Un caldo pomeriggio di dicembre

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Era da tre ore che me ne stavo seduta sul banco, ed era da due ore che guardavo tutto fuorchè il mio foglio che riassumeva gli appunti che avevo preso durante la lezione della signorina Bennet quella mattina. Due ore prima mi ero imposta di studiare, ma faceva veramente troppo caldo e nonostante i vari tentativi di concentrarmi su quel maledetto foglio, l'afa aveva vinto e dopo un ora interminabile mi arresi all'idea di riuscire a studiare, quindi avevo cominciato a scarabocchiare qua e la su vari fogli e ogni tanto osservavo la gente che entrava e usciva dalla biblioteca. Non fraintendetemi, non sono una spiona, ma guardare la gente e fantasticare sulla loro vita è sempre stata come una cosa abituale per me; Mi guardavo intorno e vedevo gente che stava davvero studiando, altri che sostanzialmente guardavano il proprio telefono che stava esattamente sopra i libri, altri che scrivevano al computer, altri ancora che si guardavano intorno cercando inutilmente dei posti a sedere e imprecando cercando di non farsi sentire di fronte alla gente che come me era seduta sulle sedie tanto per scalarle. Improvvisamente ebbi l'istinto di guardare l'orario dal mio cellulare quindi accesi il display.

- Cazzo! - pensai una volta che ebbi guardato l'orario

Mi alzai e misi frettolosamente i vari fogli nella borsa e, accorgendomi del gran baccano che avevo creato, fuggì arrossita dall'aula sotto lo sguardo accusatorio e infastidito della gente intorno a me

- Merda merda merda! - esclamai una volta uscita dalla sede universitaria mentre osservavo ancora una volta l'orario per autoconvincermi, inutilmente, di non essere affatto in ritardo

Le quattro meno un quarto. Il treno sarebbe partito dieci minuti dopo. Era da due mesi che avevo iniziato l'università e ancora la gente per strada mi vedeva correre come una pazza perchè nell'arco di quei mesi avevo perso il treno del ritorno già innumerevoli volte per via dello studio che dovevo portare avanti ogni giorno, questo mi capitava sopratutto quando ero da sola perchè non ero ancora in grado di regolarmi con i tempi, assolutamente assurdo. In realtà l'unica cosa positiva della mia ritardataggine era che la mia sede si trovava vicino alla stazione ferroviaria, quindi per quella volta riuscii a prendere il treno appena in tempo. Una volta salita cercai un vagone quasi deserto e mi sedetti in un posto abbastanza isolato e guardai fuori dal finestrino: da un pò di giorni iniziava a fare veramente caldo, percepivo già aria d'estate e questo lo dimostrava anche guardando la gente che saliva sul treno avvampata per l'afa che inondava quel giorno e i pochi alberi verdi che si trovavano al di fuori della stazione di Sidney. Mentre con una mano mi facevo aria con un libro con l'altra scrissi a mia mamma un messaggio dicendole che ero riuscita a prendere il treno e che quindi sarei tornata a casa per cena, poi mi misi le cuffie e feci partire la mia playlist, fatta perlopiù da canzoni degli anni novanta, e il treno partì. Ascoltare musica sui mezzi pubblici mi piace, mi rilassa, ma questo penso che valga per la maggior parte delle persone su questo pianeta credo. Poco dopo la mia quiete però fu interrotta dopo che qualcuno spalancando bruscamente la porta del mio vagone e urlò

-  Bionda!

Sobbalzai e scrutai verso Finn che ora si trovava di fronte a me e mi fissava sorridente aspettando una mia risposta

- Ti piacerebbe se io ti chiamassi Rosso?

- Dai Meg, lo sai che scherzo - rispose lui con una risata

Sbuffai e lasciai correre. In realtà so fin troppo bene che amava scherzare. In realtà io e lui ci conoscevamo dai tempi delle medie, ma non avevamo mai avuto un buon rapporto fino a prima dell'università. Quando lo conobbi era solo un bambinetto che se ne andava in giro per la scuola con un gruppetto di bulletti che sostanzialmente era il gruppo più temuto della nostra scuola e venivano chiamati "Ugly Mugs" perchè - come ogni gruppo di bulli esistente a questo mondo - prendevano di mira i più deboli e gli facevano una serie di scherzi imbarazzanti, ad esempio a una mia compagna di classe avevano messo una rana morta sul banco e schiacciata sul suo stesso quaderno solo perchè questa aveva rifiutato un invito a uscire da parte di uno dei quattro componenti del gruppo. Io e la maggior parte dei miei compagni ci scontravamo spesso con le loro follie. Poi le cose cambiarono, un giorno le medie finirono e da allora gli Ugly Mugs si sciolsero, Finn diventò uno studente modello del liceo e un giorno di ottobre il destino volle che io e lui ci rivedessimo nella stessa università e più o meno negli stessi orari del treno, anche se frequentavamo facoltà diverse.

- Che hai fatto oggi? - mi chiese dopo qualche minuto

Avevo le cuffie, ma il volume era così basso che riuscì a sentire subito quello che mi aveva chiesto

- Niente di che, oggi due ore di letteratura e poi sono stata tre ore a guardarmi in giro in biblioteca, in teoria dovevo andarci per rileggere gli appunti ma ero troppo stanca

- Stanca? - disse incredulo con un mezzo sorriso-  Ma se non hai fatto praticamente niente! Pensa che io e Adam abbiamo dovuto subirci tre ore e mezza di Psicologia! 

- A proposito, Adam dov'è?

- Rimaneva la, voleva studiare gli appunti - disse con fare annoiato - e sicuramente a differenza tua non si guarderà per aria

- Guarda che ho studiato già ieri sera se ti interessa - sbuffai - e comunque, cosa fa tutto questo tempo la? il prossimo treno è a sette e mezza!

Finn fece spallucce. Beh, da Sidney a Woolongong ci voleva un ora, ma sarebbe tornato a casa piuttosto tardi a quel punto. Adam era mio amico sin dalla prima superiore, eravamo in classe insieme e più o meno avevamo sempre avuto un buon rapporto, che si è rafforzato da quando avevamo cominciato l'università, lui e Finn si erano conosciuti ovviamente tramite me dopo che avevo constatato che frequentavano la stessa facoltà e quasi tutti i loro corsi erano in comune. Sotto certi aspetti grazie alle coincidenze di orari del treno che avevamo, eravamo diventati una sorta di trio che in realtà non si filava nessuno, a differenza delle superiori ognuno si fa i cavoli suoi, e questo mi piaceva ancora di più perchè non amavo stare al centro dell'attenzione. 

- Sai, Adam non lo conosco ancora benissimo, però mi è simpatico - mi disse improvvisamente Finn

- Sono contenta che andiate d'accordo - risposi con un sorriso

In realtà ero davvero contenta per loro, anche Adam stava simpatico Finn, me l'aveva detto giusto due giorni prima, ma sapevo anche che se Adam avesse scoperto che Finn per il mio tredicesimo compleanno mi tirò delle uova in testa perchè aveva saputo dalla sua ammiratrice, la vipera della mia classe, che l'anno precedente avevo avuto una breve cotta per lui, avrebbe cambiato parzialmente opinione su di lui. Su questo ci avrei messo la mano sul fuoco, questo perchè anche se Adam apparentemente era una persona molto idiota in fondo in fondo era anche la persona più buona di questo mondo e più volte dimostrava di essere leale con i propri amici, specie quando qualcuno aveva qualcosa da dire nei loro confronti. Da che l'ho conosciuto è sempre stato così, se penso a una persona che si è dimostrata leale con me davvero non posso che non pensare a lui. 

- E voi invece, che avete fatto oggi? 

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 20, 2015 ⏰

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