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A.A.
Ciao a tutti ragazzi, eccomi qua con una nuova storia, o meglio, questa è una biografia. La ragazza in questione è una mia amica e ho deciso di renderla partecipe del mio cammino. Non ha ancora letto niente, ma spero che il racconto le piaccia. Ti voglio bene amica mia❤️
Voi restate pronti che sto portando avanti il secondo libro, prima di pubblicare voglio avere da parte un po' di capitoli, così da non prendermi indietro. Ci sentiamo presto✨
♡♥♡♥♡♥♡♥♡♥♡♥♡♥♡♥♡♥♡♥♡♥♡Sono Anastasia e questa è la mia storia.
Sono una ragazza di 17 anni, sono nata l'08 Marzo del 2003 e quando nacqui ero molto lunga e abbastanza cicciottella. Mamma si chiama Lisa e papà Matteo, sono la secondogenita perché prima di me nacque mia sorella Jennifer, che ora ha 23 anni. Essendo adolescente affronto i soliti problemi, tra cui quelli dei miei genitori. Non vado d'accordo ne con loro ne con Jennifer. Non avendo un buon rapporto con i miei ci litigo spesso e li odio a morire. Loro si sono separati quando avevo l'età di 15/16 anni e da li in poi il dolore mi fece diventare stronza ed acida con tutti. La mia infanzia la passai con mia nonna Evelyn, ero molto legata a lei anche perché mamma e papà non erano mai a casa e trovavano pochissimo tempo da dedicarmi. Babbo è un alcolizzato fuori di misura e lo odio anche per questo, dunque era normale che non trovasse tempo per me visto che pensava solo al suo amato alcool. Della mia infanzia ho moltissimi ricordi belli, ma anche brutti, tra cui uno in particolare. Mi ricordo che quando ero piccina caddi da una muretta alta tre metri ed ebbi un trauma cranico, entrai così in coma, ma sapevo che nonna era accanto a me e che avrebbe fatto di tutto per la sua nipotina. Purtroppo lei morì a causa della leucemia, all'inizio non sembrava nulla di così grave ma le cose cambiarono. Tentarono di curarla con le chemio ma peggiorarono le cose. A ottobre dell'anno scorso la ricoverarono d'urgenza è per leucemia d'ultimo stadio, il più grave. A Natale la dimisero ma solo mamma e zia poterono andare a farle visita. La fecero tornare in ospedale e le sedute di chemioterapie continuarono nella speranza di un miglioramento. A febbraio di quest'anno le cose peggiorarono di gran lunga, nonna Evelyn venne messa in terapia intensiva e solo a quel punto ci dissero che potevamo farle visita tutti, sentivo che nonna non avrebbe voluto che io la vedessi in quelle condizioni e io avevo paura , in quel periodo pensai al peggio. Il 28 Febbraio ero a scuola e mamma scrisse sul gruppo di famiglia: "Nonna sta male, hanno deciso di sedarla verso le 18:00". Dopo il messaggio sprofondai ma dovetti farmi forza per sostenere mamma e Jennifer. Da li in poi mia sorella cadde in una brutta depressione e un giorno decise di chiamare Babbo per chiedergli di portarla dalla nonna, decisi di andarci anche io. Entrammo in ospedale e poi nella sua stanza, quando la vidi mi venne freddo e d'improvviso sentii un vuoto dentro di me; uscii di corsa e andai via da quel reparto maledetto. Il giorno successivo, appena dopo essere entrata in classe mamma mi scrisse: "Sei a scuola?" e io le risposi di si chiedendo anche il perché. Non ricevetti risposta fino alle 11:00, quando mamma e Jennifer scrissero che la mia tanto amata nonna era morta. Volevano venirmi prendere a scuola ma mi rifiutai. Finita scuola presi il bus e su esso trovai un mio amico e mi confidai con lui scoppiando a piangere. Scesi qualche fermata prima del mio paese per andare con mamma a scegliere la bara e tutte le altre cose. Quel giorno piansi ad ogni ora, pure di notte, perché mi resi conto di aver perso la persona più importante della mia vita. Tutt'ora piango al solo pensiero e credo che non riuscirò ma a superare la morte di mia nonna. Fortunatamente ho sempre avuto al mio fianco le mie migliori amiche, coloro che amo e che amerò per sempre. Tina, che ha la mia stessa età, è permalosa ma molto dolce e Greta, nata prima di tutte, lei è un osso duro come me e non si lascia abbattere facilmente, ma anche se sembra tanto tura sotto sotto ha le sue debolezze ed è super dolce quando vuole. Assieme a loro combinai tante pazzie, specialmente con Greta. Quando io e lei uscivamo avevamo sempre qualcosa di alcolico in mano e più di una sera i nostri amici ci dovevano sorreggere mentre noi ridavamo a crepapelle. Mi aiutò anche il mio ragazzo che in precedenza era semplicemente il migliore amico mio e di Tina. Quest'ultima un giorno