IVAN
20 Settembre 1793, Regno di Goring
《Cosa ci fai qui?》 dissi non appena mi accorsi della figura femminile che sedeva sulla panchina di roccia che avevo fatto costruire tanti anni fa. Amelia non si mosse di un millimetro, rimase seduta con lo sguardo fisso sul pavimento.
Era avvolta nel suo elegante cappotto dal quale fuori usciva la gonna, indossava ancora l'abito della cerimonia. Per tutta la notte non avevo fatto altro che lanciarle occhiate fugaci che lei ogni tanto ricambiava oppure evitava.
Durante il matrimonio, mentre Isabella mi raggiungeva, avevo cercato il suo sguardo ma lei, rintanata in un angolo della stanza, aveva fissato tutto il tempo il pavimento e per un attimo ho creduto che avesse lasciato che una lacrima le scorresse lungo la guancia.
Le poche volte che ero riuscito ad incastrare i suoi occhi ero riuscito a percepire le sue emozioni, conoscevo bene quegli occhi verdi smeraldo, così rari in noi vampiri. Cinquant'anni fa mi ero chiesto prima o poi sarei riuscito a penetrare la muraglia che mi impediva di capirla, di prendermi la parte migliore di lei. Dopo anni di gioia e splendidi momenti al suo fianco, quella muraglia era tornata a dividerci.
Le poche occhiate che ci eravamo scambiati avevano parlato da sole, esattamente come all'inizio della nostra relazione. I primi tre anni in cui avevamo capito di provare qualcosa avevamo trascorso gran parte delle feste a comunicare con lo sguardo per non attirare gli occhi dei pettegoli di corte. Al terzo anno, durante un ballo, mentre parlavamo mi scordai di tutto ciò che stava attorno a noi e la baciai. Dopo un'udienza, che fu un vero e proprio interrogatorio, con suo zio Nicolas e mio padre, alla luce di quello che era successo, la nostra frequentazione era stata resa pubblica.
《Potrei farti la stessa domanda...》lasciai andare i ricordi tornando a concentrarmi sul presente. Girò la testa verso di me, il suo sguardo equivaleva ad un pugno nello stomaco《Non dovresti essere a letto con tua moglie?》
《No riuscivo a dormire》 Lentamente mi misi seduto vicino a lei. Avevo lasciato un po' di spazio, ma dentro di me avrei voluto rompere quella distanza ed abbracciarla per dirle quanto fossi dispiaciuto.
《Cosa penserebbe Isabella se dovesse svegliarsi e non trovarti accanto a lei?》 la sua voce era piatta, persa《Cosa penserebbe sapendo che tu sei in mia compagnia?》 Non riuscii a resistere, quella sofferenza ci stava lacerando. Presi la sua mano ma la ritrasse《Non toccarmi!》 Nel momento stesso in cui la voce di Amelia si spezzò il mio cuore fece la stessa fine. Una lacrima mi rigò il volto ma mi affrettai ad asciugarla.
《Pensi che sia contento?! Pensi davvero che questo era il matrimonio che desideravo?!》 Mi voltai verso Amelia, aveva i gomiti poggiati sulle ginocchia e la testa tra le mani《Pensi che sia stato facile per me oggi? Eri a meno di dieci metri da me e non potevo toccarti, non potevo abbracciarti né baciarti》un singhiozzo riecheggiò nella grotta.
《Non è stato facile ma non ti sei neanche opposto!》 Si alzò con gli occhi rigati di lacrime《Se tu avessi avuto un briciolo di coraggio, non avresti accettato di sposare tua cugina!》
《Mi stai accusando di essere un codardo?!》
《SI! Se mi amavi come dicevi e come stai dicendo adesso, non saremmo in una grotta nascosti. Non ci sarebbe Isabella nel tuo letto! Non starei piangendo come una bambina!》Mi guardò con gli occhi pieni di lacrime e altrettante che scendevano lungo le sue guance arrossare dalla rabbia. 《Odio piangere, maledizione》si asciugò il viso con le mani.
Il seno stretto nel corpetto, secondo i costumi della moda, era messo in evidenza e andava su e giù velocemente, Amelia aveva urlato quelle parole tutte d'un fiato, con tutta la rabbia dentro di sé. La principessa davanti a me non riusciva a vedere l'altra parte della medaglia, non riusciva a capire cosa provassi, non sapeva che cosa volesse dire per me aver sposato mia cugina. Le avevo tenuto nascosto le pressioni che mi erano state fatte, i ricatti ai quali ero stato sottoposto, le avevo risparmiato i continui discorsi di mia madre che partivano dal tramonto e terminavano quando il sole era ormai alto nel cielo. Fino all'ultimo avevo provato a far cambiare mio padre e a tutto il Consiglio, ma avevo ricevuto un sonoro no.
《Puoi urlarmi contro, infamarmi》 dissi avanzando verso Amelia che si era allontanata《Puoi dire tutto ma non accetto che tu dica che io non ti ami, dopo cinquant'anni che siamo stati fidanzati, e soprattutto non accetto che tu》 tra i noi non c'era più distanza. Amelia era completamente contro il muro e le nostre gambe, nonostante i vari strati di gonna e il panier nel mezzo, si stavano toccando《 mi dia del codardo.》 Il cuore mi batteva forte per Amelia, per l'amore che provavo per lei, la sua vicinanza che per tutta la notte mi era mancata e anche quando stavo cercando di adempiere ai miei doveri coniugali, quando avevo reso mia Isabella, avevo cercato di immaginare che al suo posto ci fosse Amelia
《Cosa ci fate voi due qui?》 Amelia si irrigidì non appena riconobbe la voce, io invece chiusi gli occhi inspirando profondamente. Mi morsi il dentro del labbro inferiore costringendomi a girarmi verso mio cugino Andreu. Lo trovai appoggiato con la spalla destra alla parete della grotta; indossava ancora gli abiti del ballo che aveva seguito la cerimonia nuziale, tra le mani invece aveva il mantello per proteggersi dal sole. Non doveva averne altri perché a vedere a stoffa doveva trattarsi di quello da sovrano. Le braccia conserte e lo sguardo severo.
Andreu, nonostante fosse mio cugino di primo grado, era come un fratello.
A differenza di me, aveva sempre accettato l'idea che un giorno sarebbe diventato Re, fin da piccolo non si era intimorito del ruolo che prima o poi gli sarebbe toccato, anzi, ne andava fiero e si sentiva molto fortunato. Io beh, odiavo essere l'unico figlio dei sovrani di Goring, perché essere loro figlio aveva significato essere condannato ad una vita di infelicità.
Re Teodoro, mio padre, era una figura completamente assente nella mia vita. Fin dalla mia nascita mi aveva spedito lontano dalla corte rinchiudendomi nel Palazzo del Mare, residenza che dista due giorni di viaggio dal castello dove si diverte a governare il suo vasto territorio. Fin da piccolo sono stato istruito dai migliori maestri del regno, severi ma con dei cervelli invidiabili; e dal miglior generale che il nostro esercito abbia mai avuto. Frederic Olov, originario dei IIns uno dei tre regni del Nord, nella sua famiglia tutti i maschi avevano ricoperto importanti ruoli all'interno dell'esercito di IIns, vantavano una grande storia al servizio della monarchia. Olov ritiratosi per godersi gli ultimi due secoli di vita si trasferì a Goring e mia madre, la regina Freya, visto la sua fama decise di mettermi nelle sue mani.
Mia madre ha accettato fin da subito l'idea che fossi allontanato dal castello, limitandosi a farmi visita solo una volta a settimana, il mercoledì precisamente. Da bambino aspettavo con ansia quella notte, ma compiuto il dodicesimo anno di età, il desiderio di vedere mia madre iniziò ad affievolirsi. La prima cosa che faceva una volta arrivata era informarsi con Frederic del mio addestramento, la seconda osservare i quaderni con i quali studiavo, o semplicemente farmi qualche domanda di storia, geografia, arte, scienze e altre materie per vedere se fossi preparato; la risposta doveva essere istantanea altrimenti cominciava a rimproverarmi di non studiare a sufficienza ed incaricava i maestri di aumentare i carichi di studio. Dopo il pranzo, verso la notte profonda, si concedeva una cavalcata in compagnia e durante le pause mi dava alcune piccole diritte o informazioni riguardo le decisioni che lei e mio padre avevano preso per me. Se non altro tra i due era quella che sembrava considerarmi e decisa a prepararmi al mio compito. Per mio padre dovevo rimanere fuori dagli affari del regno fino al giorno della mia salita al trono, la regina dal canto suo era contraria a questa assurda idea così, una volta compiuto il ventesimo anno di età, cominciò a mandarmi cinque mesi l'anno alla corte del re Andreu I, padre di mio cugino Andreu.
Tra mio cugino e me c'era mezzo secolo di differenza, lui ovviamente era il più grande; ormai lo conoscevo bene il suo sguardo severo e sapevo che una volta soli non mi avrebbe risparmiato la predica.
《Non avevo sonno》dissi seccato e evitando i suoi occhi.
《Io avevo bisogno di stare sola》Amelia marcò bene l'ultima parola.
《Una coincidenza alquanto strana direi 》 era infastidito, ma per quanto assurdo potesse sembrare si trattava davvero di un caso che ci fossimo ritrovati qui dentro.
《Andreu...》
《No, no e no》 cominciò ad avanzare verso di noi con un tono di voce calmo e muovendo l'indice a destra e sinistra. 《Vi ho osservato tutta la notte》 guardò Amelia e poi me《Davvero credete che nessuno si sia accorto di voi due? Del vostro atteggiamento?》 la sua voce si stava alzando gradualmente《Mia moglie, Katrina, anziché parlare del matrimonio si è trovata coinvolta in una conversazione riguardo l'aria tesa che avete creato. 》
《E quindi? Credo che tutti fossero impazienti di vedere come ci saremmo comportati, no》 Amelia si stava trattenendo, ma la rabbia era presente in ogni singola parola《Siamo stati insieme per cinquant'anni e quando il matrimonio sembrava alle porte tutto finisce e tre mesi dopo lui》mi indicò《 si sposa sua cugina Isabella. Mi pare ovvio che ci avrebbero guardati tutti stasera.》
《Potevi avere la decenza di non presentarti, quando vuoi sai essere intelligente》 Andreu sapeva come farla arrabbiare.
