Un ritorno sgradito dal passato

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Quella sera Caleb, seduto a tavola in attesa di cenare, aveva la mente completamente piena di Jude e del sorriso che gli aveva rivolto a fine partita. Aveva ascoltato distrattamente le raccomandazioni del signor Hillman ed era riuscito a capire che il giorno dopo si sarebbero riposati, sussultando di sorpresa quando i suoi compagni si misero ad esultare all'unisono.

Sospirando stancamente Caleb iniziò a mangiare meccanicamente, senza quasi fare caso a ciò che metteva in bocca. Non era così distratto però da non notare i pomodorini a bordo piatto che lasciò lì senza mai provare a mangiarli.

Appena ebbe finito di mangiare decise di ritirarsi in camera per la notte; si buttò sul letto con un sospiro e strinse forte il cuscino tra le braccia. Pensò alla probabile figura da idiota che aveva fatto quel pomeriggio in mezzo al campo ma soprattutto davanti a Jude e affondò la testa nel cuscino per nascondere il suo ennesimo rossore.

Il giorno dopo Caleb passò l'intera mattinata in giro per l'isola, interamente da solo, non incrociando Jude neanche una volta mentre in serata decise di andare nella spiaggia vicino ai loro alloggi per respirare un po' di aria salmastra.

Fu mentre osservava il placido movimento delle onde del mare che una strana idea gli venne in mente e quell'idea prese forma nel momento in cui, al suo rientro, vide Jude parlare animatamente con David, così vicini che quasi sembravano toccarsi. E fu nel buio della sua stanza, poco prima di addormentarsi, che capì di voler creare un altro legame con Jude, un po' come lo era la loro tecnica "Campo di forza".




Il giorno dopo gli allenamenti iniziarono in mattinata. I ragazzi dell'Inazuma erano carichi e si allenarono senza lamentarsi fino a quando il suono acuto del fischietto non interruppe l'allenamento per una pausa.

Caleb si fermò e si mise le mani sui fianchi, riprendendo fiato. Uscendo dal campo camminò in direzione della sua bottiglietta d'acqua e appena l'ebbe fra le mani ne bevve un lungo sorso. Si guardò intorno e adocchiò David e Jude poco lontani da lui. Studiò con sguardo attento il profilo dritto e composto di Jude finchè non si ricordò cosa aveva pensato la sera prima e così si incamminò verso di loro.

- Come faremo a superare la loro difesa?- stava dicendo Jude. - Quello sarà un bel problema.-

- Eh già - gli rispose David.

- Hei - esclamò, attirando così la loro attenzione. - Al termine dell'allenamento dovresti venire con me.-

- E dove vorresti andare Caleb?- domandò David guardingo.

- Veramente non stavo parlando con te.-

Caleb aveva occhi solo per Jude, poco gli importava di quello che diceva David.

- Come!? Che cosa hai detto!?-

- Adesso ho bisogno soltanto dell'ex capitano della Royal Academy - esordì.

- Che cosa?-

Caleb sorrise allo sguardo accigliato di Jude, ignorando quello preoccupato di David, poi come se nulla fosse gli voltò le spalle.

- Hai capito bene. Ci vediamo più tardi!-

Caleb alzò una mano, come a salutarlo, ma Jude lo bloccò per un polso fermandolo.

- Che significa? Rispondi!-

Caleb voltò la testa e bastò un suo solo sguardo per fargli lasciare la presa come se si fosse scottato.

- Tranquillo, niente di pericoloso. Ti spiegherò tutto a tempo debito.-

Caleb gli regalò un ghigno sardonico, quasi facendosi beffe di lui, e lo superò per allontanarsi. Prese un respiro profondo e si congratulò con se stesso per essere stato così bravo a gestire la situazione.

Promesse ~ FudouKidouDove le storie prendono vita. Scoprilo ora