Uno tira l'altro

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*INIZIO DEL CAPITOLO CON L'AIUTO DI globenny che mi ha aiutato a trovare lo spunto*

-Quindi...- disse Louis con un insolito sorrisetto malizioso stampato in faccia.

-Quindi?- gli feci eco mentre cominciai a camminare avanti e indietro per la sala con il nervoso a mille -Dobbiamo fare matematica, Louis, matematica.-

-E dimmi...- le sue braccia cinsero le mie spalle in un batter d'occhio rilasciandomi lungo tutto il corpo un calore piacevole -dovremmo fare matematica eh? E i libri dove sono?- sapeva già la mia risposta.

-Cazzo.- sussurrai con quel sussurro di voce che non era stato rubato dai soffici baci liberati dalle sue labbra sulla mia spalla, fino al collo, cominciando poi a spingermi verso il divano. Gli sedetti sulle gambe il più sensualmente possibile, ovviamente beccandomi tutte le sue più minime attenzioni.

-Shh. Le parolacce le puoi dire solo quando sarò in mezzo alle tue co-

-Oddio Louis zitto non ti facevo così sporco!- il mio urlacchio uscí gracchiante dalla gola, fossi appena stata strozzata da Hulk.

Fece scoppiare una spudorata risata contagiandomi, così ci ritrovammo a cercare foto ridicole su tumblr. Credevo ormai di potere avere un infarto da quanto male mi faceva la schiena, e a giudicare da quello che vedevo, il mio amico non era da meno. Era messo forse pure peggio di me, contorto sul tappeto con le mani al petto. E mentirei se dicessi che non amavo questi momenti della nostra amicizia. Era più grande di un paio d'anni di me, ma seguiva il mio comportamento ritrovandosi a collassare dalle battute squallide che faceva a se stesso, come i bambini di quinta elementare. E questo piaceva a me come a tutti. Vederlo fregarsene delle parole anche offensive degli altri, andando per la sua via alla "chi mi ama mi segua". Io davo troppo peso ai giudizi, e come avrei voluto cambiare questo punto della lista sul mio carattere. Ma grazie a questo Louis sviluppò un atteggiamento protettivo nei confronti miei, incazzandosi con chiunque mi sfiorava. Era quando eravamo alla disco che me ne accorsi la prima volta.

#FLASHBACK

Mi buttai in pista muovendo i fianchi addosso ai ragazzi che afferravano la mia vita. Era estenuante quanto divertente, dovere continuare a muoversi come gatte in calore davanti a quella massa di ubriachi. Ma dopo un po mi stancai così corsi a bere un altro bicchierino, o forse qualcuno in più al banco, riprendendo coscienza soltanto il giorno dopo probabilmente, e Dio solo sa cosa era successo per farmi risvegliare in uno scomodo letto da discoteca con un ragazzo col pacco bell'in vista accanto.

#FINE FLASHBACK

L'unica cosa che ricordavo di quella notte erano gli sguardi atroci di Louis mentre salivo le scale con il tipo. Da lì in poi non potevo andare in bagno degli uomini a scuola se non con lui, stesso vale per gli sgabuzzini. Le sveltine le facevo solo quando era assente, ma erano sbrigative quindi avevamo il tempo solo di quelle. Ecco il motivo che ha spinto Louis a inventarsi le lezioni a due "materie", sapeva che non ero esperta in niente di quel genere, o quasi, e avevo 20 anni.

-Col... il bacio di stamattina era inutile.-

-Cosa dovrei dire?- chiesi ovvia ridacchiando.

Si alzò dal pavimento spingendo le mie spalle verso il sedile del divano salendo anche lui. Allargò le mie gambe e si mise fra di esse appoggiandosi con le ginocchia mentre faceva scendere il peso sulla mia pancia avvicinando la sua bocca alla mia. I suoi occhi di ghiaccio incatenati nei miei scuri come la nutella intanto che si spostava facendo toccare i nostri nasi. Il mio sguardo aveva perso le sue labbra per la loro vicinanza al mio sorriso imbarazzato, cominciando ad arrossire sentendo piano qualcosa sfiorare la mia bocca.

Grazie infinite alle ragazze che hanno aggiunto la mia storia alle liste, in biblioteca o che stanno leggendo la storia.
Comincio a sorprendermi per quanto siete affiatate!

Al prossimo x

ATTENZIONE, CHI NON VUOLE ESSERE SPOILERATA NON LEGGA SOTTO⬇

Dal prossimo capitolo comincia il fuoco

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