《Sono stata costretta! 》gridò furiosa《Preferivo morire piuttosto che assistere a questa pagliacciata!》
《Potevi inventare un malore o una qualsiasi scemenza, se non ricordo sei brava con le menzogne! 》 Andreu non fece in tempo a finire di pronunciare l'ultima parola che la mano di Amelia, con un gesto rapido e pesante, colpì la sua guancia facendogli voltare il viso. Quel gesto non meravigliò solo mio cugino ma anche me.
《Lo sai benissimo che qualsiasi scusa non avrebbe funzionato, mi avrebbero portata qui di peso! Lucius e Victor, con tutta la loro combriccola di idioti, si divertono a vedermi soffrire.》
《Andreu》 decisi di mettermi tra i due, prendere la parte di Amelia non mi avrebbe aiutato ma sicuramente avrebbe evitato di rovinare ancora di più il nostro rapporto《Amelia ha ragione e sai bene come vanno queste cose tra reali.》
《Piuttosto tu che ci fai qui?》Amelia sembrò non dar peso al mio intervento e andò a mettersi seduta dov'era prima.《Katrina non ti ha soddisfatto?》 cercava di infastidirlo. Una volta aveva ascoltato una conversazione in cui mio cugino raccontava di tutte le donne che non lo avevano soddisfatto a letto e con quel discorso era uscito dalle simpatie di Amelia, come se non bastasse lei sosteneva che Katrina doveva ritenersi fortunata perché dopo due anni di matrimonio ancora non l'aveva rimpiazzata con un'amante.
《Mi spiace deluderti ma mia moglie mi ha soddisfatto e molto》 puntualizzò diverito《E comunque ho visto Ivan uscire e l'ho seguito.》 Si voltò verso di me《E tu razza di idiota dovresti essere nel letto con tua moglie in questo momento, diavolo è il vostro primo giorno di nozze, devi adempiere...》
《Ho già fatto...》dissi abbassando la testa, Amelia mi guardò con gli occhi pieni di odio. Tra di noi calò il silenzio, mi lasciai andare contro la parete della grotta e chiusi gli, che situazione orribile.
《Sentite》 Andreu riprese la parola《So che non è facile, ma dovete accettarlo. Posso passare da persona senza cuore ma questa è la realtà, i matrimoni non avvengono mai per sentimento ma per ragioni politiche.》 Si avvicinò a Amelia《Denise, so di non esserti mai stato simpatico e dopo quello che ti dirò non penso che la tua opinione su di me non potrà che peggiorare, ma devi essere forte ed accettare questa unione facendoti da parte》la guardò intensamente《dovete smettere di scrivervi e vedervi.》
《MA ch..》
《No Ivan》aveva una mano alzata verso di me《Ti voglio bene e sai che sono sempre dalla tua parte, ma adesso no.》 sospirò《Il futuro del tuo regno dipende da te, devi mettere da una parte i tuoi sentimenti perché un regno con i sentimenti non si governa. Devi garantire la stabilità del regno di Goring e donargli un erede, sei nato per questo.》Si voltò verso Amelia《Lo stesso sarà per te con Luxuria. Una relazione tra di voi, anche se adultera, non potrebbe durare. Mettereste a rischio i vostri regni.》 si schiarì la voce《Se davvero vi amate come dite, mettete fine a tutto. Noi, a differenza della gente comune, siamo nati per governare, per sedere sulla sedia più importante di tutte; non siamo fatti per cedere ai sentimenti. Ascoltare il cuore può essere la nostra rovina.》Una volta finito Andreu ci guardò tornando lentamente nel suo silenzio.
Ci stava dando tempo per riflettere alle sue parole; cercai di non guardare la principessa poco distante da me, di pensare al bene del mio regno e di come uscire da questa situazione senza perdere Amelia.
Sicuramente i prossimi mesi sarebbero stati pesanti, mi ero appena sposato ma sicuramente mia madre avrebbe cominciato a chiedere un nipote. Dovevo lasciar passare un po' di tempo e magari provare a riscriverle tra qualche mese.
Il rumore della stoffa che struscia sul pavimento attirò la mia attenzione. Amelia si coprì la testa con il cappuccio e senza dire una parola uscì dalla grotta; non un singolo gesto di esitazione nè un piccolo cedimento. Come sempre aveva deciso lei per entrambi.
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Ivan&Isabella
FantasyQuando il fidanzamento con la principessa Amelia Montgomerie sembrava orma alle porte, il Consiglio dei Vampiri del Regno di Goring decide che il principe Ivan dovrà unirsi in matrimonio con sua cugina Isabella, la quale fin dalla tenera età nutre u...