Prologo e Antefatto

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Cartina del Regno visualizzabile sul sito www.cristianociardi.com

PROLOGO


Un tempo ormai lontano la natura governava il mondo con severità, noncurante del singolo germoglio, eppure creatrice di ogni bellezza.Le foreste coprivano le terre come fitta coltre di bestia, addolcendole asperità delle rocce, ammansendo la furia del vento. Animali vagavano nelle radure e giovani virgulti erano i ruscelli di monte, scultori delle terre di valle. Il calore del sole e il peso delle altitudini segnavano i confini tra la vita e la morte, plasmando ogni essere vivente in una continua lotta tra la sopravvivenza nella paura e l'esistenza nella gioia.

In questo mondo ostile, timidi erano i passi degli uomini e dei lorofigli, fragili creature in balia di belve assetate di sangue;costretti a vigilare deboli confini e a nascondersi tra le freddeombre di muri petrosi, gli uomini, assediati, vivevano impauriti difronte all'incanto del mondo. Abitarono le terre protette dal mare,sicure eppure non bastevoli per sostenerli. Costretti dal bisogno,colonizzarono le zone costiere, trovandosi loro malgrado ad elemosinare un'esistenza incerta. Tutto sembrava destinato a soccombere alla paura e, nel duro resistere, gli animi umani si incupirono.

Secoli passarono con vento avverso, fino a quando, improvvisamente, il terrore vacillò. Una fratellanza sorse a dare nuova speranza al mondo. Fiere creature dagli occhi felini strinsero con l'uomo un patto di alleanza, un'unione per affrancarsi e rafforzarsi.

Nacque il Regno delle Madri, in un crescendo di armonia, forza ed equilibrio. Volgendo le spalle al mare d'occidente l'uomo riuscì ad estendere il proprio dominio verso le terre selvagge, fino a lambire irte montagne e ampi fiumi.

Fonti di primeva saggezza, le donne del Regno erano protette e onorate perché considerate di insostituibile valore, libere di seguire qualsiasi aspirazione e di scegliere l'uomo con cui procreare la discendenza.

Per le leggi del Regno i Figli erano istruiti e addestrati senza distinzione di etnia, stirpe o sesso; educati al credo di 'Coleiche non ha nome', affinché rispettassero l'ordine naturale delle cose e agissero con senso della misura, cardine della convivenza. Imparavano così a distinguere il valore di ogni individuo e adonorare coloro che, tra tutti, si dimostravano pronti a consacrare lapropria vita al servizio degli altri. Il popolo li chiamava Prescelti: uomini di rara nascita, votati a proteggere il Regno, destinati a procreare per trasmettere il loro vigore e salvaguardare la sopravvivenza dell'umano nel mondo.

Dopo più di tre secoli, l'alleanza con le fiere creature si infranse e le fondamenta del Regno tremarono sotto il peso della sua stessa superbia. Fu allora che le azioni di pochi divennero l'unica speranza, forse l'ultimo coraggioso atto di umiltà del genere umano.


ANTEFATTO- I Colli Ondulati (feb. 910)

La notte era passata senza il conforto di un chiarore di luna. L'umidità delle ore notturne si era mutata in brina, sui rami spogli degli alberi, sugli steli dell'erba alta di quel luogo desolato e sulla legna distante dalla fiamma del braciere. Intorno, silenzio e freddo.

Al riparo di un boschetto di arbusti un gruppo di uomini dormiva sotto mantelli imbiancati, immobili come cadaveri senza sepoltura. Uno soloera di guardia: seduto su un tronco, la testa bassa coperta da un cappuccio cadente, guardava davanti a sé con gli occhi assenti, perso nel sogno che precede il risveglio; tra le mani, una tazza diinfuso bollente gli scaldava le dita e i sensi, ancora infreddolitidalla notte di guardia passata rannicchiato accanto al fuoco.

I Confini di Trisa - I Racconti del Regno vol.1Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora