❝Capitolo II❞

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Il sole era ormai alto quando Gahyeon si svegliò

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Il sole era ormai alto quando Gahyeon si svegliò.
Appena vide l'orario ebbe un piccolo sussulto, era abbastanza tardi considerando che era solita alzarsi all'alba, era però strano che le sorelle non fossero andata a svegliarla, ma non ci fece molto caso.

La più piccola delle sette ragazze aveva completamente dimenticato che giorno fosse, quindi dopo essersi preparata e aver fatto la visita giornaliera all'albero come era solito fare, si diresse verso la grande sala da pranzo.

Nel percorrere il palazzo però notò che nessuna delle altre sei compagne era nei dintorni ed era tutto stranamente calmo, anche il vociferare che si sentiva solitamente o le lontane e ovattate grida che si sentivano giungere dai paesi intorno erano completamente cessati.

Il palazzo era completamente vuoto.
Nonostante la luce del sole in pieno giorno era tutto molto scuro e pieno di ombre, sembrava una scena da film horror.

Gahyeon iniziò ad avere un brutto presentimento e prese a correre per l'enorme palazzo cercando disperatamente le sorelle.

Non sapeva neppure lei dove stesse correndo esattamente, era come se avesse dimenticato come orientarsi in quella che era la sua casa da ormai una vita.

Correva a perdifiato per i lunghi corridoi, con la luce del sole, alto da un pezzo ormai, che trapelava dai piccoli spazi lasciati dalle lunghe e scure tende che costeggiavano la vetrata da cui si poteva scorgere l'immenso giardino esterno, ormai animato da colori spenti e scuri nonostante proprio Gahyeon lo curava quotidianamente per riportarlo all'antico splendore e colore di un tempo, senza mai ottenere neppure piccoli risultati.

Continuò a correre finché non arrivò all'imponente porta del salone principale, nonché il più grande.

Appoggiò le piccole mani sulla grande porta e poté percepire i piccoli dislivelli degli intarsi che componevano le porte di legno scuro, dopo aver fatto una leggera pressione la porta si aprì e Gahyeon entrò rapidamente facendola poi sbattere rivelando così la grande stanza completamente oscurata.

La ragazza appena entrò accese le luci rivelando il grande tavolo con dietro le sei sorelle che le sorridevano cantando “tanti auguri a te”.

Gahyeon rimase atterrita.
Non sapeva minimamente cosa fare e vedere la scritta “buon diciottesimo piccola Gahyeon” non la aiutava per niente.
Aveva completamente dimenticato che giorno fosse e l'ultima cosa si aspettasse dopo aver ripercorso ripetutamente tutto il sontuoso palazzo era proprio quella.

In quel momento tanto bello quanto inaspettato delle calde lacrime di gioia iniziarono a rigare i dolci lineamenti del volto ancora fanciullesco di Gahyeon mentre una risata le scuoteva il petto.

Le altre sei ragazze presenti nella stanza si scambiarono sguardi confusi, poi insieme si unirono alla risata e andarono ad abbracciare la più piccola.

Nel castello risuonavano le risate cristalline delle ragazze e in quel momento venne riscoperta una sensazione che aveva abbandonato ormai da tempo il palazzo: la gioia e il calore di avere qualcuno su cui contare sempre, sentirsi parte di qualcosa, semplicemente di essere una famiglia.

Tutte le ragazze si trovarono a passare il tempo ridendo, ricordando tutti i piccoli disastri che aveva combinato la festeggiata, ad asciugarle le lacrime, avevano riscoperto una gioia e una spensieratezza ormai sconosciute.
Tuttavia Yoohyeon guardava la scena in disparte, con un velo di qualche emozione non identificabile sullo sguardo.
Nonostante stesse festeggiando a Jiu ciò non le sfuggì e si chiese, lanciando occhiate furtive a Yoohyeon, cosa le stesse passando per la testa e se in qualche modo fosse collegato a ciò che le era successo prima.

L'attenzione delle due ragazze venne richiamata da Sua che si ritrovò ad urlare di avere fame.
“Bene, è arrivato il momento di mangiare!” esclamò Siyeon “Finalmente si mangia!” esultò Sua mentre saltellava per la stanza per poi essere accompagnata da Gahyeon “Non credete di dovervi comportare a dovere invece di essere le solite bambine?” constatò Dami divertita con una nota di ironia nella voce seguita poi dal supporto di Handong che annuì ridacchiando leggermente.

