1 - Il Giappone è bellissimo.

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??? :"Misa..."
Misa:"mmhm"
??? :"Misa, svegliati, siamo in Giappone"
Misa:"eh? Dove siamo, papà?"
Papà:"guarda fuori!"
Mi stropicciai gli occhi sbadigliando, non avendo nemmeno del tutto capito le parole di mio padre. Ma una volta aperti gli occhi, tutto mi fu chiaro e la stanchezza che avevo accumulato, si disperse in pochi secondi.
Misa:"PAPÀ, GUARDA, IL GIAPPONE!"
sembravo una bambina che aveva appena ricevuto il regalo migliore del mondo, anche meglio di una Nintendo con Pokémon incluso. Alchè mio padre mi guardò e gli scappò una leggera risata.
Papà :"Beh ci credo Misa, te l'ho detto io!"
Non feci neanche caso a ciò che disse mio padre. Ero così intenta a guardare le luci che nell'oscurità della notte risplendevano sul suolo giapponese, che mi scordai letteralmente di trovarmi in aereo con molte altre persone a bordo. Dopo pochi minuti, una voce femminile ci disse di allacciare le cinture, in quanto l'aereo stava per atterrare e tutti obbedirono. In qualche istante, ci ritrovammo di nuovo a contatto con la terra, e io e mio padre ci ritrovammo subito in aeroporto.
Papà:"Allora Misa, se vuoi puoi andare a comprare qualcosa mentre io finisco con i bagagli".
Annuí, e subito mi incamminai verso un piccolo negozio che conteneva tutto e di più. Non mi feci scrupoli e presi tra le mani tutto ciò che i miei occhi riuscivano a vedere. Appena mi accorsi che non avevo più spazio tra le mani, mi avviai alla cassa e pagai tutto ciò che avevo preso. Appena ebbi finito, presi tra le mani tutta la mercanzia che avevo appena comprata, e senza neanche accorgermene, andai a sbattere contro qualcuno.
Misa :"Ahi! Scusami, mi dispiace tanto"
??? :"Tranquilla, sto bene , perché non prendi una busta?"
Misa:" NO! Cioè volevo dire, no ce la faccio da sola, grazie lo stesso..."
?? :"Come vuoi, comunque mi chiamo -"
Papà :"Misa!"
Misa:"Uh? Papà, arrivo! Scusami, ma ora devo andare. Ci vediamo!"
Mentre dissi l'ultima frase sorrisi istintivamente e dopo aver raccattato tutta la merce caduta, mi avviai verso mio padre. Dopo pochi minuti mi accorsi di cosa avevo detto. Non so per quale motivo mi uscì dalla bocca quel" ci vediamo", ma in qualche modo sentivo che l'avrei reincontrato. A farci caso, quel ragazzo era davvero carino e anche molto educato... i suoi occhi verdognoli mi erano rimasti impressi nell'anima e già sapevo, che non sarei più riuscita a dimenticarli. Certo che, il Giappone è bellissimo.

Arrivati nella nostra nuova casa, cominciai a sentire la stanchezza che avevo accumulato durante il viaggio e così, da persona egoista come sono, mi butto sul divano lasciando a mio padre tutto il lavoro da svolgere. Ma chi voglio prendere in giro , ovviamente pochi minuti dopo anche mio padre andò ad ammassarsi sul letto in camera sua, dovevo aver pur preso da qualcuno. E così, dopo circa mezz'ora, la casa rimase in completo silenzio e con un bel lavoro da svolgere per domani.

La mattina successiva

Stranamente, non mi svegliai con le urla di mio padre che mi incitavano ad alzarmi. Probabilmente, perché non si era svegliato nemmeno lui. Così mi frugai un po' le tasche del jeans con cui avevo dormito e trovai il mio telefono. Accesi il telefono e... LE 5 DI MATTINA? MA COSA HO BEVUTO IERI AL POSTO DELL'ACQUA? Mi stupii da sola di quanto presto mi svegliai quella mattina, così ne approfittai e senza svegliare mio padre, uscii di casa per andare a fare una camminata e dare uno sguardo alla nuova scuola che avrei dovuto frequentare : la Shiratorizawa.
Così presi rapidamente le cuffiette e le chiavi, infilai le mie amate Air Force 1, e uscii di casa ancora mezza addormentata.
Essendo mattina presto, l'aria era abbastanza fredda così, dopo aver fatto partire la mia Playlist di fiducia, cominciai a strusciare le mani una contro l'altra, pentendomi di non aver portato la felpa con me. Al pensiero della felpa, se ne aggiunse un altro...
Flashback
??? :"Misa! Non scordare di chiamarmi quando arrivi in Giappone!"
Misa:"Si zia, non ti preoccupare, non mi scorderò!"
Fine flashback
E da brava nipote quale sono, me ne ero scordata :D. Così, per rimediare, digitai in fretta il numero di mia zia Nunzia ( ti amo zia) e la chiamai, non curante di quale potesse essere l'orario in Italia.
Zia :" ma chi cazzo è a quest'ora"
Misa:"CIAO ZIA, TI SONO MANCATA?" dissi urlando.
Zia:" MISA ABBASSA QUELLA VOCE DA GALLINA"
Misa:" si tutto bene qui in Giappone, e a te?"
Zia :" senza di te mi sento così sola Misa, vorrei tanto che tu fossi qui"
Misa:"lo so zia anche tu mi manchi tanto, ma purtroppo dovrai abituartici. Ho deciso di cambiare vita e devi rispettare la mia scelta"
Dopo aver detto quella frase, mi riaffiorarono alla mente tutti i ricordi vissuti con mia zia. Lei era sempre stata al mio fianco, al contrario di mia mamma, che appena ebbi compiuto un anno, mi lasciò da sola con mio padre per andare a buttare la sua vita chissà dove. Ma ora non mi importava più di tanto, ero felice con mio padre e mia zia era la persona migliore che potesse svolgere il ruolo di madre.
Comunque, mia zia tirò un sospiro e mi salutò in quanto stava per andarsene a dormire. Merda, quanto mi mancava. Ma ormai, tutto era finito. Finita la conversazione, non mi accorsi di aver camminato fino ad un parchetto, e non mi accorsi nemmeno di avere lo sguardo di qualcuno puntato addosso...

Angolo autrice

bella bois in caso non aveste letto la descrizione, questa è la mia prima storia, perciò avvertitemi nel caso ci fossero errori ortografici. Detto questo, mi dileguo. ADDIO

I want you. ~ Ushijima Wakatoshi x original character Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora