♥️Soft- Shy Shy PT.1

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Per l'utente che ha richiesto questa one- Shot, non so se gradisce essere taggato, informo che non sapevo effettivamente se volesse una soft o una più spinta ma per la richiesta mi sono azzardata a pensare che intendesse una soft, però se ho interpretato male garantisco che metterò priorità alla nuova richiesta.
Con questo annuncio informo anche che sono aperta a tutte le richieste, anche se un po' più particolari. ( Mi piacciono un casino ♡‿♡)
BOTTOM: Levi
TOP: Eren

I cavalli, dai loro straordinariamente puliti box, nitrivano in accordo, raccogliendo le carezze sul muso con piacere.
Intanto Levi provvedeva a prendersi cura di loro, fornendogli un po' di biada e acqua fresca.
Circospetto, si voltò una frazione di secondo verso l'entrata delle scuderie quando una folata di vento fece schiantare sul portone di legno qualche sassolino.
Seppur stare un po' di tempo con qualcuno che non si aspettasse nessun tipo di comportamento da lui fosse piacevole, il tutto era rovinato dal suo timore che qualcuno facesse irruzione nel momento meno adatto e che potesse scoprire in minima parte che la sua corazza indifferente era scheggiata fin da quando l'avevo issata a proteggere la sua fragilità, molti anni prima.
E non poteva incolpare gli altri di aspettarsi qualcosa da lui, perché era stato solo e unicamente lui a far si che gli fosse eretto intorno un personaggio che non era reale.
Perché la notte desiderava unicamente che le coperte in cui si avvolgeva diventassero braccia e che lo stringessero fino a soffocarlo?
A volte desiderava essere aperto come tutti gli altri, che allegramente si abbracciavano quando erano felici, quando dovevano consolarsi, quando dovevano darsi coraggio. Mentre lui... Guardava semplicemente il tutto dal suo angolo freddo, e non si azzardava neppure a sorridere.

I suoi occhi non vedevano più il muso del giovane stangone chiazzato che attendeva docilmente il suo pasto, ma solo la felicità erigere intorno a sé spesse mura e tenerlo fuori come se fosse un titano pericoloso.

Dentro ogni mura erano internate le emozioni più piacevoli della vita, e lui continuava a rimanerne fuori, come se non fosse abbastanza per guadagnarsele.

Quelle "mura" erano la cosa più semplice da scalare probabilmente, ma sapeva che una volta fatto si sarebbe distrutto tutto e quell'assaggio di serenità sarebbe sparito dietro nuovi spiacevoli, terribili, ingiusti avvenimenti, lasciandogli solo più un vago gusto di pace.

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- Armin, hai visto il capitano?-
Arrivando correndo, il castano si fermò davanti all'amico che, tranquillo, stava parlando con Jean.

- Hmm, non credo... C'è qualche problema?-
- Io... No, niente. È solo che...-

Sono quasi tre ore che è sparito.

Senza aggiunger parola, Eren girò sui tacchi e scattò verso il tavolo in cui Hanji sembrava impegnata in un lavoro a lui sconosciuto, onestamente non importandosene di aver lasciato il suo amico confuso.

- Hanji, hai visto Levi?-
- No, ma conoscendolo sarà in giro a progettare qualche omicidio- scherzò la scienziata, scoppiando a ridere subito dopo.
- Grazie.- brontolò il ragazzo dagli splendidi occhi smeraldo, sparendo di nuovo.

Era in effetti un po' preoccupato, non era sovente il caporale non fosse rintracciabile per più di un'ora e in quei casi lo trovava sempre ad allenarsi o a pensare da qualche parte sperduta della zona.
Cominciò a credere che fosse uscito senza dir niente a nessuno, ma ancora una volta non era una cosa che accadeva spesso.

Infondo, non deve rendere conto a me di quello che fa.





















Ma se è uscito avrà preso il cavallo.

Letteralmente volò sul retro della loro base, percorrendo frettolosamente il terriccio umido dai precedenti giorni piovosi, imprimendo orme indefinite ovunque il suo piede poggiasse.
Lentamente aprì il grande portone di legno, che con un pesante cigolio gli aprì un varco per il passaggio.

Dapprima non vide nulla, solo le balle di fieno accatastate con cura, ma dopo aver fatto ruotare un minimo lo sguardo per la stanza, si fermò.
Per poco non richiuse la porta quando vide quell'uomo freddo e composto piangere sulle ginocchia, con lo sguardo basso e le braccia strette in un abbraccio intorno a sé stesso.
Rimase svariati secondi indeciso se entrare o andarsene, intanto che la sua mente ancora gli urlava inganno di fronte alla scena. Era o non era la stessa persona che aveva la capacità di uccidere una persona senza provare rimorso?
E, inspiegabilmente, sentì un orribile senso di pesantezza e angoscia comprimerlo con forza, tanto da farlo appiattire con la speranza di frenare tutto il dolore.
Improvvisamente si sentì capace di entrare dentro una parte di Levi, ora che lo vedeva vulnerabile, soffrendo anche lui. Sembravano legati da un filo invisibile ormai, dentro cui viaggiavano tutte le emozioni dell'altro e si conficcavano nel cuore.

Con fatica, Eren mosse un passo pesante davanti a sé, poi un altro, in seguito ancora uno.
Con lentezza straziante si ritrovò finalmente a pochi centimetri dal capitano, che ancora non pareva averlo notato.

Assecondando infine quelle emozioni pressanti si inginocchiò anche lui, volgendo il viso verso il suo superiore.
Lo vide per la prima volta debole, insicuro, e dannatamente solo.
Non solo come sempre, quando si ritirava nel suo angolino a bere il suo thè, no. Solo come quando l'intero mondo ti aveva voltato le spalle e dopo averlo pregato di accettarti, ti eri voltato anche tu, ammirando da lontano quello che avresti potuto avere se avessi visto prima che era solamente calata la notte, non spento il sole.

- Capitano...- sussurrò gentilmente, con l'impressione di veder crollare il corvino con un solo soffio.

In effetti, qualcosa crollò.

- E-Eren?!-
Immediatamente Levi scattò in piedi e con gesti furiosi si asciugò le lacrime ormai scese, non prima di avergli dato le spalle.
- Jeager, come - come mai sei qui, moccioso?-

- No. -
- Cosa vorrebbe dire--
Non fu dato il tempo al corvino di finire la sua frase che con durezza venne strattonato indietro.
Sussultò lievemente quando si ritrovò faccia a faccia con il subordinato, che però lo guardava con serietà.
Levi non negò neanche a sé stesso di essere intimorito oltremodo e che se avrebbe trovato una pala si sarebbe volentieri interrato.

- No. Non chiuderti ancora una volta.-

Quello che avvenne dopo non è facile da spiegare a parole, furono solo sensazioni causate da gesti che avrebbero aperto gli occhi di entrambi.
Entrambi avrebbero capito più a fondo i loro sentimenti.

Gli occhi dei due si incatenarono in una conversazione confusionaria, ed immerss nel silenzio, la mano del castano si alzò dolcemente e sfiorò con il pollice l'incrocio tra la palpebra e lo zigomo del più basso, dove una lacrima non ancora versata riposava tranquilla.

Un'esplosione di emozioni si scatenò nel petto del corvino che schiuse leggermente le labbra per l'incredulità e per quell'emozione che non riusciva a concepire.

Sapeva solo che per un'istante, finché percepì quel tocco leggero, gli sembrò realmente di toccare il cielo con un dito.

Incontrollabilmente un'ultima goccia salata scese lungo la guancia del più basso, che però non segui il suo percorso a lungo: finì ben presto sul tessuto pesante della divisa del più alto, stretto in un abbraccio sicuro.

Levi non seppe poi spiegare cosa avvenne in quel momento, ma ricordò perfettamente che il suo cuore batteva forte come quello del castano a un ritmo esasperato.

Non poteva più dire di toccare il cielo con un dito, ne aveva preso un pezzo tra le dita e adesso lo sentiva dentro, un calore speciale dentro di sé quasi doloroso.

Le lacrime divennero più copiose, e dalla situazione d'orgoglio che tentava di tenere in piedi il capitano passò a farsi piccolo piccolo tra le braccia del più alto, cercando solo di coprire il più possibile il suo viso in totale imbarazzo.

E restarono davvero a lungo così, senza parlare e senza muoversi.
Eren non ebbe il coraggio di staccarsi, anzi non aveva voglia di farlo, sarebbe rimasto in quell'esatta posizione per sempre; infine fu il maggiore a separarsi.

- E-Eren, io... Non avresti dovuto vedere questo, i-io non avrei voluto tu lo vedessi... È stato solo un attimo e-e...-
- Shh, non voglio sentire quello che stavi per dire. Sei umano, Levi. Hai un cuore come tutti, che ha solo sofferto di più di quanto io sappia o possa immaginare. Essere deboli non è niente di male, tutti lo siamo, capito?-




Ereri Immagini ~~~~♥️( One-shot Su Richiesta E Capitoli Meme)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora