Prologo: Legati assieme

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(Immagine del capitolo da @_kamylleon su Instagram)

"Fate largo, fate largo!"

La voce carismatica di un giovane alto e robusto, dagli occhi turchesi e una folta chioma color quercia sparata in tutte le direzioni rimbombò sonoramente nel corridoio al secondo piano dell'edificio, spaventando la folla. Fra loro c'erano Caesar Zeppeli e Suzie Q, che se ne stavano di fronte ai loro rispettivi armadietti in pace... O almeno fino a quel momento.
"Fammi indovinare, è quella faccia di culo?" chiese con una finta pacatezza e un sorriso tirato il biondo, rivolgendosi all'amica che gli stava di fianco.
"Esattamente, mio caro. Il solo ed unico Joseph Joestar." replicò Suzie, sghignazzando leggermente fra una parola e l'altra e osservando il ragazzo che camminava nel mezzo del corridoio, con al seguito il suo amico Smokey Brown, quasi inesistente di fianco a lui.

Entrambi si voltarono a guardare Joseph, seppur con due sguardi diversi: quello di Suzie di divertimento e leggero interesse, quello di Caesar che trasudava odio e disprezzo. Joseph li salutò entrambi con un cenno della mano, aggiungendo però una frase rivolta verso il biondo: "Non vedo l'ora che inizi questa lezione di chimica, Caesarino!" e allontanandosi verso l'aula di chimica.
"CAESARINO A CHI SCUSA?!" starnazzò il biondo, rosso in volto per la rabbia e facendo per avvicinarsi al bruno.
"Caesar, calmati." gli intimò Suzie, mettendosi davanti a lui e guardandolo diritto negli occhi. Il biondo chiuse gli occhi e prese un bel respiro, obbedendo alla sua amica, e dopo un po' riuscì a calmarsi, riaprendo gli occhi e distogliendo lo sguardo da Suzie, ritornando al suo armadietto.

"Ma perché quasi tutte le mie lezioni devo passarle assieme a quell'essere?!" esclamò Caesar, stizzito, chiudendo lo sportello del suo armadietto con un sonoro ceffone.
"Perché siete nello stesso anno, magari? Dai, alla fine è divertente devi ammetterlo..." rispose Suzie mentre cominciava a camminare verso l'aula di biologia, visto che lei si trovava nell'anno precedente e aveva lezioni diverse rispetto al compagno. Caesar l'affiancò e roteò gli occhi in disaccordo.
"In più fino ad adesso è stato assente ad almeno metà delle lezioni-" aggiunse la giovane, ma venne immediatamente interrotta dall'amico.
"In quelle in cui è stato presente è stato comunque una tortura! Ma come cazzo fa uno così a ritrovarsi nel mio stesso college?! Io che ho lavorato COME UN MULO per entrare in questa maledetta scuola?!" imprecò Caesar, non distogliendo gli occhi dalla figura lontana di Joseph, con uno sguardo che avrebbe potuto uccidere. L'odio che il biondo provava nei confronti di quel bruno era enorme.
"Caesar, lo so perfettamente, ma purtroppo questo mondo è pieno di ingiustizie e tu dovresti saperlo meglio di me. In più, penso che non dovresti giudicare il libro dalla copertina..." affermò l'altra bionda, guardandolo con uno sguardo risoluto. "Dai, ora devo andare a biologia, ci sentiamo dopo?" aggiunse, sorridendo amichevolmente.

Caesar annuì e salutò l'amica con un cenno della mano, dirigendosi verso l'aula di chimica, sperando solamente che almeno quel giorno Joseph potesse lasciarlo in pace.

Lo conosceva da poco tempo, visto che a scuola si era sempre presentato poco: infatti la prima settimana l'aveva quasi totalmente saltata, mentre invece la seconda si era presentato soltanto alle lezioni che gradiva, ossia quelle in cui si lavorava di meno. Il tipico scansafatiche rompiscatole insomma, che era riuscito ad arrivare al college con voti palesemente copiati.

Appena arrivato nell'aula, dunque, cercò di scegliere il posto più distante da Joseph, ma fra vari spostamenti, dubbi e ripensamenti... finì per ritrovarsi proprio al suo fianco, mentre il bruno lo guardava con un sorriso a trentadue denti, che chiaramente non celava le sue intenzioni.
"Ciao Caesarino! Sai, mi fa piacere che tu abbia scelto proprio questo posto per sederti." soggiunse immediatamente, continuando a sorridere malevolo e alzando di poco le sopracciglia.

Lo sapevo, dannazione! NON ME NE VA BENE UNA! pensò rabbiosamente il biondo, cercando quanto più potesse di contenere la sua rabbia. Prese un rapido respiro e per il momento decise di ignorare il bruno.
"Eddaiiii, non fare quella faccia Cesarino..." si lamentò Joseph, fingendo di fare il labbruccio e gli occhi da cucciolo, stando bene attento a marcare ancora di più il nomignolo con cui aveva deciso di torturare il biondo.

Make You Mine [JJBA, CaeJose, Modern AU]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora