Capitolo 2

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Dimentico la questione ma dopo alcuni giorni mi piove in studio. "E' la Sig.ra Michela ***. Sembra agitata" dice la mia segretaria. Finisco il mio lavoro e dopo una buona mezzora vado a riceverla in sala d'attesa.

Mi aspetta in piedi accanto alla porta. Sulle prime non mi fa alcuna impressione: non particolarmente alta, capelli neri alle spalle si mangiucchia le unghie della mano destra. Avvicinandomi, però, noto alcuni particolari interessanti: veste una camicetta bianca dalla scollatura generosa che mostra due seni abbondanti quasi sorretti dal braccio sinistro che tiene conserto sul petto. Veste poi una gonnellina di seta leggera poco sopra il ginocchio che scopre un bel paio di gambe nude (al diavolo reggicalze e autoreggenti, io vado pazzo per le gambe nude) abbastanza inusuali vista la stagione (siamo a fine settembre). Scambio di presentazioni e la faccio accomodare nella mia stanza. La invito a sedersi ma preferisce rimanere in piedi. "non è come al bar" dico "si paga lo stesso anche se si sta seduti".

Abbozza un sorriso imbarazzato e si siede sulla punta della sedia protendendosi in avanti ed offrendo così un bel panorama della scollatura. Si scusa per essere arrivata così inaspettatamente ma era successa una cosa straordinaria. Dopo la nostra telefonata si era messa in testa di incastrare il marito, voleva arrivare allo scontro fisico per poi chiamare la polizia e denunciarlo. Aveva cominciato a prenderlo a male parole per ogni cosa, usciva la sera senza dire dove andava (peraltro, si recava a casa dei suoi genitori) e tornava nel cuore della notte. All'inizio il marito era rimasto stupito di questo nuovo atteggiamento, poi aveva cominciato a rispondere alle sue offese fino alla sera precedente. Lui l'aveva aspettata sveglio e quando era tornata alle 4 del mattino era scattata una lite furibonda al culmine della quale l'aveva picchiata e poi buttata fuori di casa. Era tornata a casa dei suoi e ci era dovuta andare a piedi dato che portafoglio e telefonino erano rimasti a casa. Non era andata al pronto soccorso ma appena alzatasi era venuta da me.

Ma tu guarda che stronza - ho pensato - l'avrei menata anch'io... Ma andiamo avanti ad approfondire l'argomento. Visto che non era andata al pronto soccorso, le chiedo di raccontarmi in dettaglio i fatti della sera prima.

Appena tornata a casa, suo marito le aveva chiesto dove era stata. Lei, come al solito, si era rifiutata di rispondergli; lui allora l'aveva insultata. Alt, dico io, cosa ha detto di preciso? Può essere importante anche per presentare una querela. Si ritrae un attimo e arrossisce violentemente poi, con lo sguardo basso e con un fil di voce,

"Mi ha detto che non dovevo permettermi di andare in giro la notte vestita da troia e che, se lo facevo, mi avrebbe trattata come tale"

"Ma lei come era vestita?"

(che domande sto facendo? Ormai ho perso completamente il controllo...). Non sembra essersi accorta dell'assoluta inutilità della domanda e mi risponde con naturalezza (sembra aver ripreso un po' di coraggio..) che si era vestita in modo provocante per farlo arrabbiare e che indossava quella stessa maglietta scollata che indossava al momento, una minigonna in pelle, calze a rete e scarpe con i tacchi alti. Va bene, andiamo avanti. Dopo aver detto quella frase l'aveva afferrata per un braccio e le aveva tirato un ceffone. Allungo la mano come per alzarle il viso dicendo:

"Mi faccia vedere se ci sono ancora segni"

Lei anticipa il movimento alzando il mento ma non evita il contatto con la mano che, sfiorandolo appena con due dita, le sposta il viso da destra a sinistra. Non sembra stupita dell'iniziativa e si lascia osservare docilmente senza però alzare lo sguardo.

"No, - mi dice - sul viso non sono rimasti segni"

"E dove sarebbero rimasti?"

"Sulla schiena e sulle gambe"

"L'ha picchiata sulla schiena e sulle gambe?"

"Beh, sì. Dopo aver preso quello schiaffo sono caduta o meglio mi sono seduta sul divano ma lui, come preso da un raptus, mi ha presa per i capelli e mi ha buttata sullo schienale della poltrona. Poi ha preso a picchiarmi furiosamente con la mano. Mi ha picchiata prevalentemente sulla schiena ma, mentre la "schiena" era protetta dalla minigonna in pelle, le calze hanno attutito ben poco. E' per questo che i segni più evidenti sono sulle gambe."

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