•Dancing with your ghost• [IwaOi]

•Chapter 2~ Goodbye My love •

I primi ad arrivare alla casa di Oikawa furono Kenma e Kuroo.

<<E ora che facciamo se la porta è chiusa? Lui non vorrà mai venirci ad aprire. Insomma figurati se in una situa->> il moro era entrato letteralmente nel panico. Per fortuna Kenma riusciva ancora a tenere a bada le sue emozioni.

<<Kuroo calmati. Basterà tirare giù la maniglia e se siamo fortunati sarà aperta, in caso contrario ci penseremo dopo. Non porterà a niente agitarsi così>>
Kuroo guardó il suo compagno e poi annuì lentamente.
Kenma aveva ragione, doveva calmarsi altrimenti non sarebbe riuscito ad aiutare Oikawa in quelle condizioni.
I due presto si ritrovarono davanti la porta dell'abitazione del castano.
Kenma allungò la mano e tirò giù la maniglia, spalancando poi la porta.
<<Visto?! Era aperta.>> Disse Kenma entrando in casa. Kuroo gli sorrise entrando subito dopo di lui.
Iniziarono a guardarsi intorno con la speranza di sentire un qualche rumore che indicasse la presenza dell'amico nella casa ma l'unica cosa che regnava in quel momento era il silenzio.
Una brutta sensazione li stava divorando entrambi eppure nessuno dei due voleva credere a quello che l'istinto gli stava sussurrando da quando era arrivati.
"Non c'è più nulla da fare. È morto"
No. Loro non ci volevano credere. Non poteva essere vero.
Si scambiarono uno sguardo, per poi contemporaneamente salire le scale, verso dove sapevano si trovasse la camera del castano.
Passo dopo passo il masso che avevano sul petto si appesantì sempre di più, ma entrambi pregarono che fosse solo una conseguenza della preoccupazione che stavano provando.
In quei pochi secondi pregarono che il loro amico stesse bene.

Aperta la porta,però, tutte le loro speranze crollarono.

I due si bloccarono, il fiato in gola.
Per un millesimo di secondo rimasero confusi nel vedere il corpo di Oikawa steso sul pavimento, per poi, subito dopo, realizzare il tutto.
<<OIKAWA>>Kuroo urlò correndo velocemente verso di lui.
Nel suo cuore ancora la speranza che il coetaneo si sarebbe svegliato sentendo il suo nome.
Il moro si accasciò accanto al castano afferrandogli il polso,alla ricerca del battito.

Nulla. Non sentiva nulla. Nessuna pulsazione. Nessun respiro. Niente di niente.

Le lacrime iniziarono a scendere dal suo viso. Non erano arrivati in tempo per salvarlo. Erano stati lenti. Non erano riusciti a capire le intenzioni dell'alzatore. E per colpa di queste loro distrazioni lui era morto.
Kuroo si lasciò andare ad un altro urlo agonizzante, desiderando ardentemente di poter tornare indietro nel tempo.

Kenma, invece, era rimasto fuori dalla porta, gli occhi spalancati e il fiato corto.
Oikawa era morto. Si era suicidato. E tutti loro non avevano fatto nulla per impedirgli di arrivare a quella conclusione.
Il biondo non riusciva più a guardare quella scena che gli stava straziando il cuore, così decise di andare nell'altra stanza per chiamare l'ambulanza.
Mentre componeva il numero, con la coda dell'occhio, vide Shoyo e Kageyama precipitarsi su dalle scale verso quella camera. Distolse lo sguardo non appena si accorse di quello del suo migliore amico puntato su di lui, non riuscendo a sopportare la speranza che ancora aleggiava nelle sue iridi.

Hinata non capì il perchè di quel gesto da parte del biondo, finchè non si ritrovò dentro la stanza.

I due appena arrivati, alla vista del capitano del Nekoma singhiozzante sopra il corpo senza vita dell'altro, scoppiarono in singhiozzi rumorosi.

<<Perchè?.... PERCHÉ? >> Un urlo strozzato uscì dalla bocca del più piccolo, prima che il suo alzatore lo prendesse e lo portasse al suo petto, stringendolo forte, in modo da fargli smettere di guardare. Kageyama stesso, pur di non dover più assistere alla scena, si coprì gli occhi, per poi nascondere la sua testa sulla spalla del ragazzo che stava abbracciando.