“Bene, mentre voi continuate a fare le bambine io andrò a prendere il cibo, Yoohyeon potresti accompagnarmi?” esordì Jiu capendo che quella era la sua opportunità per parlare con Yoohyeon e ricevendo da quest'ultima un segno positivo con un movimento della testa.

Le due ragazze uscirono dalla stanza lasciandosi dietro la totale confusione proveniente dalle altre cinque ragazze e si diressero, immerse in un silenzio imbarazzante, verso la cucina del palazzo.

Jiu stava pensando a cosa dire lanciando di tanto in tanto qualche occhiata veloce a Yoohyeon, assorta nei suoi pensieri.

“Devi dirmi qualcosa?” chiese di punto in bianco Yoohyeon.

Jiu si bloccò.
Era paralizzata.
Non si aspettava minimamente quella domanda, soprattutto in un momento come quello.

L'altra ragazza se ne accorse e si fermò qualche passo più avanti, per poi voltarsi a guardare la ragazza dai capelli biondi.

Stavano correndo, nello stesso corridoio, mano nella mano, Yoohyeon, era più veloce e trascinava dietro di sé Jiu, “Li abbiamo seminati?” esordì Yoohyeon affannato, l'altra bambina annuì leggermente, completamente sfinita.
Yoohyeon si girò a guardarla prima di scoppiare a ridere, seguita a ruota dall'altra fanciulla.

Sorrise tristemente a quel ricordo di anni prima che le era balenato nella mente quando aveva notato che si trovavano nella stessa parte del castello, nello stesso punto, ma in occasioni e circostanze ben diverse.

“Hai ricordato anche tu di quella volta in cui stavamo scappando dalle inservienti dopo esser state scoperte a mangiare il dolce al cioccolato, vero?” un sorriso malinconico si fece largo anche nel viso di Jiu, che proseguì il discorso “sai, mi mancano molto quei tempi, eravamo tutte così felici... il nostro rapporto era magnifico, ricordi? Ne abbiamo passate e combinate davvero di tutti i colori, eppure siamo rimaste sempre assieme.”
Fece una piccola pausa.
Prima di riprendere respirò profondamente.
“Mi manca vederti felice Yoohyeon, potrai ingannare le altre, ma non me.
Io so che qualcosa non va, vedo i tuoi sorrisi finti e i tuoi comportamenti insoliti... Devo confessarti che ho paura, ho davvero paura che si possa rovinare quel poco che ci rimane, non solo a noi due, ma anche alle altre, non voglio forzarti a dire nulla se non ti va, però ricorda che a prescindere di come andrà a finire io rimarrò sempre con te, esattamente come ci siamo promesse.”
Jiu, dopo aver concluso, sorrise dolcemente mentre delle calde e salate lacrime avevano iniziato a rigare il suo volto e quello di Yoohyeon che dopo aver sentito quel discorso non poté fare a meno di sorridere, per la prima volta dopo tanto, in maniera vera.

La biondina, dopo aver visto quella scena eliminò la distanza che le divideva e abbracciò la sorella più piccola, facendole poggiare la testa sulla sua spalla.

Era da tanto che non si abbracciavano così, era da tanto che avevano dimenticato quella calda sensazione che provavano quando erano insieme, era da tanto che non si sentivano così bene.

ଘ(੭*ˊᵕˋ)੭*our safe place༉‧₊˚✧oya oya,, sono ancora viva per vostra (s)fortuna, mi dispiace per non aver aggiornato prima ma ci metto davvero tanto a scrivere qualcosa di decente soprattutto quando, come in questi ultimi tempi, l'ispirazione non è ...

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ଘ(੭*ˊᵕˋ)੭*our safe place༉‧₊˚✧
oya oya,,
sono ancora viva per vostra (s)fortuna, mi dispiace per non aver aggiornato prima ma ci metto davvero tanto a scrivere qualcosa di decente soprattutto quando, come in questi ultimi tempi, l'ispirazione non è delle migliori!
se il capitolo vi è piaciuto vi invito a lasciare una stellina per supportarmiˎˊ-
ilysm yʼall♡

𝓓𝓮𝓳𝓪 𝓥𝓾  : dreamcatcher Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora