Dopo la nostra prima volta, i rapporti tra me e Maverick diventarono più intimi. In tutti i sensi. Non c'era giorno in cui non facevamo l'amore tra le librerie impolverate della biblioteca. Era qualcosa di speciale. Ogni volta che lo prendevo dentro di me, mi sentivo completo. Sapeva essere dolce e rude a seconda del momento e della situazione. Godevamo insieme e stare con lui era diventata una droga. Aspettavo per tutto il giorno, con ansia, il momento in cui avrei sentito il suo corpo, premere contro il mio, mentre mi penetrava. Era un abile amatore e risvegliava tutti i miei sensi.
Si era anche aperto nei miei confronti. Se prima parlava poco di lui e si limitava ad ascoltare, ora mi raccontava pezzi della sua vita.
Era preoccupato per il suo fratellino. Non sapeva dove si trovasse né con chi fosse. Aveva provato a fare delle ricerche, ma all'interno del carcere era difficile, se non impossibile, avere notizie. Mi rendeva partecipe dei suoi problemi ed era una cosa che mi rendeva felice. Iniziavamo a conoscerci veramente. E più passava il tempo, più mi rendevo conto di aver trovato un ragazzo dal cuore puro. Così come avevo pensato.Maverick era la mia isola all'interno del carcere. Un'isola felice. Quella che il naufrago trova in mezzo all'oceano, dopo essere rimasto in acqua per giorni, circondato dagli squali, con le forze che vengono meno. Sei lì che resti a galla, in attesa di venire sbranato e poi vedi da lontano un lembo di terra che potrebbe essere la tua salvezza. All'inizio pensi che sia un miraggio. Poi ti rendi conto che quel pezzo di terra esiste veramente e può essere la tua unica possibilità di salvezza. Allora inizi a nuotare per raggiungerlo, consapevole che se ci riuscirai, potrai dissetarti, mangiare e riposare le membra stanche.
Mi sentivo fortunato. Nonostante gli attacchi degli squali, avevo raggiunto l'isola e ora me ne stavo disteso a prendere il sole, mangiando una banana e succhiando noci di cocco (forse la metafora è un po' spinta, ma rende perfettamente l'idea).
Durante le giornate ci ignoravamo. O meglio. Era Maverick che preferiva evitarmi. Era troppo pericoloso farci vedere insieme. Lui non poteva sbilanciarsi, ancora troppo legato al suo gruppo. Io dovevo fare ancora più attenzione. Shaq e i suoi amici erano sempre una minaccia. E dovevo ancora risolvere la questione Ryan. Avrei dovuto dirgli che i nostri rapporti occasionali si sarebbero conclusi e non avevo idea di come l'avrebbe presa.
Pensavo che avrei potuto sfruttare i soldi che mi aveva dato mio padre all'ultimo incontro, ma non sapevo se sarebbe bastati a comprare il suo silenzio.
Così continuai per un paio di mesi a fare sesso occasionale con lui, facendo attenzione a non farlo scoprire a Maverick.Mi sentivo sporco quando lo facevo, ma non trovavo alternative. Quando era il giorno prestabilito, pagavo la guardia per far lasciare la cella aperta. Poi la notte sgattaiolavo fuori e raggiungevo Ryan, entrando nella tana del leone, dato che si trovava nella parte di prigione, dove si trovavano la maggior parte dei neri.
Mi accomodavo nel letto e mi toglievo la tuta carceraria. Lui si metteva in ginocchio davanti a me, prendeva il mio cazzo in bocca e lo succhiava avidamente fino a che non gli venivo in gola. Delle volte si spogliava e si metteva a cavalcioni su di me, facendosi penetrare. Un paio di volte partecipò anche il suo compagno di cella, un ragazzo di nome Derek, che si divertiva a farselo succhiare da Ryan, mentre io gli scopavo il culo. Con me non faceva niente. Non rientrava in nessun tipo di accordo e non ero intenzionato a vendermi anche a lui.
Derek non disse mai niente. Sospetto che fosse Ryan a farlo tacere. Magari si faceva scopare anche da lui, in cambio del silenzio.
Mi trovavo in equilibrio su di un filo, in mezzo al Gran Canyon. La sensazione era favolosa, ma il pericolo di sfracellarmi era altissimo. Così come l'aveva scoperto la prima volta, Mav avrebbe potuto farlo anche una seconda. E se fosse accaduto, avrei perso la sua fiducia. E tutti i passi avanti che avevamo fatto in quei mesi, sarebbero andati persi per sempre.
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Ryker's Island
RomancePER AVERE IL ROMANZO IN FORMATO CARTACEO PUOI SCRIVERE A jackharlitz@gmail.com Ryker Tompson ha 16 anni quando una bravata gli apre le porte del carcere minorile. Scoprirà sulla sua pelle che gli errori si pagano a caro prezzo, che certe esperienze...