Il Lungo Ritorno (Hurley Kane)

51 1 0
                                    


Ø Character: Hurley Kane

Ø Propmpt: Mare

Ø Song: Wild Child (Elen Levon)

Hurley si sentiva bombardato da due fuochi: da una parte, l'idea di lasciare i suoi nuovi amici, i ragazzi della Raimon, la signorina Shiller e tutti gli altri non gli piaceva per niente, ormai si era abituato alla loro compagnia e ciò che aveva vissuto con loro, dentro e fuori dal campo, lo aveva segnato nel profondo; d'altra parte, cominciava seriamente a sentire la mancanza di casa sua, delle spiagge dorate dell'isola di Okinawa, dei suoi compagni della Marytimes Memorial e perfino di quello stralunato dell'allenatore.

Aveva riflettuto per diversi giorni su cosa fare, se restare a Tokio e continuare a calcare i campi da calcio con i suoi nuovi amici alla Raimon oppure ritornare a casa

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Aveva riflettuto per diversi giorni su cosa fare, se restare a Tokio e continuare a calcare i campi da calcio con i suoi nuovi amici alla Raimon oppure ritornare a casa. Aveva valutato attentamente i pro e i contro di entrambi gli scenari, stupendosi delle sue capacità di ponderazione, e alla fine aveva preso una decisione: sarebbe tornato a casa.

Il fattore principale che lo aveva convinto a riprendere la volta della strada di casa era che a Tokio non c'era l'oceano. Non sarebbe riuscito a resistere ancora per molto tempo senza sguazzare tra le immense onde dell'oceano con la sua tavola da surf. Certo, in città c'erano le piscine e i fiumiciattoli, ma non erano minimamente paragonabili alla distessa blu e azzurra che aveva di fronte a casa sua.

Con profonda tristezza, quella mattina salutò i ragazzi della Raimon, consapevole che sarebbe passato un bel po' di tempo prima che sarebbero riusciti a incontrarsi di nuovo e iniziò quello che aveva denominato "Il Lungo Ritorno".

Con profonda tristezza, quella mattina salutò i ragazzi della Raimon, consapevole che sarebbe passato un bel po' di tempo prima che sarebbero riusciti a incontrarsi di nuovo e iniziò quello che aveva denominato "Il Lungo Ritorno"

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Trascorse due giorni d'inferno, destreggiandosi tra pullman di linea, treni e navette varie, per arrivare al porto di Shibushi. In quel breve lasso di tempo, Hurley ebbe la conferma che le metropoli non sarebbero mai state il luogo ideale per lui. Erano troppo caotiche, grigie e la natura sembrava sparita, volatilizzata. Tuttavia, non appena mise piede nel porto di Shibushi e vide l'oceano e le sue sfumature bluastre perdersi verso l'orizzonte, dimenticò ogni brutta sensazione provata nei giorni precedenti. Il mare gli faceva sempre quest'effetto, era capace di riportargli il buon umore anche nei momenti di peggior sconforto.

S'imbarcò su un traghetto a lungo raggio e trascorse i successivi due giorni sul ponte dell'imbarcazione, con gli occhi fissi nell'immenso blu dell'oceano

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

S'imbarcò su un traghetto a lungo raggio e trascorse i successivi due giorni sul ponte dell'imbarcazione, con gli occhi fissi nell'immenso blu dell'oceano. Si rifiutò addirittura di scendere in cabina per la notte, addormentandosi sotto il cielo stellato e con i flutti del mare che lo cullavano.

Hurley chiuse gli occhi e inspirò a pieni polmoni l'aria frizzante della sera. Non era più l'aria inquinata, piena di smog della città, era aria pura dall'odore salmastro, la VERA aria di mare, insomma. Il ripetersi perenne delle onde era dolce e ritmato, i flutti che colpivano il traghetto s'infrangevano con dei sonori splash senza però risultare fastidiosi. Si beò di quelle sensazioni, cercando di concentrarsi sulla bellezza dell'oceano per non pensare a tutte le persone meravigliose che si era lasciato alle spalle.

Quando il traghetto attraccò ad Okinawa, gli parve di essere arrivato in paradiso. La spiaggia, le palme, gli scogli e il mare erano lì davanti a lui, in tutta la loro sconfinata bellezza. Nulla era cambiato nelle settimane in cui era stato via. Osservò le persone che correvano sul bagnasciuga, i bambini che giocavano con la sabbia, le ragazze che prendevano il sole e i più coraggiosi che sfidavano il mare con le loro tavole da surf.

 Osservò le persone che correvano sul bagnasciuga, i bambini che giocavano con la sabbia, le ragazze che prendevano il sole e i più coraggiosi che sfidavano il mare con le loro tavole da surf

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Ripensò a qualche tempo prima, quando si era imbattuto per caso nei ragazzi della Raimon proprio su quella spiaggia. Era lì che qualcosa era nato dentro di lui, quell'energica passione per il calcio che fino a quel momento era rimasta sopita. Nessun luogo al mondo, se non la sua meravigliosa terra e il suo immenso oceano, avrebbero potuto far da teatro ad un evento così tanto importante che - Hurley era sicuro - gli aveva cambiato la vita.

 Nessun luogo al mondo, se non la sua meravigliosa terra e il suo immenso oceano, avrebbero potuto far da teatro ad un evento così tanto importante che - Hurley era sicuro - gli aveva cambiato la vita

Oops! Questa immagine non segue le nostre linee guida sui contenuti. Per continuare la pubblicazione, provare a rimuoverlo o caricare un altro.

Il ragazzo si tolse le scarpe da ginnastica, infilò i piedi nella sabbia e inspirò a pieni polmoni.

-Finalmente, sono a casa-

We, Ourselves and UsDove le storie prendono vita. Scoprilo ora