Da quanto era lì?
Doveva aver perso conoscienza.
Aprì lentamente gli occhi, dovette strizzarli un paio di volte per abituarli alle luci dei lampioni.
Una goccia di pioggia gli scivolò sulla pelle lasciata scoperta dai vestiti lacerati, facendolo trasalire.Sentiva dolore dappertutto. Si portò la mano all'addome; un dolore lancinante lo percorse per tutto il corpo fino al cervello.
Ritrasse la mano coperta di sangue.
Era caldo, sicuramente più del cemento sotto di lui, pareva di star sdraiati su una lastra di ghiaccio.
Ma optò per rimanere lí ancora un po'.
La vista cominciò ad annebbiarsi; ormai non sapeva più quanto ancora poteva considerarsi vivo.Chiuse un secondo gli occhi.
I rumori della città, prima ovattati e indefiniti, cominciavano a farsi più nitidi.
Le urla terrorizzate dei civili si mischiavano a quelle degli heroes e degli agenti che cercavano di convincerli che sarebbe andato tutto bene.C'era puzza di bruciato.
Fumo e polvere ovunque.
Le sirene della polizia si avvicinavano diventando sempre più forti e fastidiose.
Nella sua testa sentiva tutto amplificato, perfino il battito affaticato del suo cuore lo infastidiva.Provò ad alzarsi appoggiandosi incertamente sulle cassette impilate di un fruttivendolo chiuso da anni.
Rischiò di cadere e dovette ritrovare l'equilibrio due o tre volte prima di riuscire ad alzarsi completamente.
La ferita era solo un altro insopportabile fardello che ogni tanto si faceva risentire.Cercò di camminare più velocemente possibile. Doveva andar via da lì.
Dov'erano i suoi compagni?
La risposta arrivò troppo presto, dritta come un pugno in faccia.
Girato l'angolo si trovò nel cuore della battaglia.
I suoi compagni, gli unici che chissà avrebbe anche potuto considerare amici, avevano condiviso un destino più crudele del suo.Lo scontro doveva essere stato devastante. Le strade abbondavano di morti e feriti: civili, heroes, poliziotti.
Non ce n'era per nessuno.
Ma gli unici di cui si curò erano coloro che gli erano stati più vicino.
Un nodo gli strinse lo stomaco, si sentí mancare, braccia e gambe tremavano senza controllo.Toga, Atsushi, Shuichi. Non c'era più neanche un alito di vita in loro.
Tutti i momenti passati con loro, le vittorie e le sconfitte, gli attimi di gioia che solo loro avevano saputo dargli erano stati spazzati via da coloro che si facevano egoisticamente chiamare Eroi.Si avvicinò al corpo dell'amica. Le sue gambe sembravano non volersi muovere, il suo cuore cedere ad ogni passo.
Si chinò su di lei, rimase per un attimo a guardarla.
Ormai era come una sorellina per lui; si sentiva in dovere di prendersene cura, di proteggerla.Ma aveva fallito, e di quanti fallimenti fosse dipinta la sua vita, quello era la macchia più visibile ed indelebile.
《 Buonanotte》
Fu tutto quello che riuscì a dirle, in un filo di voce soffocato dal dolore.
Le sirene smisero improvvisamente di suonare. Una voce sconosciuta tuonò alle sue spalle.
《DABI, SEI IN ARRESTO PER ATTI ILLECITI E PLURIOMICIDIO!》
《ALZA LE MANI DIETRO LA TESTA E NON MUOVERTI!》Rimase in silenzio, fissando il vuoto.
Aveva iniziato a piovere.《HEY, MI HAI SENTITO?!》
Alzò lentamente la testa. Decine di heroes e almeno una ventina di poliziotti lo circondavano, pronti a far fuoco al minimo passo falso.
Doveva davvero finire così?
Allora era come nelle favole; i buoni vincevano sempre.
Nessuno si curava dei cattivi, loro erano cattivi e basta.
A chi importava di loro?Si alzò in piedi barcollando.
Era finita. Cos'era andato storto?
Si guardò intorno incrociando lo sguardo di tutti quei piccoli heroes.
Da quando quegli stupidi ragazzini erano diventati così forti?
Non erano solo deboli ed insignificanti pedine di un sistema corrotto da anni?
Cos'era in loro che muoveva tutto quello stupido senso di giustizia, tale da arrivare a rischiare la vita?Eh già, era proprio finita.
Alzò lentamente le mani, incrociandole dietro la nuca.
Endeavor era lì.
《Vedo che abbiamo fatto scomodare i pezzi grossi, sono lusingato.》
Quella battuta gli costò un pugno nelle costole che lo fece piegare in due dal dolore.
Un agente di polizia gli bloccò i polsi con delle manette costringendolo ad assumere una posizione quasi eretta.
Il dolore della ferita lo fece sussultare.L'hero n°1 si avvicinò a lui. Sentiva il suo respiro colmo di frustrante trionfo. Gli veniva da vomitare. Davvero la società idolatrava un uomo come lui?
《Dabi, pagherai per ciò che hai fatto》
Non riuscì a farne a meno; una risata carica d'odio gli esplose dai polmoni.
Davvero non l'aveva riconosciuto?
Che padre degenere.Quel suo riso era tanto sentito quanto disperato.
Padre.
Gli risultava difficile dare un significato a quella parola.
Guardò con malinconia al suo passato ricordando i suoi fratelli con tutti quei meravigliosi sorrisi che gli erano costati altrettante lacrime.Qualcosa di freddo si poggiò all'improvviso sulla sua tempia, riportandolo bruscamente al suo incerto presente.
Un agente gli teneva puntata la canna della sua pistola.
La sua mano era salda e sicura, il dito poggiava delicatamente sul grilletto senza il minimo tremore.Cosa stava succedendo? Perché??
Un secondo agente si avvicinò a lui costringendolo ad inginocchiarsi.
Il suo cuore prese a battere sempre più veloce la testa gli scoppiava.Guardò negli occhi l'hero n°1.
《Che-che succede? Che fanno?》
《Il loro dovere Dabi. L'unico modo per lavarti dai tuoi crimini. Il governo ha deciso per la tua morte》
Perse un battito. Tutti quei rumori, tutte quelle voci svanirono all'istante.
Le luci si fecero più fioche,le persone sagome sempre più sfocate.No.
La sua vita non poteva finire. Non ora, non così!
Dov'era la sua dose di felicità?
Non aveva fatto altro che soffrire per tutta la vita.
Dov'era il suo lieto fine?《DOV'È LA MIA SECONDA POSSIBILITÀ?!》
I suoi pensieri irruppero fuori in un urlo pieno di disperazione.
Rivolse inconsciamente lo sguardo verso Endeavor.
I suoi occhi gridavano aiuto più di quanto facesse la sua voce.《A-aiutami, ti prego...》
《SEI UN HERO,NO?》
Erano lacrime quelle che gli rigavano il volto? Era arrivato a tanto?
Era terrorizzato.
Tremava instancabilmente, come un bambino spaventato dai tuoni.Gli occhi di suo padre erano stretti nella sua solita espressione austera.
Non trapelavano la minima emozione.
Non nascondevano neanche un briciolo di esitazione.
Fece un cenno con la testa.
L'agente tirò indietro il caricatore della pistola.
Si sentí un tac.《Aiutami》
Chiuse gli occhi, strise i pugni fino a lacerarsi la carne.
《PAPÀ AIUTAMI! TI PREGO NON VOGLIO MORIRE!!!》
La voce spezzata dalle lacrime tuonò in un grido angosciante.
Enji sgranò gli occhi, il suo cuore parve congelarsi; sembrava non battere più.
Un peso enorme gli compresse i polmoni.
La voce gli si incrinò.《Touya...》
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Just one last chance
Fanfic⚠️Angst!⚠️ Dopo la fine di una violenta battaglia, Dabi rimane gravemente ferito. Ormai è con le spalle al muro, intorno a lui è pieno di heroes. La sua vita è appesa ad un filo. È veramente la sua fine? Ha davvero esaurito tutte le sue possibilità...