venne da me e mi disse che Andrew, il nostro migliore amico, stava male quando io stavo in compagnia di altri ragazzi. Stanca di sentirmi ripetere in continuazione frasi del genere decisi di mettermi assieme a lui, all'inizio era quello lo scopo, ma dopo poco iniziò a piacermi seriamente e capii che stavamo realmente bene assieme. La relazione andò avanti ma a novembre dell'anno scorso iniziarono i problemi. Io e il mio ragazzo uscivamo con la stessa compagnia, frequentavamo le stesse persone. Un giorno, totalmente a caso, litigai con gli amici in comune e decisi di staccarmi del tutto, mentre Andrew assieme a Greta e Tina rimasero a far parte della combriccola. Dopo il litigio trovai nuovi amici e mi inserii in un nuovo gruppo, passavo molto tempo con loro. Iniziarono i carnevali e mi legai tantissimo con la nuova compagnia. Andrew diventò geloso, possessivo e limitava la mia libertà. Non potevo fare nulla senza di lui, lo avevo sempre attorno e la cosa iniziò a pesare. Iniziai ad avere spesso la luna storta e non riuscivo a mantenere la calma. Mi stancai di tutto ciò e gli dissi che dovevamo parlare, ci incontrammo e lo lasciai. Per stravolgere, per cambiare qualcosa di me stessa decisi di andare a farmi due ulteriori buchi all'orecchio per gli orecchini, solo che uno fece infezione e fui costretta a toglierlo. Cambiai anche il colore dei capelli e li feci di un colore molto acceso, decisi anche ti fare la frangetta, ma poi mi pentii a causa dei miei capelli ricci che non se ne stanno fermi nemmeno un secondo. Presi la moto, così che io potessi muovermi con più facilità. La sfiga che mi perseguita tuttora, ovviamente volle che io facessi due incidenti e varie cadute in moto. Fortunatamente non mi feci mai male, solo qualche ferita qua e là. Come ragazza sono molto maldestra, infatti mi ritrovo spesso con delle botte causate dalle cadute giù per le scale o per dei movimenti bruschi e stupidi. Nel mentre, Greta si fidanzò a settembre con un ragazzo che mi stette sul cazzo sin dal primo momento, ma alla fine dovevo volere il meglio per la mia migliore amica. Ciò che fece paura a me e Tina fu il suo distacco causato dal suo ragazzo. Stettero assieme quasi sette mesi e poi lei lo mollò a causa dei comportamenti scorretti che aveva lui, si comportava proprio come il mio ex. Dopo quella rottura il trio si riunì più forte di prima. Intanto Tina conobbe il mio nuovo gruppo e legò pure lei con loro, ma non abbandono la sua di compagnia. Si aggregò anche Greta al gruppo e finalmente avevamo tutte le amicizie in comune. Negli ultimi mesi iniziò a piacermi un ragazzo di cui non dovrei mai essermene innamorata, sapevo che sarebbe stato impossibile avere qualcosa con lui, ma tentai comunque. Non avendo riscontri positivi da parte del ragazzo mi dissi: "piuttosto di starci male è meglio lasciarlo andare" e fu così. Passò un po' di tempo e mi legai ad un ragazzo che un tempo nemmeno calcolavo. Mi fa stare bene e sono felice di esserci diventata così tanto amica. Lui è l'unico che riesce a farmi passare l'incazzatura e mi fa scordare tanti problemi, l'unica pecca è che credo che lui voglia qualcosa di più e io ho paura di rovinare l'amicizia perché lo vedo solo con un vero amico. Scoprii un'alternativa al dolore, iniziai a tagliarmi, proprio come Greta. Lei ci sta sotto da molto più tempo. Io mi ero giurata di non farlo più ma a causa di tanti problemi non riesco a farne meno. Tina ci continua a dire che siamo delle stupide e che non serve a niente fare quella cazzata li, ma per noi non lo è, è solo uno sfogo in più che abbiamo per liberarci del dolore che ci procura la vita e il mondo che ci circonda. Un altro momento brutto della mia vita, molto recente, è che hanno investito un mio parente, è stato un camion bello pesante. Ha metà delle costole frantumate, entrambe le gambe con rotture multiple e i piedi ridotti in briciole. Sto molto male a causa di questo avvenimento, fortunatamente quando l'hanno portato via in ambulanza mi lasciò la sua collana. Tutto questo mi procura sofferenza, ma cerco di tirare avanti. Tutto sommato questa è la mia vita, che varia da un'immensa felicità ad una tristezza assoluta.
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𝕄𝕪 𝕡𝕝𝕒𝕔𝕖
Ficción GeneralEccomi qui con un nuovo racconto, sta volta è una biografia. Il questo testo non parlo di me ma bensì di una mia amica, una mia cara amica. La conosco da due anni ma nella sua vita ha vissuto i suoi problemi. I nomi e le date sono inventate, ovviame...