3. Occhi di Ghiaccio

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Appena la porta si aprì, mi ritrovai con due occhi che mi fissavano.
Ma non erano occhi qualunque. Erano strani.
Erano due occhi di colore diverso, uno azzurro e l'altro bianco, ma nonostante questo era come se fossero uguali. Forse era l'espressione del ragazzo che gli rendevano uguali. Aveva un'espressione glaciale.

''Occhi di ghiaccio'' pensai.

Il ragazzo in questione ci fissava con quegli occhi glaciali.
Era alto e snello. Biondo e con dei lineamenti delicati e unici. Bello come il sole... ma che dico! Bello come un dio greco! Non riuscivo a smettere di guardarlo.

Penso che se ne accorse visto che la sua faccia prese un'espressione di disagio. Così mi risvegliai. Guardai mio fratello e mia sorella. Anche loro erano rimasti stupiti da così tanta bellezza. Arianna lo guardava con ammirazione e fu una delle poche volte in cui i suoi occhi non erano più vuoti, mentre Aberforth aveva una faccia stupita mista a disgusto e gelosia. Non sopportava vedere qualcuno così bello rispetto a lui (a volte guardava anche me con questo sguardo, nonostante io non sia chissà che bellezza).

Il ragazzo continuava a guardarci, e molto spesso si fermava su di me. All'improvviso sentii la voce di Bathilda, che proveniva dal salotto, dire:
<<Gellert, tesoro, sono arrivati?>>
<<Sì - rivolgendosi a noi - prego entrate>>
Aveva una voce così pura e calma che pensai a quella di un angelo.
Presto mi vergognai di ciò che pensavo. In fondo era un ragazzo normale... un bellissimo ragazzo normale...
<<G-grazie>> riuscii a dire, quasi sussurrando.
Avevo le guance in fiamme, molto probabilmente ero diventato tutto rosso.
''Ma che mi sta succedendo?!''

Arrivati in salotto, Bathilda ci accolse con un:
<<Cari, miei bambini! Venite su. Accomodatevi.>>
Ci sedemmo sul divano di fronte a quello dove lei era seduta e dissi:
<<Grazie mille, Mrs. Bath, per il vostro invito>>
<<Non ti preoccupare, Albus caro. Sai che puoi venire quando vuoi senza che nessuno ti inviti>>

Dopo qualche secondo, apparve il ragazzo biondo che portava con la magia un vassoio dove c'erano le tazze del té e i biscotti.

<<Grazie mille caro. Il té sta ancora bollendo?>>
<<Sì, zia, ma ci vogliono solo pochi minuti>>
Zia?! Allora veramente era un suo parente!
<<Ah giusto! Che sbadata! Miei cari, ho l'onore di presentarvi mio pronipote Gellert Grindelwald>>
disse Bathilda con molto entusiasmo.
Il ragazzo ci pose la mano, che noi tutti stringemmo. Quando noi due ce la stringemmo, ci guardammo negli occhi. Aveva un effetto strano su di me...

Bathilda interruppe il silenzio di quel momento, dicendo:
<<Gellert ti presento Albus, che ha la tua stessa età, Aberforth e Arianna, che sono poco più piccoli di te>>
Gellert ci guardò tutti e tre con curiosità, ma non sembrò voler dire qualcosa. Così, avendo paura di sprofondare nel silenzio, esclamai:
<<Ah... quindi hai la mia stessa età!>>
<<Esatto>>
<<Che scuola hai frequentato? Non ti ho mai visto a Hogwarts>>
<<Ho studiato a Durmstrang. Però a 16 anni mi hanno espulso...>>
Lo guardai con stupore.
Che tipo era mai questo Gellert Grindelwald. Certo che per essere espulsi da Durmstrang ce ne vuole di malvagità.
Non mi piaceva molto quel tipo, ma nonostante questo non riuscivo a smettere di fissarlo...
Mio fratello era stupito quanto me. Neanche a lui piaceva molto.
Ora capivo perché era una persona così fredda. Durmstrang è la scuola di magia più severa che ci sia. Rispondeva in modo schietto con tono indifferente e un po' arrogante. Classico di chi frequentava quella scuola. Ma essere espulso di lì...

Parlammo del più e del meno. L'unica che rimase in silenzio fu Arianna. Parlammo delle differenze tra le due scuole. Parlammo di quando ci fu il torneo tre maghi e Gellert disse che si ricordava di me e della mia vittoria. Parlammo anche delle nostre famiglie e capii che Gellert era l'ultimo discendente di una famiglia purosangue tedesca molto importante. Lui era tedesco e ciò si sentiva, nonostante parlava molto bene l'inglese. Nonostante fosse un tipo orgoglioso, era piacevole parlare con lui.

Mi fissava molto spesso e non capivo il perché. Io evitato di guardarlo sennò mi sarei perso ore e ore a guardare quella figura così bella.

Il pomeriggio passò abbastanza in fretta.
Quando ce ne andammo sentivo che avrei avuto a che fare molto con quel ragazzo. Bathilda mi aveva fatto capire che voleva farci fare amicizia. Io ero più che volentieri favorevole e lo sembrava anche lui. Infondo mi assomigliava molto. Era un tipo intelligente e sapeva manovrare la magia con molta facilità. Poche sono le persone con questi requisiti. Mi piaceva come persona, nonostante sentissi che aveva un lato oscuro...

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