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Mi piaceva molto guardare le stelle all'aria aperta, mi rilassava l'idea dell'infinito, soprattutto se tenevo in considerazione, il pensiero che tutto ciò che ci accade nella vita, ha un limite che si chiama comunemente tempo e ciò mi angosciava.  Non ero solita ad avere tanti amici, spesso per essere apprezzata dovevo essere disposta ad attuare determinati atteggiamenti, a dovermi vestire in un certo modo, a dover necessariamente indossare una maschera, un po' come quello che voleva trasmettere Pirandello, solo con una mia visione, non quella degli altri. 

Ero una ragazza abbastanza estroversa, non mi piaceva tenere per me i miei pensieri e spesso questo mi ha portato ad essere sola. All'inizio ci soffrivo, avevo paura della solitudine e così mi inventai un' immagine, solo che le bugie hanno le gambe corte. 

Avevo scelto il liceo per la mia formazione scolastica, sperando di interfacciarmi con persone diverse dal mio paese, beh mi sbagliavo di grosso forse sono stati i compagni peggiori che io abbia potuto trovare, ogni giorno ti imponevano di rispettare un determinato canone per poter far parte del loro gruppo, ebbene si io mi persi in quei canoni, pensieri, ed atteggiamenti facendo diventare la vera me solo un ricordo. 

Quella mattina, come tutte le altre mattine mi alzai, mi guardai allo specchio e pensai "Rimbocchiamoci le mani per un'altra giornata di merda". Misi un paio di jeans ed un maglioncino, adoravo l'inverno, il pensiero di restare al caldo mi faceva sentire a casa. Mi incamminai, potevo prendere il pullman ma preferivo passeggiare, avendo il capo sulla playlist di spotify in cerca di una canzone da ascoltare. La mia ricerca terminò quando urtai bruscamente non so cosa, alzai il capo e mi ritrovai davanti un ragazzo, che indossava un maglioncino molto leggero, aveva i capelli spettinati e degli occhi così stanchi che se avessi potuto, avrei preso il suo sonno. Mi guardò e disse:

"Ti chiedo scusa, ero preso dai pensieri". 

Io lo guardai, accennai ad un sorriso, aveva delle labbra che formavano un piccolo cuoricino ed un sorriso che forse non avrei mai dimenticato. 

"Non preoccuparti scusami tu". 

Questa fu la mia risposta, mi persi nei suoi occhi scuri un'ultima volta e continuai a camminare, guardandolo da lontano. 



- Ragazzi questa è la mia nuova storia, se vi va di sapere come andrà a finire fatemelo sapere ed io continuerò, potete suggerirmi cosa vi piacerebbe leggere e perché no potrei accontentarvi, creando questa storia con voi!

Persa nell'oblioDove le storie prendono vita. Scoprilo ora