Parte Uno

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Alec in dormiveglia, indossava solo un pantalone di tuta grigio e logoro mentre stava delicatamente appoggiato sulle gambe di  Magnus che avvolto in una delle sue vestaglie color verde mela gli accarezzava  i capelli neri corvino sempre spettinati. Quello era uno di quei rari momenti per loro, con l’arrivo di Rafa il tempo a loro disposizione si era ulteriormente ridotto, ma ne a Magnus ne ad Alec questo dispiaceva, era solo tutto più difficile specie per Alec che era abituato al piccolo fagotto blu innamorato perso del suo papà, con Rafa per ogni passo, avanti gli sembrava di farne due indietro. Erano così assorti nei loro pensieri che la voce di Max li fece sobbalzare entrambi, il piccolo stregone blu indossava un pigiamino pieno di ippopotami che gli avevano regalato zio Jace e Zia Clary, Magnus voleva trasformare gli ippopotami in Anatre, ma Alec riuscì in qualche modo a impedirlo.
“Papini, Rafa a di nuovo fatto un brutto sogno e io mi sono spaventato”
Magnus lanciò uno sguardo ad Alec che scattò in piedi mentre lui allargava le braccia verso Max “vieni da Papà mio piccolo baccello blu, che ne dici se mentre Papà Alec controlla Rafa io e te ci rifugiamo in camera da letto!?” Max sorrise lanciandosi verso il padre “posso dormire al posto di papà Alec?” Magnus osservò Alec che sorrideva “certo, ma non dirlo a Papà che è geloso!” e mentre i due si dirigevano in camera ridendo e bisbigliando, Alec raggiunse Rafa.
Il piccolo  si agitava  senza sosta nel letto con gli occhi chiusi e pieni di lacrime, Alec si avvicinò delicatamente al bordo del letto, “Rafa piccolo sono io, sono il tuo papà, mi senti?” Rafa sgranò gli occhi alla vista di Alec poi tra le lacrime si lasciò sfuggire una sola frase, un unica frase che ebbe il potere di distruggere Alec “tu non sei il mio papà, va via, non voglio il tuo aiuto!” lo sguardo di Alec si incupì a tal punto che i suoi occhi blu ora sembravano neri, con un gesto rapido da shadowhunters si era sollevò dal letto “hai ragione piccolo, scusami, vedo se Magnus può aiutarti un po’” e così si avviò verso la loro camera
Magnus stava dando un bacio sulla  fronte di Max ormai addormentato quando sentì Alec entrare nella stanza, il volto serio ” Alexander che è successo? Stai bene? “ Alec non accennò ad alzare gli occhi “ starò benissimo, ma ora va da lui, ha bisogno di te, io non posso aiutarlo” Magnus non voleva lasciare Alec in quello stato ma la sua voce non ammetteva repliche
Magnus si sedette nel posto occupato poco prima da Alec e iniziò a sussurrare parole dolci all’orecchio del figlio, che lo guardò con gratitudine, Alec si appoggiò allo stipite della porta e osservò la scena in silenzio, le lacrime premevano per uscire, quando il piccolo Rafa si girò verso Magnus il suo cuore  se possibile finì di sgretolarsi. “Papà Magnus. Grazie, va meglio ora!” Magnus sorrise  “che ne dici di una tazza di latte? È il rimedio migliore contro gli incubi” e senza aspettare risposta tra le mani del piccolo shadowhunters si materializzò una tazza di Spiderman, ovviamente regalata da zio Simon, piena di latte e miele.
Alec sentì bisogno d'aria,  gli sembrò come se non ci fosse più ossigeno dentro il loft, afferrò il telefono e uscì sul terrazzo
“Alec hai idea di che ore sono? È successo qualcosa?” Jace aveva la voce impastata dal sonno, Alec non voleva  disturbare nessuno ma aveva davvero bisogno del suo parabatai “scusa Jace, mi chiedevo se ti andava di venire con me a caccia!” ci fu un attimo di silenzio che ad Alec sembrò infinito “certo, il tempo di scegliere le armi e ti raggiungo!” Alec tirò un sospiro di sollievo, uscire a caccia lo avrebbe sicuramente distratto.
