"Ma io non capisco, i cani erano silenziosi.. Avrebbero abbaiato, lo fanno sempre per nulla.."
"Lo so, Filomena, anche io mi sono stupita."
"Mmmh.. Che poi io sono così vecchia, sai, il mio udito ormai è andato."
"Eppure nemmeno io ho sentito nulla, proprio nulla. Ero alla tv e l'ho sentito. Non so come siano entrati."
"Bhe.. La polizia lo scoprirà.
Oh, il the è pronto."
Mi alzo e vado alla finestra. Le tendine sono antiche, ricamate di arancione, ma trovo che stiano bene in questa stanza.
Le scosto e osservo; faccio appena in tempo a vedere le volanti entrare nel mio cortile, seguiti dall'auto di mia madre.
I poliziotti escono armati di pistole, ed irrompono in casa. Mamma sta fuori ed osserva preoccupata; la raggiungo:
"Mamma"
"Tesoro, stai bene? Ma cos'è successo?"
"Stavo guardando la tv e ho sentito il piano suonare, due volte. Sono uscita subito di corsa, e sono andata da Filomena come mi hai detto."
"Oh, mio Dio.. Dici che sono ancora dentro?"
"Non ne ho idea"
"L'importante è che tu stia bene."
La porta d'ingresso si apre:
"Signora Dervi?"
"Si"
"In casa sua non c'è alcuna traccia che possa portare a pensare all'irruzione di qualcuno."
"Cosa? Ne siete sicuri?"
Mamma mi lancia un'occhiata con aria interrogativa.
"Sicurissimi. Esattamente, cos'è che hai sentito?"
Il poliziotto mi guarda in modo strano; ha un ciuffo ribelle sulla fronte che gli dà una curiosa aria giovanile, nonostante non lo sia poi così tanto.
Sospiro;
"Il piano. Qualcuno ha pigiato un tasto sul piano, che si trova dall'altra parte della casa di dov'ero io in quel momento. Per due volte."
"Ne sei sicura? Tua madre mi ha detto che avevi la tv accesa."
"Si ma era troppo nitido, profondo, realistico, non poteva assolutamente venire dalla tv. Ve lo giuro, qualcuno ha schiacciato quel maledetto tasto per ben due volte. Lo saprò riconoscere, suono da una vita!"
"Non so che dirti. Non c'è nessuno in casa, abbiamo guardato davvero dappertutto."
Rimango zitta. Evito di parlare, e lancio un'occhiata alla casa; improvvisamente ha un aspetto inquientante e non mi fido ad entrare.
●--------●
Il soffitto della mia camera da letto stanotte ha delle ombre bellissime. Le tende della finestra fanno entrare uno spicchio di luce sinistro, ma allo stesso tempo affascinante.
Non riesco a dormire. Daltronde, non ci speravo.
Ho perlustrato almeno 5 volte nella mia stanza prima di spegnere la luce.
(^^^)
È Dim:
"Dormi bene, piccola. Non ci pensare, non era niente. "
Facile dirlo, per lui. Non erano mai entrati ladri in casa mia, anche se a quanto pare non lo hanno fatto neanche oggi. Ma qualcuno sarà stato a produrre quel suono. Forse me lo sono sognato, entrambe le volte, ma non mi importa a questo punto, se sono pazza tanto vale perdere tempo a pensarci.
Tra i tanti pensieri, mi addormento.
"Tesoro, muoviti"
Sono già le 07:00.
Stamattina non sarà una giornata pesante, o almeno, lo spero;
"L'unica volta in cui sono entrati i ladri da me è stato l'anno scorso, sai, ti avevo raccontato..." Rita si riempie la bocca col cornetto che straborda di crema, mentre
Linda si pulisce le labbra sporche di sugo:
"Ma quindi sei proprio certa che ci fosse qualcuno? Da dove sarebbe uscito?"
Sospiro;
"Non lo so questo. Probabilmente dalla porta del bagno, sembra messa apposta, con la scala e tutto il resto."
"Ma i cani quindi non hanno abbaiato? Strano."
"Già".
Tornando a casa osservo la casa dalla strada, sembra tutto normale. La sensazione di terrore mentre la fissavo ieri è sparita. In fondo è la mia casa, e nessuno sa cosa sia successo veramente.
È una bella giornata oggi, Dim vorrebbe uscire, ma non ne ho molta voglia. Qualcosa mi spinge a restare a casa, non so perché, ho una sorta di istinto protettivo; così decido di chiamare Dim e passare il pomeriggio in casa.
Il gelato al cioccolato è quasi finito, ma noi lo finiamo definitivamente.
Ed è così che la voglia prevale sulla situazione, cosa che non succedeva da un bel po' a dire il vero.
Dopo il pomeriggio di passione, ho un altro tipo di voglia; le mie dita tremano, è il segno che in questo momento ho un bisogno urgente di suonare. Sono molto titubante a riguardo, ma mi faccio forza e supero l'insicurezza che sento nel pensare di stare in quella stanza e di toccare il tasto che ha prodotto quel suono inquietante.
Improvviso qualcosa, a caso, giusto per togliermi lo sfizio; ma c'è qualcosa che non va.
All'inizio credevo in un difetto momentaneo magari causato anche solo da me, ma poi, dopo la terza volta che il do diesis non ha emesso suono, comincio a preoccuparmi.
Mi fermo, e lo suono.
Niente.
Solo un rumore vuoto.
Se ci penso e vado ad orecchio, è il suono che ho sentito per ben due volte ieri.
Istintivamente, quasi come un'azione involontaria, mi alzo dallo sgabello e mi allontano dal piano; torno in me e recupero la razionalità e la calma, così decido di aprirlo.
È solo allora che mi rendo conto che la corda è stata sradicata.
Rimango esterrefatta, e il mio cuore comincia a battere più veloce, accelerando sempre di più. Vado a rifugiarmi in camera e mi chiudo dentro; apetto l'arrivo di mia madre, che dovrebbe tornare a breve.
"Tesoro!"
"Ehi mamma sono in camera"
Giro la chiave e mi siedo su letto.
La porta si apre, mia madre è tutta scompigliata a causa della lunga giornata di lavoro:
"Come mai ti eri chiusa dentro?"
"La corda del do diesis è rotta, è da riparare"
"Cosa? Ma del piano?"
"Si mamma, di cosa se no..?"
"Ma com'è possibile? Si è spezzata così? Da sola?"
"No, non da sola. Ieri ho sentito quella nota suonare, e oggi la corda non c'è."
"Oddio.. Ieri suonava? Cioè hai provato dopo a suonarla tu?"
"No, non lo so, mi sono messa a suonare oggi e non suonava."
La porta dell'ingresso si apre, è mio padre.
"Dopo ne parliamo con papà"
Scende le scale.
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Ho avuto paura.
Paranormal"Per un attimo ho avuto l'impressione di vivere un incubo."