Durante tutto il viaggio non ho fatto altro che pensare a cosa farò una volta arrivata a destinazione e Ally, per distrarmi, mi faceva ascoltare varie canzoni. I miei genitori mi hanno voluta accompagnare fin qui per vedere in quale casa abiterò in questi anni di università. Avrei vissuto con una coinquilina del posto ma per me non c'erano problemi, infondo avrei usato quella casa solo per dormire e studiare. Non so di cosa mi stia parlando mamma essendo molto presa ad osservare l'entrata di Milano. È la prima volta che metto piede in questa metropoli e non vedo l'ora di visitarla. Sarei potuta venire prima del mio diploma ma mi ero promessa che l'avrei fatto una volta raggiunto il mio obiettivo, sola con le mie forze.                                                      Le cose facili non fanno per me.

Sono le sette di sera e manca un'ora alla cena, sono curiosa di assaggiare qualcosa del posto. Papà ha deciso di cenare in un posto caldo e accogliente, abbiamo optato per una pizza, dopo aver lasciato i miei bagagli nella mia nuova casa. Oggi è sabato e dopo l'uscita con i miei genitori potrò riposarmi bene per domani, sarà l'ultimo giorno che trascorreremo insieme prima delle vacanze natalizie. Dopo un'abbondante mezz'ora, nel quale io ammiravo il paesaggio da dietro il finestrino dell'auto, arriviamo d'avanti ad una villa. Un grande giardino circonda la casa a due piani. <<Sei sicuro di non aver sbagliato via?>> domando allibita a mio padre. Non è possibile che abiterò in questa grande casa, saremo solamente due persone. <<No tesoro, questo è il numero della casa che mi hanno riferito>>, mi risponde papà. <<Alexia vivrà in una villa, chi l'avrebbe mai detto!>>, esclama Ally notando lo stupore dalla sua voce, << non vedo l'ora di entrare!>> esulta mia mamma facendomi ridere. Suono l'unico citofono presente sul cancello e quest'ultimo si apre facendoci entrare con la macchina.                                                                                L'entrata è incantevole, l'enorme giardino con qualche tavolo all'ombra mi fa pensare ad una cosa: il mio posto relax per le belle giornate sarà quì, all'aria aperta.                                                            Scendo dalla macchina con la mia famiglia e la porta di casa viene aperta da una ragazza, leggermente più alta di me con i capelli colorati di un blu elettrico. Sarà lei la mia coinquilina?

<<Ciao!>> mi saluta facendomi notare il suo enorme sorriso. Osservandola meglio noto adesso il pezzo di stoffa che porta come maglia. Siamo a Settembre e vorrei prendere da lei il coraggio di uscire col top d'inverno. <<Emh... ciao, io sono Alexia!>> ricambio il saluto presentandomi imbarazzata. <<Io sono Leila, sei qui per la festa?>>, domanda mentre mi squadra. Di quale festa parla? <<No, io sono qui per viverci.>> le spiego mentre i miei genitori e Ally sono rimasti fermi dietro di me. <<Che sbadata che sono, mi ero dimenticata dell'arrivo della coinquilina di
Nora!>>, si porta la mano alla testa, <<entrate, la mia amica arriverà a momenti.>> fa spazio per farci entrare nella villa. Stavamo sentendo freddo durante il viaggio, qui al nord le temperature cambiano subito, menomale che ho potuto mettere una felpa prima di arrivare. <<Volete qualcosa di caldo da bare? questo lungo viaggio che avete affrontato vi avrà fatto congelare!>> mi legge nel pensiero Leila. Ally non si fa scrupoli a risponderle subito: << Posso avere una cioccolata calda?>> , le domanda mentre cerca di riscaldarsi le mani vicino le labbra. <<Certo, vuoi venire con me?>> le chiede Leila per poi sparire insieme ad Ally in cucina. Non sembra male come ragazza, anche se il suo aspetto la fa sembrare diversa , spero che la mia coinquilina sia gentile come sembri Leila.

<<Spero che una ragazza come lei non diventi tua amica!>> esclama papà.                                      Non lo sopporto quando descrive le persone in base alle loro apparenze. <<Non sembra una cattiva ragazza.>> gli rispondo contenendo in me un po di rabbia repressa. Forse è anche questo un motivo per cui non ho avuto molte amicizie. Papà ha sempre rifiutato l'idea che io potessi frequentare ragazze e ragazzi diversi da me. Coloro con tatuaggi, caratteri ribelli e appariscenti non sono il suo genere e di conseguenza non dovrebbe essere il mio. Dovevo essere una ragazza modello, non solo per me stessa, anche una guida per mia sorella.
<< Non è il genere di amica che potrebbe far parte della tua vita, meriti di meglio! >>.
Noi ragazzi dovremmo capire che ogni genitore vuole il meglio per il proprio figlio , ma a volte mi sono posta una domanda: loro, quando capiranno cosa vuole il proprio figlio?

Diventando grande ho sentito dire che dagli errori si impara ma il punto è proprio questo: io non ho MAI commesso un errore per paura di sbagliare.
Per paura di deludere i miei genitori non ho mai rischiato, mai osato, e forse è questo quello che un po' rimpiango. Finito il liceo mi sono accorta che i miei anni in quell'istituto sono stati monotoni, quasi una routine, ma dopotutto stavo inseguendo un mio sogno e vivere una vita spericolata non era per me. Leggevo molti libri, tra cui quelli romantici, e immaginare le scene, come se fossi io la protagonista, mi faceva stare bene in parte perchè purtroppo non era la realtà. 
Da bambina sono sempre stata una sognatrice, un po' come quando infiliamo le cuffie nelle orecchie, distaccandoci dal mondo attorno a noi, per tele-trasportarci su una realtà parallela fatta di immaginazione pura.
Il bello dei sogni è proprio lì, rimane tuo senza nessuno che te lo porti via.

<<O forse il meglio deve ancora avvenire!>> rispondo a mio padre togliendoli le parole di bocca.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Mar 10, 2021 ⏰

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