La ragazza che si è appena presentata sorride, un po' imbarazzata forse. Si è presentata in tre secondi sparando a raffica informazioni su di lei e su suo fratello Noah. Sorrido, non sembra così male:
-Ciao, io sono Kate. E si, ho conosciuto tuo fratello...simpaticissimo- dico ironicamente.
Arrossisce
-Noah è un po' così...non sei la sua prima vittima. Devo ammettere che a volte mi causa un po' di imbarazzo e spesso le persone si allontanano da me proprio per lui, è molto come dire...protettivo nei miei confronti-
-Beh se tuo fratello è uno stronzo non significa che lo sia anche tu. Conosci qualcuno in questa scuola?-
-In realtà no, io e Noah siamo qui per uno scambio culturale non so se te lo ha detto. Siamo arrivati due giorni fa, Noah è già a suo agio...io un po' meno-
La dolcezza di questa ragazza mi fa sciogliere, ha bisogno di un'amica, decido così di darle il mio numero e lei fa lo stesso.
La campanella suona e finalmente finisce questa lunga giornata scolastica. Mi affretto all'uscita quando Ben mi ferma.
-Kate verrai alla festa di stasera, vero?-
-Quale festa?- dico confusa
-Come quale? La mia! Te ne sei dimenticata?-
-No è che proprio non me lo hai detto-
-Va bene, come vuoi. Stasera alle 8 da me. E tesoro, mettiti qualcosa di carino, non le solite felpe-
Mi ferisce un po' questo richiamo
-Ok, ma porto un'amica-
-Come vuoi-
A volte la sua freddezza mi lascia impietrita, ci tiene tanto affinché io vada alla sua festa (di cui non me ne ha neanche parlato) e poi non gli importa con chi vengo e nemmeno chi sia questa amica. Provo a non pensarci, infondo anche lui ha i suoi pensieri.Torno a casa, mio padre è sul divano.
-Ciao pa'-
-Ciao Kate-
Fine del dialogo. Non ne posso più. Quando entro in casa mia mi sembra di essere in un acquario, io sono solo un pesce rosso che nuota all'infinito in questo luogo sterile e triste. Papà, torna l'uomo di una volta. Torna ad amare la vita, ad amare me. Torna ad essere il mio papà.
Da quando è morta la mamma provo ad instaurare un dialogo molto più complesso di questo, alla fine io pongo delle domande e mio padre si limita a rispondere. Mi fa troppo male, infatti non lo faccio più. Il nostro rapporto è basato su comunicazioni di servizio e "grazie" "prego" fine. Salgo in camera e mi butto sul letto. Decido di inviare un messaggio a Michelle. Risponde subito con mille emoticon e gif.《Ti va di venire ad una festa stasera? Conoscerai un po' di gente, così ti ambienterai meglio》.
Inutile dire che dopo due secondi abbia risposto con tanto di vocale mentre urlava si.
"Non mettere le solite felpe"
Può sembrare sciocco, ma a me quel commento mi ha fatto davvero male. Forse sono io troppo pesante e paranoica. Non ho una bella cera, sembro uno zombie. Meglio darsi una sistemata.Non sono abbastanza. Non sono abbastanza bella. "Non mettere le solite felpe".
Faccio una doccia veloce, mi sento meglio. Devo muovermi, farò tardi. Decido di mettere dei jeans e una camicetta bianca semplice. Mi sento a mio agio, non sono così male. A Ben piacerà. Mi avvio alla macchina e inizio a guidare. Dopo circa dieci minuti arrivo da Ben, lo trovo sul patio di casa sua che mi aspetta.
-Ciao Ben- dico sorridendo
-Ehi tesoro- dice con uno sguardo che conosco bene.
-Come mai non c'è nessuno? sono le otto-
-La festa inizierà alle nove...volevo stare un po' solo con te-
-oh...beh, ok- dico in imbarazzo
-I miei sono fuori città per il weekend, potresti restare anche a dormire se ti va-
-Non so se è il caso- dico frettolosamente. Oltre tutto Dovrei avvisare Michelle, non vorrei farla arrivare prima e lasciarla sola. Le mando un messaggio e l'avviso.
-Siamo soli, tesoro-
-Sì Ben, ho capito- dico infastidita. So dove vuole arrivare, non mi va.
-Ti va di salire?-
-E i preparativi della festa? ci sono tante altre cose da fare-
-Mi aiuteranno dopo i ragazzi, dai vieni-
-Ben, non mi va molto sinceramente-
Mi guarda furioso. Si è innervosito, l'ho fatto innervosire. Mi terrà il broncio tutta la sera.
-Kate non facciamo sesso da settimane-
-Sesso. Perchè noi facciamo sesso-
-Oddio Kate, chiamalo come vuoi tu..."non facciamo l'amore da settimane", va bene così?- dice con un tono fastidioso.
-Ben prova a capirmi, ti prego. Rispetta la mia decisione, non farmi sentire in colpa-
-C'è qualcun altro? eh? dimmelo. Dimmelo Kate, chi ti scopi?-
Sono furiosa. -Ben ma come ti permetti, come puoi dire una cosa simile? non ti vergogni? sai quello che sto passando-
-Kate anche io ho i miei bisogni. Forse sono quei vestiti da suora che ti sei messa che ti bloccano-.
-Cos' hanno i miei vestiti? non ho messo felpe, visto?-
-Sì vabbe, lo sapevo che sarebbe andata a finire così. Ti ho preso un vestito oggi pomeriggio. E' in camera mia, vallo a prendere e mettitelo-.
Ho le lacrime agli occhi. Mi sento umiliata, ferita, mi sento uno schifo.
Vattene, lascialo qui e torna a casa, non ti merita. Va' via. Torna a casa. Cosa c'è a casa? niente.
Le mie gambe si muovono da sole e vanno verso la camera di Ben. Lui non si muove. Perchè sto salendo? dovrei tornare a casa. Basta farsi umiliare. Non riesco a tornare, forse meglio restare qui. Entro in camera di Ben e trovo un tubino aderente nero molto corto e scollato, lo metto.
Forse ho sbagliato io, voleva solo darmi il vestito. Forse ha ragione lui, mi vesto da suora.
Mi guardo allo specchio, sono tutta scoperta. Non mi sento molto a mio agio ma è un suo regalo. Scendo le scale e vedo che gli amici di Ben sono arrivati. Vanessa e David sistemano i bicchieri e l'alcool sui tavoli; Ben, Claire e Kevin parlano.
-Wow Kate, che schianto- dice Vanessa ridacchiando
-Già Kate, che fine hanno fatto i felponi?- ridacchiano i ragazzi
-Ragazzi questo è un mio regalo, quel vestito glie l'ho preso io- dice Ben sorridendo
Mi sento terribilmente in imbarazzo, voglio sparire.
Ben si avvicina a me e mi cinge la vita con le sue mani ruvide. -Sei molto bella vestita così, peccato che hai messo un po' di peso-
Ho messo peso. Peccato.
Mi allontano da lui, inizia ad arrivare gente. Mi sento osservata, scrutata, svuotata da dentro, consumata dagli occhi avidi di carne di chi passa. Forse esagero, ho messo peso, Ben ha ragione. Non ne posso più, devo andare via da qui.
-Kate! Kate! eccomi, sono Michelle! mi vedi?-
Non posso andare via ora.
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Sei la mia stella
RomanceKate è una ragazza di diciotto anni, insicura e fragile. La perdita di sua madre l'ha segnata profondamente e da lì si è chiusa a riccio verso tutto e tutti. La sua situazione familiare non è delle migliori, suo padre la ignora ed è imbottigliata in...