SUONA LA SVEGLIA e la prima cosa che faccio è girare la faccia contro il cuscino. Stanotte non ho dormito molto per l'ansia della partenza che affronterò questa mattina, ma sono allo stesso tempo emozionatissima. Oggi sarà la prima volta che lascerò del tutto la mia amata Puglia per trasferirmi nel posto che sognavo da tanto tempo, Milano.
È un sogno diventato realtà, ancora non ci credo che si stia realizzando. Il piccolo sogno che avevo nel cassetto finalmente l'ho potuto tirare fuori.

<<Alexa!>> mi richiama Ally buttandosi di peso su di me mentre sono ancora stesa nel mio letto. È la mia unica sorellina e mi mancherà tanto. Ci spostiamo di quattro anni, ma la differenza di età non si fa sentire minimamente. <<Pronta per andare a Milano?>> mi domanda sorridente ma con un velo di tristezza che noto nei suoi occhi, la mia partenza la fa soffrire. <<Per essere solamente le otto del mattino sono già carica!>> le rispondo sorridente. <<Vieni qui!>> la tiro leggermente da un braccio per abbracciarla forte perchè anche i silenzi parlano, e il nostro urla un "ti voglio bene". <<Ragazze, scendetee!>> ci chiama mamma dal piano di sotto per fare l'ultima colazione qui tutti insieme. Quando entriamo in cucina un buonissimo odore ci accoglie mentre trovo papà che sfoglia il suo giornale con una tazza di caffè in mano.
Il suo solito.

Guado il tavolo notando che mamma questa mattina non ha preparato la solita colazione con latte e biscotti ma tante altre delizie: cornetti, crêpes, pancake e la sua crostata con marmellata. I miei occhi iniziano a luccicare, <<mamma non devi ospitare un esercito!>> esclamo ridendo leggermente per l'enorme tavola che ha preparato.
<< Sono rimasto allibito anche io>> dice scherzando papà. <<Volevo rendere ad Alexia una mattinata dolce per la sua ultima colazione qui.>> conclude mamma rivolgendomi un caldo abbraccio. <<Grazie mamma!>>

Sono fortunata,della mia famiglia non posso lamentarmi, sono sempre stata una ragazza tranquilla e siamo sempre andati tutti d'accordo. Sia io che mia sorella Ally abbiamo dei caratteri forti,creando a volte dei battibecchi tra di noi, ma è tutto nella normalità. Mentre siamo seduti a tavola papà inizia con le sue raccomandazioni.
<< Posso almeno respirare?>> cerco di scherzare dato che le cose dette da lui le ho sempre rispettate. <<Si tesoro, quello che papà cerca di dirti è di non distrarti e di stare attenta.>> finisce mamma con un sorriso. <<Penso che Alexia lo sappia.>> mi difende Ally. <<Non lo mettiamo in dubbio ma, da genitori, è bene mettere in guardia le nostre figlie su tutto. >> conclude papà finendo il suo caffè. Sento gli occhi di tutti e tre addosso e, guardandomi attorno, noto che mi fissano in silenzio aspettando forse una mia risposta ma non spiaccico parola, dato che non ho ascoltato minimamente la loro ultima parte del dialogo, essendo impegnata a riempirmi di dolci. Infine, notando la mia situazione imbarazzante, si mettono a ridere. Sono sempre stata una ragazza golosa, sopratutto dei dolci fatti in casa.

La mia partenza è prevista per le dieci e rimane solo un'ora per prepararmi, la colazione è volata in fretta. Corro in camera a mettere nella valigia le ultime cose mancanti mentre Ally va a prepararsi in bagno. Metto nella valigia il mio diario segreto, che mi ha accompagnata dall'inizio del liceo. Ero all'inizio della mia vita adolescenziale e come una qualsiasi ragazza ne facevo molto uso. Quando Ally era piccolina era quel pezzo di carta ad ascoltarmi,anche se con mamma avevo già un bel rapporto, perché certe volte i genitori non sanno tutto della nostra vita. Noi giovani tendiamo ad essere riservati diventando cosi un libro da scoprire. Non ho mai avuto una vita movimentata, al liceo ero una ragazza semplice con giusto qualche amicizia e poche uscite. Ero impegnata giorno e notte a studiare per uscire con il massimo dei voti,ogni anno, in ogni materia. Mi piaceva farlo, era anche una sfida con me stessa per domandarmi : fin dove si sarebbe spinta la mia intelligenza?

Dopo aver concluso quella scuola, col massimo dei voti, mi sono potuta dare una risposta. Non mi ritengo superiore a nessuno, anzi, penso che ognuno di noi abbia delle proprie capacità per sorprendere se stessi e la gente. Mi piace pensare che andrò a vivere nella grande Milano ma, come giusto che sia, un po mi terrorizza. I miei genitori ci hanno messo un po di tempo a decidere se, farmi andare cosi lontano, fosse stata la scelta giusta da fare ma era un sogno che avevo fin da bambina e alla fine mi hanno lasciata andare a questa mia scelta super importante. Metto nella mia valigia tutto il coraggio per addentrarmi al meglio in questa grande avventura, da sola.
Arricchirò il mio bagaglio culturale stando nella mia nazione, i posti da visitare sono tanti e la voglia di ammirarli è alle stelle.

Adesso mi ritrovo a mettere la mia valigia azzurra nella macchina di mio padre e spero che questo lungo viaggio di nove ore mi faccia rilassare calmando la tensione che impossessa il mio corpo.

UN ANNO INASPETTATO a MilanoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora