CAPITOLO 14

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Mi sedetti sulle scale, finché qualcuno non attirò la mia attenzione, facendomi alzare il capo.

X- Marta!

Mi girai e vidi Rosalba.

M- dimmi
R- la partita sta per iniziare! Sbrigati. E poi, non hai freddo qui fuori? Si congela!

Forse Rosalba era un po' esagerata, ma è vero, c'era ancora un po' di fresco. Non si sentiva ancora a pieno il fatto che fosse Maggio, ma forse meglio così.
Mi piaceva più il freddo rispetto al caldo.

M- che drastica, Rosalba!
R- andiamo! Non dirmi che vuoi farti venire una broncopolmonite
esclamò sarcastica.

M- inizia ad entrare, io arrivo, d'accordo?

Non rispose, ma sentii i suoi passi sempre più vicini, fin quando si sedette accanto a me.

R- che succede?
M- uhm? Nulla, perché?
R- parlo sul serio, ti conosco troppo bene per farmi prendere in giro in questo modo
M- davvero, non ho niente. Entriamo prima che inizi la partita, non vorrei perderla per nulla al mondo

esclamai con un sorriso, devo ammetterlo, falso, ma sperai ugualmente che Rosalba si bevesse quella storia.

R- scoprirò tutto, lo sai. Andiamo
disse alzandosi dopo di me.
M- contaci

Entrammo dentro e ci accomodammo al nostro solito posto, in basso a sinistra.

La visuale era perfetta.

La partita stava quasi per iniziare. Tutti i giocatori erano in gruppo a parlare degli schemi da utilizzare per facilitare il gioco, ma in campo non vidi chi mi interessava di più.

Edoardo guardò Ros, accennando poi un sorriso.

R- stai calma, perché batti i piedi? Stai facendo innervosire anche me!

Effettivamente non me ne ero nemmeno accorta.

Stavo per rispondere a tono dicendole di farsi gli affaracci suoi, anche solo per un attimo, ma ciò che vidi davanti a me era fin troppo, tanto da non riuscire a spiccicare parola.

Valerio passò davanti a noi mentre toglieva la sua felpa grigia, scoprendo gli addominali, per indossare la maglia della squadra. Rossa, ovviamente.

Nel momento in cui passò davanti a noi ci ignorò, tornando subito dopo indietro e posizionandosi di fronte.

V- ehi, scusami se non sono venuto prima ma fuori avevano bisogno di me
M- oh ehm, non preoccuparti

X- Mazzei, aspettiamo solo te, muoviti!

M- ti chiamano, ti conviene andare se non vuoi ritrovarti morto
V- non ci tengo, ahah! A dopo

Entrò in campo, abbassandosi la maglia, e guardandomi un'ultima volta prima di concentrarsi sul gioco.

R- oh aspetta, asciugati, hai un po' di brava proprio qui, all'angolo della bocca

Diventai di un colore che assomigliava a quello delle divise dei ragazzi, mentre Rosalba continuava a ridere guardandomi.

Mi girai ed iniziai a darle degli schiaffi sul braccio dicendole di smetterla.

R- va bene, va bene, non rido più, lo giuro scusami! Guardiamo la partita, ti prego
disse continuando a sghignazzare e toccandosi il fianco che, presumo, le faceva male per le troppe risate.

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