~Aʟᴍᴏsᴛ Hᴏᴍᴇ~

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La campanella che indicava la fine delle lezioni risuonò per tutto  l'edificio scolastico. Le urla dei ragazzi e lo scalpitio dei loro piedi si udivano per i corridoi, sovrastando ogni altro suono. Uno di loro, però, era rimasto in fondo alla folla senza aprire bocca: aveva dei corti capelli biondi, occhi blu come l'oceano e, nonostante di solito sprizzasse energia da tutti i pori, il suo sguardo sembrava spento e malinconico.
Minamoto Kou, questo era il suo nome, era solo uno studente che frequentava il terzo anno delle medie.
Camminava solitario per i corridoi ormai vuoti, lasciato indietro dalla mandria di studenti che si stavano ammassando al cancello in quel momento. Teneva il capo chinato, fissandosi le scarpe allacciate in fretta e furia per il ritardo della mattina e si sentiva frequentemente un nodo alla gola accompagnato dalle lacrime che minacciavano di uscire. I raggi del tramonto illuminavano la sua figura attraverso le numerose finestre dandogli un piacevole calore.
Accertatosi che il gregge di studenti fosse uscito, si avviò verso il cancello per prendere, purtroppo, il treno.
Non che non gli piacesse, ma la sua mente aveva troppi ricordi in quel luogo, troppi ricordi...di lui.
Arrivato alla stazione, constató che il treno sarebbe arrivato dieci minuti dopo, quindi prese il telefono ed una penna digitale che portava sempre con sé e si mise a disegnare ciò che gli passava per la mente, nonostante la poca ispirazione. Passato il tempo d'attesa, il veicolo si fermo sui binari aspettando che qualche passeggero salisse. Kou entrò nel vagone centrale, accorgendosi che era l'unico lì. Si sedette su uno dei sedili: era stanco e non voleva pensare, avrebbe solo peggiorato il suo stato. Siccome il viaggio era lungo, optó per una dormita, solo così avrebbe potuto stare in pace con se stesso. Chiuse gli occhi e mise la testa sulla sua cartella per stare più comodo; poco dopo si addormentò.

"Minamoto-kun! Sei in ritardo come al solito!" gli urlò contro.

"Scusami Mitsuba! Non lo farò più lo prometto!" ridacchió il ragazzo.

Lasciò perdere la ramanzina e lo invitò ad andare a casa con lui: avrebbero preso il treno, la scuola era lontana dalle loro abitazioni.

"Sei lento, muoviti!" gridò il ragazzino rosa, prendendo per mano Kou.

Le guance di entrambi si tinsero di un rosa intenso ma fecero finta di niente, non avevano intenzione di staccarsi.
Giunti alla stazione salirono al pelo sul mezzo di trasporto che li avrebbe condotti a casa. Seduti su un lungo sedile unico, iniziarono a chiacchierare del più e del meno, con qualche insulto da parte di Mitsuba ogni tanto e abbondanti risate di entrambi.
Passata una mezz'oretta, il rosa sbadiglió:

"Sei stanco?" chiese Kou intenerito dalla faccia assonnata del suo amico.

Lui annuí, allora il biondo gli sorrise:

"Puoi dormire sai? Ti avviserò io quando saremo arrivati, riposati"

Il ragazzo lo ringraziò, aveva bisogno di recuperare il sonno arretrato della notte precedente. I suoi occhi si serrarono e in poco tempo cadde in un sonno profondo.
Minamoto lo guardava, arrossendo visibilmente: lo trovava davvero adorabile. Aveva capito da un po' che provava qualcosa per Mitsuba, ma non voleva dirglielo, il loro legame era la cosa più preziosa per lui. Gli bastava che fosse felice, questo era ciò che contava e avrebbe fatto di tutto per preservare la sua allegria.
Mentre pensava ciò, la testa del ragazzo accanto a lui scivolò sulla sua spalla: era sicuro che il suo rossore fosse aumentato. Sorrise nuovamente alla vista di Mitsuba che dormiva soavemente, come poteva farlo felice solo essendo sè stesso?
Passarono una decina di minuti e Kou si rese conto che mancava una fermata alla loro destinazione, decise quindi che era il momento di svegliare il ragazzo dormiente. Scosse con delicatezza la sua spalla:

"Hey Mitsuba, siamo quasi a casa" disse allegro il biondo.

Il ragazzino mugugnó e aprì lentamente gli occhi, ancora mezzo addormentato: i capelli scompigliati, gli occhi stanchi, la guancia arrossata  su cui si era appoggiato, anche così era perfetto. Non si era accorto di aver dormito sulla spalla di Kou ma, se l'avesse fatto, avrebbe incominciato ad urlare tipiche frasi da tsundere.
Qualche minuto passò e scesero dal treno, si salutarono e camminarono fino alle proprie case.
Erano felici, non sarebbero potuti stare meglio...

allora perché è successo?
Avevamo fatto qualcosa di sbagliato?
Era una sorta di punizione?
Perché? Perché? Perché?

Mitsuba! Mitsuba...io...

...se solo ti avessi protetto...è tutta colpa mia...mi dispiace...

È successo solo settimana scorsa, eppure sembra passata una vita dall'annuncio che mi ha segnato.
Stavo giocando con la mia sorellina Tiara, anche se i miei pensieri erano come al solito rivolti verso di te.
Improvvisamente la porta si spalancó e mia madre entrò in lacrime: spaventato le chiesi cosa fosse successo...

"K-kou...M-mitsuba-kun è..."

Ero distrutto, quella sera mi si seccarono gli occhi da quanto piansi. Non se lo meritava, era la persona migliore che io avessi mai conosciuto, perché?
Il mio mondo era caduto a pezzi e nulla avrebbe potuto alleviare il dolore.
So che non mi puoi sentire e non ti vedrò mai più ma io ti amo Mitsuba, non mi importa se sono "troppo piccolo" per sapere il significato di qualcosa di complesso come l'amore, per me quello che ho provato con te lo era e voglio dirti grazie.

"Anche io ti amo Minamoto-kun!"

Il biondo spalancò gli occhi respirando affannosamente: era sicuro di aver sentito la sua voce, magari se lo era solo immaginato, ma anche se fosse, sperava che il messaggio lo avesse raggiunto davvero e quella fosse stata la sua risposta. Lacrime su lacrime iniziarono a sgorgare dai suoi occhi, mentre cercava di asciugarle e nel contempo di soffocare i singhiozzi.

Mitsuba, il mio cuore è morto con te.

Angolo autore:
961 parole di puro dolore per il mio cuore. And that's on avere ispirazione only per gli angst sulla tua ship preferita.
COMUNQUE, spero vi sia piaciuta e non sia cringe XD
Se vi ho fatto piangere: sorry not sorry <3
EEEEE NULLA, ALLA PROSSIMA

❀𝖬𝗂𝗍𝗌𝗎𝗄𝗈𝗎 » 𝖠𝗅𝗆𝗈𝗌𝗍 𝖧𝗈𝗆𝖾❀Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora