Prologo

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Mi sveglio di soprassalto quando sento una vibrazione ed una musica provenire dal comodino alla mia sinistra. Mugolo allungando un braccio per prendere il telefono,porto l'oggetto davanti agli occhi e li strizzo a causa della luce proveniente dal display,spengo la sveglia e mi siedo portandomi le mani al viso,poi tra i capelli. Alzo la testa e guardo la finestra chiusa per poi sbuffare,alzarmi,e aprirla

Quando arrivo in cucina per fare colazione sorrido : al mio posto c'è già una bella tazza piena di caffellatte e una busta di biscotti al cioccolato. Sbadiglio e mi siedo. Dopo aver dimezzato il liquido nella tazza alzo la testa e noto che l' orologio appeso alla parete difronte a me segna le 7:50. Sorrido addentando un biscotto per poi finire il caffellatte e mettere la tazza nella lavastoviglie

Alle 8:50 sono fuori di casa diretta alla Feltrinelli,proprio lì davanti incontro Michela,mia migliore amica e collega,la quale mi sorride osservandomi dalla testa ai piedi << trucco leggero e senza sbavature,capelli pettinati e profumati e vestiti puliti senza alcuna piega. Direi che stamattina ti sei alzata in tempo per fare tutto con calma >> dice scatenando una mia risata. Annuisco e prendo fuori dalla mia borsa un pacchetto di Camel gialle e gliene offro una pur sapendo quale sarà la sua reazione,la guardo e lei ricambia il mio sguardo con uno di rimprovero mentre scuote la testa

Nonostante alla mia amica dia fastidio il fumo resta fuori con me finché non finisco la sigaretta e la getto nel posa cenere,prima di entrare Michela mi ferma per un braccio << Dile,va tutto bene? Sei strana. Di solito arrivi in ritardo e fai un gran casino,oggi sei arrivata puntuale e sei silenziosa >> mi libero dalla sua stretta e le sorrido << stai tranquilla Michi,sto bene. Solo che oggi sono felice,tutto qui >> le rispondo. La mora mi guarda scettica ma preferisce lasciar correre,sa che con me è inutile insistere. Se voglio parlare parlo,se non voglio non lo faccio. Entriamo nella libreria pronte a metterci la divisa ed iniziare a lavorare e ci raggiunge Mattia, un nostro collega,che ci rivolge un enorme sorriso e ci abbraccia saltellando. Io scoppio a ridere e Michi ci guarda confusa << voi due oggi siete molto strani. Lei arriva in orario e non urla,tu sei più euforico di un drogato. Mi dite cosa sta succedendo? >> ed il suo tono lascia intuire che sta volta o parliamo o possiamo non rivolgerle la parola fino a che non ci decidiamo a dirle ciò che sta succedendo. Sospiro ed apro la bocca per parlare ma il ragazzo al mio fianco mi anticipa << Michi,non c'è niente di strano,semplicemente oggi è il 15 settembre >> dice entusiasta come se la mia amica da queste parole potesse capire. Mi volto verso la mora pronta a spiegarle meglio la situazione ma vengo,di nuovo,interrotta da lei che si sbatte una mano chiusa a pugno sul palmo aperto dell'altra << giusto >> conferma annuendo. La guardo aspettando che mi chieda qualche spiegazione in più,ma non succede

Mentre sto sistemando dei libri su alcuni scaffali sento i brusii concitati dei clienti,sorrido e continuo a lavorare senza voltarmi finché << scusi >> non sento una voce maschile alle mie spalle chiamarmi mentre qualcuno picchietta con un dito sulla mia spalla destra. Sorrido,non ho bisogno di guardare il ragazzo negli occhi per capire chi è,e mi volto

Tutto grazie ad un incontro casuale//Space ValleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora