Liberi di essere noi stessi

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POV'S Fabio

Subito dopo il processo finale di Chiara e Ludovica mi sentivo leggermente sollevato per Ludo, la quale ha finalmente superato le sue paure ma soprattutto per il suo trasferimento a Parigi,  in questo modo potrà finalmente essere serena e fare quello che davvero sa fare meglio ovvero disegnare quei fumetti. Cazzo quei fumetti che mi aveva fatto vedere a casa erano pazzeschi...immagino quelli che farà lì! Sono molto orgogliosa di lei e già mi manca.

Poi sono sollevato anche per Chiara, ora che è realmente riuscita a dire tutta la verità riguardo ciò che faceva e dove sia ora. Certo, non è il massimo finire in casa famiglia però, infondo, le è andata anche abbastanza bene, visto e considerato che il Giudice avrebbe voluto mandarla in un riformatorio! Andrò a trovarla tra qualche giorno, non voglio farle sentire sola specialmente ora che Ludo non può starle accanto fisicamente. 

Infine posso dire di essere sollevato pure per questo ricciolino che ho proprio ora accanto a me, sulle mie gambe, in camera mia.  Ancora riesco a crederci che tutto questo, dopo tanto tempo si sia avverato: il coming out di Brando davanti tutta la scuola ma soprattutto davanti ai suoi amici Umberto, Filippo e Niccolò, con quel bacio tanto inaspettato quanto stupendo che mi ha tolto letteralmente il fiato; l'affronto con suo padre e la felicità di essere finalmente noi stessi, dopo tanta sofferenza da parte di entrambi. 

Mi risveglio improvvisamente da quel piccolo stato di "ipnosi" in cui mi ero ritrovato, facendo un excursus di questi ultimi giorni, anzi, mi risveglia Lui. 

FINE POV'S Fabio 

- Brando: "Oi a che pensi? E' mezz'ora, quasi, che non parli..."  dice toccando leggermente il mento con l'indice che fa su e giù, fino a toccare ogni parte del viso di Fabio , sorridendo sereno ma allo stesso tempo curioso e divertito nel sapere a cosa stesse davvero pensando.

- Fabio: "Ma niente, pensavo un pò a tutto... a questi giorni che abbiamo passato" afferma quest'ultimo  affondando le mani nei suoi folti ricci con cui ama giocare e che Brando lascia toccare , solo a lui, al suo Fabio. 

-Brando: " Sei preoccupato? Perchè te vedo un pò pensieroso Fà e ho paura che questi pensieri possano riguardare anche me negativamente" sofferma il riccio abbassando lo sguardo, forse ancora colpevole e dispiaciuto per il male che, inevitabilmente gli aveva fatto passare a scuola prima che bhè... si rendesse conto dell'interesse e poi, pian piano il sentimento, sì proprio quel sentimento ed in particolare quelle tre famose  paroline che provava da un pò di tempo ma che , sfortunatamente, non ha ancora il coraggio di dire a Fabio. 

-Fabio: "No Bra, ma che stai a dì? Guardami "- dice prendendogli teneramente entrambe le mani, gesto che fa generalmente quando vuole unire le sue labbra con quelle di Brando e di rimando, il riccio lo guarda un pò spaesato - "non ne avevamo già parlato, eh? Quello che è successo è passato , certo... sei stato un grandissimo stronzo , quello senza dubbio" - aggiunge facendo un piccolo sorrisetto con tanto di risata mentre guarda il ragazzo di cui si sta pian piano, sempre di più, innamorando... o forse lo è già, mentre l'altro lo guarda sempre più stupito; stupito del fatto che Fabio riesca a guardarlo con tanto amore, nonostante alcuni anni orribili che gli aveva fatto passare al Collodi  e pensa a come faccia uno come lui, un coglione come lui, che ha fatto tremila casini, a meritare una persona meravigliosa come Fabio Fedeli. 

