29 (Pt1). Paradosso.

17 4 7
                                    

"Tu!" Urlai a squarciagola. "Sei un gran bastardo!" Gli poggiai le mani sul petto spingendolo all'indietro. "Che cosa le hai messo in quel drink?!" Lo presi per il colletto della camicia. "E' colpa tua!"

"Madison, basta!" Tayler mi tirò via.

"E' solo colpa tua!" Urlai ancora, tentando di dimenarmi.

"Che diavolo ha?" Mi indicò, come se fossi una pazza. "Sei ubriaca per caso?"

"Sei un fottuto bastardo! Potevi ucciderla!" Urlai ancora ma la presa di Tayler era troppo stretta.

"Che cosa? Sei stato tu?" Arrivò Liam udendo le mie parole. "Che cosa hai fatto?!" Lo spinse all'indietro e quella volta Martin reagì.

"Levami le mani di dosso!"

"Ragazzi, basta!" Tayler mi mollò mettendosi velocemente tra di loro. "Non vogliamo che nessuno si faccia male!"

"Miley sta male, per colpa sua!" Lo indicò, il riccio lo guardò.

"Liam, ascoltami", strinse i denti. "Non vogliamo che nessuno si faccia male", pronunciò calmo spingendolo via.

"Come osi muovere accuse su di me?!" Sbottò Martin tentando di colpire Liam.

"Martin non...-" Lo interruppe Tayler, beccandosi un destro in pieno viso.

"Sei un uomo morto!" Camminai nuovamente verso di lui, ma Tayler mi fermò portandomi via da lì. "Non è finita qui!"

Tornammo da Brian che intanto era rimasto a sorvegliare Miley e mi ci avvicinai accarezzandole una guancia.

"L'ambulanza sta arrivando, starai meglio, tranquilla."

"Droga? Nel mio locale?" Si avvicinò un ragazzo, probabilmente il proprietario.

"E' ciò che pensiamo", rispose Liam. "Quel ragazzo lì Mart...." si fermò osservando l'occhiataccia di Tayler. "E' pericoloso."

"Chiamo la polizia!"

"No", rispose Tayler facendo spalancare gli occhi a tutti i presenti. "E' un caso perso, non gli faranno niente, dobbiamo occuparci di Miley ora."

Quel comportamento era strano, molto strano, ma aveva ragione, in quel momento dovevo solo sincerarmi che lei stesse bene e finalmente udimmo in lontananza, delle sirene.

Tayler mi si avvicinò, portandomi una mano sul fianco, respirai a fatica osservando Miley su quella barella, ancora non riuscivo a crederci.

Abbandonai la sua presa e mi diressi verso quel medico che intanto compilava dei moduli.

"Starà meglio, vero?" Sputai fuori fregandomene se potessi risultare una pazza che parlava in una lingua straniera.

"Droga?" Domandò sorprendentemente nella nostra lingua, con una luce osservò i suoi occhi scrutandoli attentamente.

"Pensiamo di sì, allora...-"

"E' sicuro", commentò osservandola. "La porteremo in ospedale, non conosciamo le dosi, ma a guardarla...sembrerebbero parecchie", quelle parole mi spezzarono il cuore.

"Starà meglio, vero?" Ripetei, quel medico mi guardò salendo in ambulanza.

"Ci raggiunga alla clinica Rotger, lì sapranno essere più precisi", detto ciò chiuse le porte ed andarono via.

"Andiamo!" Mi richiamarono i ragazzi, io ero rimasta lì ad osservare quell'ambulanza che me la portavano via.

Li raggiunsi in auto con uno sguardo vuoto, il piede di Liam era fisso sull'acceleratore, forse non era stata una buona idea lasciarlo guidare.

Say goodbye (In pausa)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora