Avrei voluto avere più tempo.
Questa è la frase che continua a vorticare nella scatola buia che racchiude l'organo principale del sistema nervoso, l'organo che orienta le nostre scelte, conserva i nostri ricordi, la nostra conoscenza e le nostre emozioni.
Mi domando perché improvvisamente una singolare sensazione di pace avvolga il mio intero organismo. Il luogo in cui mi trovo dovrebbe sicuramente contribuire a questo, ma qualcosa dentro di me mi porta a scartare senza alcun dubbio la prima ipotesi.
Il cielo sopra la mia testa risplende. Non ho mai visto un cielo così limpido in tutta la mia vita, e non riesco a impedire l'insorgere di un'espressione di disgusto sul mio volto. Ho sempre odiato le giornate serene, diversamente da quelle uggiose che riescono a scuotere le mie membra fino all'ultimo atomo.
Guardandomi intorno vedo solo estesi campi verdi, colmi di fiori profumati oltre che colorati, sicuramente questo mi porta ad apprezzare leggermente questo posto nonostante l'avversione iniziale.
Il sole arde, ma la mia pelle lo percepisce lieve e delicato, riuscendo a scaldarmi il corpo quel poco che serve per non farmi patire il freddo con solo questo vestito bianco addosso.
Questa perfezione inizia ad annoiarmi e non riesco proprio a comprendere il motivo della mia solitudine; la mia amica Hat avrebbe sicuramente azionato la riproduzione casuale del suo telefono prima di iniziare a volteggiare sul prato verde, accompagnata irrimediabilmente dalla sua grazia.
«C'è qualcuno?» grido a pieni polmoni, ricevendo in risposta solo l'echeggiare della mia domanda.
Mi alzo in piedi sentendo il mio vestito alzarsi poco sopra il ginocchio.
«Hat se è uno scherzo non mi piace! Dove sei?» sposto la mia visuale in diversi punti così da poter cogliere ogni minimo spostamento.
Una strana sensazione stritola il mio stomaco in una morsa nauseante che mi spinge a iniziare a correre, quasi stessi perdendo il treno in partenza per una destinazione di somma importanza.
Sento come se tutto stesse svanendo, come se il tempo stesse scivolando via dalle mie mani, provo a tenerlo più stretto che posso ma la sensazione aumenta di potenza.
«Ho bisogno di altro tempo.» fatico a sibilare mentre corro ancora più veloce tra gli immensi campi di fiori.
«No, non lasciarmi adesso, ho bisogno di tempo. Dammi altro tempo.» le mie gambe bruciano per lo sforzo ma non posso fermarmi, non posso perdere.
Ogni parte del mio corpo si risveglia incendiato da un dolore dirompente, mentre altri ricordi mi affollano la mente.
Un ragazzo dagli occhi più blu che abbia mai visto mi bacia, mi accoglie tra le sue braccia e poi mi grida contro.
Riesco a percepire tutto l'amore presente in quei ricordi inondarmi e il suo nome trapelare dalle mie labbra. «Blake.» sussurro percependo l'arrivo di altri ricordi.«Blake! Dove sei?» grido fino a sentire anche i polmoni pregare di smettere. «No, no, no. Blake non lasciarmi sola.» la mia voce si abbassa mentre sento il bruciore iniziare ad abbandonarmi lentamente. Abbasso lo sguardo quando qualcosa di caldo mi sfiora lo stomaco trovando una chiazza di sangue che si estende sul mio vestito bianco. Il calore liquido raggiunge anche la mia tempia su cui poggio due dita prima di portarle dinanzi i miei occhi per confermare la mia ipotesi. Sangue, troppo sangue.
Percepisco le forze venire meno, le mie ginocchia cedono sul prato esauste e il respiro mi si mozza in gola nel momento in cui tutto inizia a svanire.
«Avrei voluto solo avere più tempo.» bisbiglio riuscendo ad assimilare soltanto adesso il significato reale di questa frase.
Il buio mi avvolge a sé privo di qualsiasi rimorso, vorrei dibattermi contro di esso ma il mio corpo si arresta nel tempo e nello spazio, risucchiato per essere riportato nella realtà.
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Anything could happen
RomanceLydia Collins, cresciuta in un ambiente sano, sembra la ragazza perfetta, tuttavia come risaputo l'apparenza inganna. Tradita da coloro che dicevano di amarla, a Lydia non resta che voltare pagina per scrivere un nuovo inizio. A condividere il suo d...