Capitolo 1

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<<Angel>> sento in lontananza la voce di Annette che mi distrae dal mio passatempo preferito: guardare i piccoli angioletti mentre imparano ad usare le loro ali. Sono così carini e mi diverto a guardare le loro facce concentrate mentre ascoltano il loro maestro e poi provano a volare.

<<Angel mi ascolti?>> la voce di Annette mi fa ritornare alla realtà.

<<Oh ciao Annette>> la saluto con un sorriso.

<<Ciao Angel – ricambia il saluto Annette – ti ho cercata dappertutto>> dice affannata.

<<Annette lo sai che questo è il mio posto preferito>> dico indicando quelle piccole creature.

<<Già – sospira lei – comunque ti cerca Gabriel, dice che vuole vederti nel suo ufficio adesso>> mi informa la meravigliosa creatura dai capelli biondi e gli occhi azzurri.

<<Gabriel? Me?>> chiedo confusa.

Annette annuisce.

Oh no! Comincio a preoccuparmi. Gabriel non chiama mai nel suo ufficio e, quando lo fa, è per cacciare qualcuno da questo posto meraviglioso perché ha fatto qualcosa che non doveva fare. Di sicuro vorrà cacciare anche me, eppure non ricordo di aver fatto nulla di sbagliato. Forse qualche volta mi sono trattenuta un po' di più a guardare i piccoli angioletti e ho tralasciato i miei doveri, ma non penso che questo sia un valido motivo per cacciarmi, o si?

<<Angel? Allora cosa aspetti?>> la voce di Annette mi riporta alla realtà.

<<Non ci vado>> dico poco convinta.

<<Cosa? – chiede lei confusa – sei impazzita? Perché non vuoi andarci?>> mi chiede curiosa.

<<E se volesse cacciarmi?>> confesso la mia paura.

<<Cacciarti? E perché dovrebbe? – mi chiede Annette – hai fatto qualcosa che non dovevi fare?>>.

<<No, o almeno non che io ricordi>> le dico.

<<Bene – tira un sospiro di sollievo – allora vai a vedere cosa vuole e poi, se non ci vai, ti caccerà di sicuro>>.

Faccio come mi dice Annette e, dopo averla salutata con un cenno della mano, mi dirigo verso l'ufficio di Gabriel.

Mentre percorro il viale che porta al suo ufficio non riesco a non pensare al fatto che potrebbe cacciarmi, quindi cerco di osservare quanti più dettagli possibili, dagli angeli che incontro lungo la via, ai meravigliosi arredi presenti in questo posto magico. È già successo, anche se raramente, che Gabriel cacciasse qualcuno da qui perché, magari, si era rivelato agli umani o aveva fatto un patto con il diavolo e, in entrambi i casi, Gabriel li aveva spediti direttamente all'inferno.

Solo il pensiero che possa accadere anche a me mi mette i brividi. Ho sentito dire che lì è tutto l'opposto di dove mi trovo adesso: si sentono urla e lamenti ininterrottamente e ogni essere è sottoposto a svariate torture. Ho i brividi.

Questi pensieri mi accompagnano fino alle grandi porte bianche, in legno, dell'ufficio di Gabriel. Ho sempre ammirato queste porte, le uniche presenti in realtà, sono così grande che sembrano non finire mai.

Busso poco convinta, tanto che penso che non mi abbia neanche sentita, ma mi sbaglio perché, subito dopo, una delle due porte si apre, rivelando una luce bianca mai vista prima.

Non sono mai entrata nell'ufficio di Gabriel, in realtà penso che nessuno di noi lo abbia fatto, per cui rimango meravigliata quando lo vedo: le pareti sono delle grandi vetrate da cui si vede fuori, eppure da fuori non si vedono questi vetri; all'interno della stanza si trova una scrivania bianca, al centro, con sopra fogli sparsi qua e la, a destra si trova una libreria immensa, ancora più grande di quella comunale, e piena di ogni genere di libro antico. Due poltrone di pelle bianca trapuntata sono poste davanti alla grande scrivania, mentre dal lato opposto si trova Gabriel, che noto solo adesso.

Angel - Guardian of my loveDove le storie prendono vita. Scoprilo ora