Jace chiuse la telefonata con un sonoro sospiro “Hei, tutto bene?” Clary lo osservò con aria preoccupata, i grandi occhi spalancati e i lunghi capelli rossi sparsi sul cuscino azzurro “Non lo so, ma lo scoprirò subito, Alec era strano” e mentre lo diceva con un gesto quasi automatico accarezzò la sua Runa parabatai, Clary lo osservò prima di baciarlo dolcemente “se Alec ha bisogno di te cosa ci fai ancora qui?” Jace sorrise dolcemente, Clary era sempre così morbida  e lo capiva come mai nessuno aveva fatto “hai ragione vado! Non aspettarmi sveglia!” e così dicendo Jace corse in armeria per poi uscire dall’istituto in tutta fretta
Finito lo spuntino notturno, Magnus riuscì a riaddormentare Rafa dopo di che corse nella camera da letto in cerca di Alec ma oltre Max il loro letto era vuoto, finalmente dopo molti minuto trovò Alec sulla veranda, la runa dell'invisibilità spiccava nera e netta sulla pelle chiara  così come l arco ben teso pronto a scoccare l ennesima freccia, Magnus si avvicinò in silenzio e lo abbracciò da dietro, solo ora con petto appoggiato alla sua schiena Magnus poteva sentire il corpo di Alec scosso.
Rimasero così a lungo finché Alec non si era calmato. Avvolti nel silenzio della notte “vuoi dirmi che succede?” Alec si voltò e appoggiò le sue labbra a quelle di Magnus in una muta richiesta di appoggio, Magnus ricambiò il bacio. Quando alla fine staccarono Alec riuscì solo a sussurrare poche parole “sei un padre incredibile, non sarò mai alla tua altezza, siamo fortunati ad averti” Magnus non sapeva cosa dire “ora mi preparo, arriva Jace per una battuta di caccia notturna, non aspettarmi sveglio, ok?” Magnus sembrò davvero confuso “ora?” “si, Magnus, fidati, è meglio così, starò alla grande, ti amo” Alec non lasciò a Magnus il tempo di rispondere.
Camminavano in silenzio da un po’ ormai. Alec aveva lo sguardo perso nel vuoto e dolori da quelle che dovevano essere 2 costole incrinate, Jace lo osservò cercando si capire quando fosse il momento giusto per parlare, svoltato l'angolo di un vicoletto  si mise di fronte ad suo parabatai con uno sguardo complice
“ora tu mi dici esattamente cosa succede e perché mi ritrovo qui invece che nel mio comodo letto abbracciato a Clary!”
Alec rimase immobile, la mano che impugna l'arco resa ancora più bianca dalla sua stretta,
“andiamo Alec so che c è qualcosa che non va, lo sento, e non mi avresti mai fatto uscire a quell’ ora lasciando Magnus e i bambini senza motivo” Alec non si mosse “aspetta, hai problemi con Magnus? avete litigato? Perché io e Clary…”
Alec zitti  Jace con il movimento della mano
“Magnus non ha colpe lui è davvero perfetto, per tutti noi”
una ciocca nera ribelle  era ricaduta sugli occhi blu di Alec inzuppandosi di lacrime.
“Alec parla, è successo qualcosa hai bambini?” Jace parlò preoccupato ma cercando di mantenere la calma per Alec che lentamente riprese a parlare
“loro stanno bene, grazie a Magnus, stanno bene”
Jace ascoltò in silenzio le parole di Alec, quando quest’ultimo terminò il racconto, Jace appoggiò entrambe le mani sulle sue spalle
“ora ascoltami bene testone insicuro! Hai salvato me dal baratro, so come si sente quel bambino, so cosa vuol dire sentirsi soli al mondo, e so cosa vuol dire avere un Alec che non si arrende con te, mi hai aiutato e non hai mai mollato la presa, anche quando non me lo meritavo, quindi ora torni a casa da tuo figlio, ti rimbocchi le maniche e per ogni tentativo di allontanarti tu ne farai due per avvicinarti, perché tu sei così, e chiunque sarebbe fortunato ad averti accanto”
Alec era visibilmente commosso, non si era certo aspettato un discorso del genere da Jace e soprattutto non dopo averlo trascinato a caccia e aver ucciso 12 demoni.
Jace sorrise “ora solleva la maglia, hai bisogno di un iraze prima di andare a casa, o Magnus mi ucciderà”
Alec sollevò la maglietta e strinse i denti per la sensazione di dolore misto sollievo che provava
“Grazie Fratello! Vado a sistemare le cose a casa” Alec finalmente sorrise e nonostante la stranezza si sporse in avanti e Abbraccio Jace, per poi sparire nella notte correndo verso casa.
Magnus era davvero preoccupato, Alec era mancato tutta la notte e buona parte della mattina , i bambini per fortuna sembravano sereni, Magnus invece non lo era affatto, voleva capire cos’era successo davvero.  “Max perché non vai a cercare Il presidente? Io vorrei parlare con Rafa per favore” Max non capì bene cosa voleva il padre ma adorava giocare col presidente quindi, corse dietro al povero gatto senza fare capricci.
Quella mattina Magnus aveva deciso di indossare un jeans scolorito e una maglietta glitterata abbastanza semplice, prese Rafa sulle sue ginocchia, il maglione giallo, del piccolo in netto, contrasto, con la carnagione olivastra faceva risaltare ancora di più i grandi occhi marroni “Nocciolina cos'è successo stanotte tra te e papà Alec?” Rafa guardò il padre con un'espressione triste e colpevole “io non volevo, stavo sognando, giuro che non volevo, ma era un brutto sogno e io non volevo, lo giuro” Magnus accarezzò la schiena del piccolo in silenzio, quando si rese conto di  Alec, era appena entrato in casa e stava in silenzio sulla porta di ingresso, Magnus accarezzò i capelli di Rafa “cosa non volevi piccolo che è successo?” Rafa singhiozzò sempre più forte “gli ho detto di andare via, che non era il mio papà, ma non volevo. Non è vero, Lui mi ha salvato, e io l'ho mandato via, sono un bambino cattivo, dovreste rimandarmi a Buenos Aires”
Alec fece cadere l arco e la faretra a terra, era sporco e puzzava di Demone, due Iraze spiccavano nette sulla pelle chiara subito sotto le costole ma In quel momento non gli importava, raggiunse Rafa e lo abbracciò  forte “tu non vai da nessuna parte, è chiaro?  Non importa quante volte litigheremo o quante volte dovremo dimostrarti che ti amiamo, noi ci saremo sempre per voi due” Rafa sorrise mentre annuiva, poi alzò lo sguardo sul padre “scusa papà! Davvero, non pensavo quelle cose” il volto di Alec si aprì in un sorriso raggiante “lo so piccolo!” anche il volto di Rafa si rilassò visibilmente e guardò Alec quasi ridendo “Ma posso dirti una cosa?” Alec annuì “papà puzzi davvero tanto! ” Alec rise ma una fitta ricordó il perché degli iraze, cercò di riprendere fiato mentre rispondeva a Rafa “Ahahahah hai ragione piccolo, vado a fare una doccia perché tu invece non vai a giocare con tuo fratello?” Rafa senza pensarci sciolse l’abbraccio e corse da Max
“scusa se ti ho fatto preoccupare avevo, bisogno di, scaricare sai, sono un pessimo oratore!” Magnus prese la mano di Alec e la portò  alla bocca. “e tu scarichi facendoti rompere le costole?” Alec sorrise mentre piccole scintille blu lo avvolgevano, assieme a  una sensazione di benessere diffusa un tutto il corpo.
Magnus si allontanò appena “scuse accettate! Ma Rafa ha ragione puzzi!” rise tra un bacio e l'altro  mentre lo trascinava verso il bagno.

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