Al Lions

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Era passata una settimana da quando Remus aveva messo piede a Londra.

Il colloquio con la McGranitt era andato splendidamente – era diventato l'assistente del vecchio professor Binns, docente di storia – e la vita con Lily sembrava andare per il verso giusto: quando il lavoro glielo permetteva, sedevano insieme a tavola e la mattina uscivano di casa alla stessa ora; la sera, quando c'erano entrambi, rimanevano sul divano a leggere libri.

Non c'erano state più incursioni di alcun genere da parte di Sirius – aveva però incontrato James.

Capelli in disordine anche dopo essere stati sistemati più e più volte e pelle baciata dal sole, James Potter era un ragazzo straordinariamente alla mano; dopo una sola serata passata insieme a mangiare pizza davanti a un film sui dinosauri, aveva invitato Remus al suo compleanno.

<< Niente di che, ci sarà qualche amico e offrirò da bere >>, lo aveva informato, le labbra chiuse in un largo sorriso. << Abiti con Lily, non puoi assolutamente mancare. >>

Lily gli aveva già detto che James non vedeva l'ora di conoscerlo; all'inizio Remus pensava potesse trattarsi di gelosia, ma Lily l'aveva rassicurato: lei e James erano legati da una profonda fiducia reciproca – l'uno non aveva mai dubitato dell'altra e viceversa; erano insieme da cinque anni e l'unico motivo per cui ancora non andavano a convivere, gli aveva spiegato Lily, era proprio Sirius: lui e James erano fratelli e sapevano tutti che si sarebbe sentito fin troppo escluso se James avesse lasciato l'appartamento in cui vivevano insieme per andare a vivere con lei; Lily non aveva detto di più ma se la cosa le dava fastidio, Remus non se n'era reso conto. Non fece domande – non erano fatti suoi, in fin dei conti.

Arrivato il giorno del compleanno di James, Remus si era lasciato convincere – se non dai mille messaggi del festeggiato, dall'entusiasmo di Lily: anche lei ci teneva alla sua presenza e Remus non aveva potuto dirle di no. Non che non volesse passare del tempo con loro o con qualcun altro che non fosse un professore con cui lavorare o uno studente da aiutare; semplicemente, non era abituato a fare nuove amicizie. Nel suo vecchio paesino, nel Galles, era spesso solo e tendeva a passare il tempo chiuso nella cameretta della sua fattoria, un libro costantemente aperto davanti al naso pieno di lentiggini.

Lily era già al locale – il Lions. Remus era stato trattenuto al campus dal professor Binns, con cui aveva preparato alcune lezioni per la settimana successiva.

Ravvivando i ricci castani con un veloce movimento della mano, Remus entrò nel locale. Fu colpito immediatamente dalla musica – a suonare una band dal vivo, la cantante che saltava da un lato all'altro del piccolo palco. Luci fluo illuminavano la pista da ballo e i tavolini sistemati tutt'intorno. Cercare gli altri si stava rivelando un'impresa più difficile del previsto; fece vagare lo sguardo ancora per un po' finché non si accorse di essere osservato a sua volta: poco distante, poggiato al bancone del bar, c'era Sirius. Sulla sua faccia lo stesso sorriso con cui gli si era presentato, più simile a un ghigno che altro.

<< Ciao >>, gli si avvicinò Remus, continuando a guardarsi intorno per trovare James e Lily nella folla.

<< Ehi >>, fece lui, sistemando una ciocca di capelli dietro l'orecchio – ed ecco lì dei piercing; la prima volta non ci aveva fatto caso.

<< Non mi hai più chiamato. >>

Remus, occhi al cielo, rispose con uno sbuffo. In tutta verità aveva pensato di scrivergli almeno un messaggio, ma c'era qualcosa nei suoi modi di fare, nel suo sguardo insistente, che lo aveva convinto a desistere. << Ho avuto molto da fare. >>

Insieme? // wolfstarDove le storie prendono vita. Scoprilo ora