Certe volte, addirittura, pensa che glielo abbia mandato dal cielo sua nonna Maria, al quale Brando era molto legato; cosa che pensa anche Luisa, la mamma di Brando, la quale già adora Fabio e non fa che ribadire a suo figlio il momento in cui lo porti a casa, dichiarandolo finalmente come suo fidanzato a lei e a sua sorella Perla, visto e considerato che il papà di Brando, ormai non abita più in casa con loro e tutto sommato è meglio così, dal momento che l'ultima discussione con Brando a colazione giorni fa, stava prendendo una bruttissima piega - "ma ora non sei più così, ora sei finalmente te stesso e giorno dopo giorno sto scoprendo il vero Brando De Santis,  quello generoso, amorevole, sensibile e molto tenero e non quello stronzo, menefreghista e bullo. Io so perfettamente che quella era una maschera, una maschera che ti sei costruito da solo e che fai vedere agli altri ma Brà, io non sono gli altri e tu questo lo sai bene perciò lasciamoci il passato alle spalle e viviamoci il presente, viviamoci finalmente alla luce del sole e decidiamo di essere noi stessi, senza più il giudizio degli altri o paura". 

Brando, nel sentire quelle parole sincere uscire tutte di un fiato dalle labbra del suo ragazzo, si lascia fuoriuscire qualche lacrima, lacrime di sfogo che finalmente il riccio è riuscito a buttare fuori, dopo tutti quei mesi di inferno che ha passato: tra la consapevolezza di essere gay e di conseguenza accettarsi per quello che realmente è, senza maschere appunto, i problemi che inevitabilmente avrebbe causato alla sua famiglia, ai suoi amici e cosi, anche sulle persone in generale ed infine per non parlare del più grande inferno, ovvero del crollo che Brando aveva avuto, quello in cui avrebbe potuto persino rischiare vita  quella maledetta sera. Quelle erano lacrime che  riesce a mostrare solo a Fabio perchè con lui è così: con Fabio riesce a spogliarsi di tutto, soprattutto del dolore. 

- Brando: "Hai ragione amore, lasciamo perdere quelle stronzate e pensiamo unicamente a noi. Viviamoci completamente" - dichiara con tutta la semplicità  possibile il riccio, facendo sbarrare letteralmente gli occhi di Fabio, difronte a quel nomignolo da tipici innamorati ma la sua reazione è del tutto positiva, tanto è vero che, di rimando fa un sorrisone a 360 denti mostrando la sua dentatura perfetta agli occhi di Brando che, nel frattempo guarda dritto negli occhi il suo ragazzo e contemporaneamente gioca con le sue dita fino ad intrecciarle completamente, come a formare un incastro perfetto - "ah ma dimme un pò prima, tanto dopo chiudiamo il discorso, che ha detto l'amichetto tuo? Mi potrà vedere accanto a te o rischio di prendermi un pugno in faccia da lui?" - continua Brando, riferendosi ovviamente a Damiano, il quale non ancora riesce a parlare con Fabio tranquillamente, dal momento che era incasinato anche lui nel processo e in quei giorni aveva intenzione di traslocare definitivamente da Monica, visto che ha lasciato definitivamente il loft dove viveva da solo e di conseguenza, l'ambasciata dove stava con suo padre, il quale alla fine è davvero tornato in Libano. 

- Fabio: "Nono, tu dimme un pò piuttosto" - dice di rimando, facendo uscire anche il suo romanesco, tutto divertito e allo stesso tempo eccitato nell' udire la parola "amore" fuoriuscire dalla bocca di Brando. E' troppo contento e il riccio ne era consapevole, tanto è vero che fa una specie di sorrisetto malizioso, standosene però zitto, dando modo a Fabio di finire la frase - "come mi hai chiamato prima, eh?"

Brando: "Viviamoci completamente, ti ho detto" - incalza, assumendo il tipico atteggiamento strafottente "alla Brando" e facendo una risata a crepapelle, una risata sincera che quest'ultimo, finalmente, riesce a fare, dopo tante ingiustizie e dolore accumulato e che d'ora in avanti non proverà più perchè ci sarà Fabio con lui e affronteranno tutto insieme, sempre mano nella mano e soprattutto a testa alta. 

- Fabio: " Sei uno stronzo De Santis, hai detto altro e io ho sentito" - afferma scherzosamente, ricevendo un abbraccio da parte di Brando che è dietro di lui e che tenta di trascinarlo dalla camera fino in cucina, visto che nel frattempo, avevano suonato alla porta ed entrambi i ragazzi pensavano fosse Alberto, il padre di Fabio, consapevoli che avesse dimenticato le chiavi a casa. 





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