i'm sorry - kuroken

capitolo 3

Kuroo's pov

Nonostante il film mi interessasse molto, la mia attenzione fu catturata da un Kenma addormentato, andai a prendere un paio di coperte e le sistemai con delicatezza sul suo corpo. Feci attenzione a non svegliarlo mentre sistemavo un cuscino sotto alla sua testa e una volta finito mi soffermai a guardarlo. Era completamente avvolto nelle coperte e i capelli gli coprivano parzialmente il volto, era rannicchiato nell'angolo del divano e dal morbido involucro sporgeva solamente la testa. Non riuscivo a staccargli gli occhi di dosso, ero come ipnotizzato e non era la prima volta che mi succedeva, lo osservavo di continuo, anche durante gli allenamenti, mancando spesso la palla. Ultimamente avevo giocato così male che avevo quasi pensato di prendermi una pausa dalla pallavolo, ma poi pensai che essendo il capitano non avrei dovuto abbattermi. Kenma non fece nemmeno un commento sarcastico sulla mia condizione,come era suo solito fare, ma si limitò ad annuire a ciò che dicevano gli altri, sapeva forse di essere la causa della mia distrazione?

Lui sì che è sempre stato bravo a capire le persone, senza aver bisogno che io gli dicessi qualcosa sapeva cosa fare per aiutarmi, non chiedeva, agiva in silenzio e prima che me ne accorgessi aveva già risolto la situazione e migliorato il mio umore. C'è sempre stato per me fin da quando eravamo piccoli, è introverso a tal punto che certe volte non riesco a capire nemmeno io come si senta, non gli piace interagire con le persone, ma con me ha sempre cercato di aprirsi il più possibile.

La sigla finale del film mi riportò alla realtà e realizzai di essere stato tutto quel tempo con lo sguardo fisso su Kenma, gli scostai i capelli dal viso e lui si svegliò. Aveva lo sguardo assonnato, un po' confuso, ma nonostante questo mi guardava dritto negli occhi, il suo sguardo era penetrante, come se volesse farmi sapere che era in grado di analizzare ogni singola parte della mia anima. Non disse una parola e non distolse lo sguardo. Solo allora mi accorsi che la mia mano era ancora tra i suoi capelli e che tra i nostri volti c'erano solamente pochi centimetri, arrossii per l'imbarazzo e mi coprii il viso con le mani per nascondere il rossore. Mi spostai velocemente e non facendo attenzione a dove mettevo i piedi inciampai maldestramente cadendo con la schiena a terra. Dovevo essere davvero ridicolo, Kenma si era alzato di scatto e, in piedi di fronte a me, mi porgeva una mano ridendo. Vederlo ridere mi tranquillizzò e mi lasciai aiutare. 

Decisi di accompagnarlo a casa e durante tutto il resto della serata evitai ogni tipo di contatto, il tragitto pur essendo breve sembrò infinito, il senso di imbarazzo che fino a poco prima avevo provato così intensamente non era ancora svanito del tutto. Kenma si scusò per non essere rimasto sveglio a vedere il film e mi chiese se mi fosse piaciuto, non sapendo cosa rispondere, dato che del film non avevo visto altro che un paio di scene iniziali, cercai di inventarmi qualcosa sul momento, ma l'unico suono che uscì dalla mia bocca fu un <<bello>> chiaramente falso. Sentivo il suo sguardo scrutare attentamente le mie espressioni e i miei movimenti, ma non disse nulla. In verità nessuno dei due disse altro fino a quando arrivammo a destinazione, dove ci dividemmo con un semplice saluto.

Tornando a casa pensai a tutto quello che era successo in quella giornata e l'imbarazzo che ormai pensavo fosse scomparso del tutto si manifestò nuovamente. Una volta arrivato decisi quindi di fare una doccia e andare a dormire senza nemmeno controllare il cellulare.

Dormii tranquillamente e la mattina dopo mi svegliai pronto per affrontare una nuova giornata.

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angolo autrice

Salveeee, mi spiace di non aver postato nulla lo scorso giovedì ma sono stata davvero troppo impegnata per poter scrivere.

Detto questo spero che abbiate passato bene queste due settimane e vi auguro un buon weekend.

Grazie di aver letto questo capitolo, alla prossima settimana <3.