7 ottobre 2016
Da poco è ricominciata la scuola.
Sono al terzo anno del liceo scientifico, un indirizzo che mi pento di aver scelto tre anni fa.
La scienza non fa per me, preferisco l'arte e la letteratura. Qualcuno potrebbe dirmi di lasciar perdere e ricominciare da capo, ma... mancano solo due anni, tanto vale terminarli.
Mi potrò sempre rifare all'università.
Faccio parte di una classe un po' strana.
Con alcuni vado d'accordo, con altri un po' meno.
Ho riallacciato un poco i rapporti con Daniela, una mia compagna di classe, dopo una tortuosa e difficile estate dal punto di vista della nostra amicizia.
Era partito tutto così bene l'anno scorso, mi ricordo che nei weekend andavo sempre con lei in centro, prendendo la navetta 46 e poi il 4. Ricordo che andavamo nelle librerie in centro a Torino ed acquistavamo sempre qualche nuovo libro. In inverno era ancora più bello, perché mi piaceva tornare a casa dopo i pomeriggi tempestati di risate e sorrisi, nel buio della notte precoce.
Mi piacciono tanto le stagioni fredde anche per questo, perché cala la notte prima del solito.
Non capisco proprio perché le cose siano andate degradandosi così fra di noi, comunque.
Mi dice che è sempre stressata per la famiglia e gli impegni.
Prima che iniziasse la scuola, lo scorso settembre mi ha fatto un favore che ho apprezzato molto: ha preso un diario scolastico molto carino per me.
Puoi personalizzarlo, ci sono tanti sticker. Mi piace molto. Potrebbe sembrare una cosa di poco conto, probabilmente lo è, ma io l'ho apprezzata.
Le voglio bene, in fondo.Non so bene cosa scriverò su questo diario, nemmeno so se lo definirò propriamente diario.
L'ho trovato in una biblioteca della città, era stato abbandonato lì, come se nulla fosse.
Ha un aspetto carino, è rivestito di cuoio, ha un giglio fiorentino al centro della copertina anteriore.
Non so, è come se fosse stato lasciato lì di proposito; come se qualcuno avesse voluto che lo prendessi proprio io.La cosa strana è che l'ho trovato senza neanche una pagina riempita di qualche pensiero o scarabocchio.
Ho sentito la sete d'inchiostro di quella carta, non ho resistito.
Faccio schifo a scrivere, ma ci proverò.
Ho provato spesso a cimentarmi nel mondo della scrittura - ma finora, per quanto riguarda principalmente la prosa - non ho riscontrato un gran successo.
Avevo fatto leggere a mia madre qualcosa, però dalle smorfie costruitesi sul suo volto, be', non penso avesse gradito più di tanto.Ho come l'impressione che non piaccia mai ai miei ciò che provo a fare. Non che sia fondamentale, ma un minimo di sostegno familiare non ha mai comportato danni a nessuno.
Per la mia poca attenzione per la scuola sono scarso, per il fatto che non pratichi sport sono un fannullone, e via dicendo per altre mille cose.
Mio padre mi ha addirittura detto che dimostro di non valere nulla perché non ho una fidanzata, quali argomentazioni elevate...Ma che poi, a chi potrà mai piacere un ragazzo strano come me?
Sì, sono strano, ma non in senso negativo.
Sono positivamente strano.
Mi considero un tipo chiuso, ma non perché provo dell'avversione nei confronti della possibilità di aprirmi a dialoghi stimolanti con altri miei simili, assolutamente no.
Il fatto è che a me piace il mio mondo, quello che mi sono costruito io, con le mie cose belle.
Non so come spiegarmi meglio... mi piace attribuire del senso poetico alle cose.
Mi piace scrivere piccoli aforismi e poesie riguardo a determinati aspetti - anche banali - appartenenti alla nostra vita quotidiana.
Ad esempio, qualcuno potrebbe trovare noioso e monotono prendere l'autobus ogni mattina per andare a scuola.
A me piace, invece. Mi piace soprattutto in questo periodo: con l'autunno la mattina diventa molto vivace. Da un mare di nebbia ancora profumata di notte, ecco che spunta fuori un sole caldo che dora il mio ed il volto degli altri ragazzi che prendono il mezzo pubblico per dirigersi nella mia stessa scuola - abito in un piccolo paese ubicato nella periferia del torinese, dunque ci conosciamo un po' tutti - riscaldandoci.
Mi piace immaginare tante cose, sentire diverse sensazioni, ancor più bello se il tutto viene accompagnato con della musica.
Assistere all'alba con Experience di Ludovico Einaudi è semplicemente spettacolare, sublime.
Amo alienarmi da ciò che mi circonda.
Sono sempre stato così.
Già le maestre della mia scuola materna avevano allarmato i miei, 12 anni fa.
Carenza di curiosità e d'interesse, non ha voglia di collaborare con gli altri bambini.
Alle elementari le maestre dicevano che ero spesso distratto, non riuscivo a seguire bene le lezioni.
I miei ci vedevano qualcosa di sbagliato.
Ma io volevo solo stare per le mie...Per ora concludo qui, mi fa un po' male la mano.
Scrivere è bello, ma conduce anche a degli effetti collaterali.- Alessandro
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Pensieri notturni di un diciassettenne ☾
Teen FictionScrivo di notte, perché mi concentro meglio rispetto alla fase diurna. ☾ - Alessandro.