Jason ti insospettisce troppo."
"Non l'hai notato?" Abbassai la voce alla mia domanda.
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Say goodbye (In pausa)
Romance"Avevo ragione quando dicevo che eri un estraneo", egoisticamente speravo di ferirlo con le parole, come lui aveva fatto con me. "Puoi ascoltarmi? Ti prego", sbuffai. "Il suo piano era esattamente questo, allontanarci", quel tono così pacato mi dest...