Cento all'ora

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"Adiós bastardi " esclama Zulema sbattendo la porta della banca.

" Zulema muoviti "

" Rubia, non ti agitare "

Abbiamo appena derubato una delle banche principali di Madrid, e ora siamo sul punto di un inseguimento, come se ci trovassimo in uno di quei film polizieschi dove i rapinatori non fanno mai una bella fine.
Direi che la mia agitazione ha una buona ragione di esistere.

Ancora con le borse piene di soldi e il fiatone, saliamo in macchina e sgommiamo via.

" Zulema cazzo, c'è mancato poco "

" Rubia come sei drammatica "

" Drammatica? Un istante in più e saremmo finite dentro, di nuovo. E tutto perché, se non fai la tua uscita di scena alla 'Zulema', non sei contenta "

"Ah rubita, non ti eccita l'adrenalina? A me da morire "

" No, mi fai solo incazzare "

" Lo sapevo che dovevo lasciarti nella lavatrice " esclama dopo un breve istante di silenzio.

Zulema è così, dopo due anni di convivenza e tutta la nostra storia, posso affermare di conoscerla abbastanza bene.
Non accetta di essere zittita e non poter ribattere, così fa la stronza, come da manuale.
Ma con me non attacca, in fondo so che mi ama, per quanto possa negarlo me l'ha dimostrato più volte.
E lo stesso vale per me, passo metà del tempo a volerla allontanare dalla mia vita, ma lei è la mia debolezza, e io sono attratta da lei come una calamita.

" Ah quindi stai cercando di ammazzarmi facendoci andare a sbattere? Rallenta o tutto questo denaro servirà solo per un funerale epico " rispondo mettendo fine al suo sarcasmo.

" Prima mi dici di aver paura di tornare dentro, e ora che cerco di seminare questi poliziotti del cazzo, mi dici di rallentare? Sei un po' confusa oggi rubia, dormito male? "

" Se tu evitassi di tirarmi calci tutta la notte, magari io riuscirei a chiudere occhio "

Alla mia ennesima frecciatina, vedo Zulema fulminarmi con lo sguardo, senza dire una parola.
Mette la mano sul cambio e con decisione preme ancora più forte l'acceleratore, fregandosene di ciò che le ho appena detto.

"Porca puttana, questi stronzi non sembrano volersi arrendere" urla spostando lo sguardo dallo specchietto alla strada davanti a noi.

Siamo in piena città, all'ora di punta.
Due sono le possibilità : o ci prendono e torniamo in prigione, o moriamo schiantandoci contro un palazzo, e nessuna delle due alternative mi piace.

" Zulema cazzo, rallenta! "

" Non ti preoccupare rubia "

È proprio quando rischiamo di fare un incidente frontale contro un camion, che Zulema imbocca una piccola via diretta verso la periferia.
Mi volto in cerca della volante e di loro non c'è più traccia.

Alzo gli occhi al cielo ripensando all'ennesima volta in cui Zulema ha rischiato di mandare tutto a puttane, e mi sento sollevata.

" Avevi dubbi? " mi domanda ironicamente avendo capito a cosa sto pensando.

" Non ti salverai per sempre Zulema, non avere paura non basta "

" Fino a quel giorno, ho ragione io " dice cercando di zittirmi.

Ha sempre la battuta pronta e questo mi fa incazzare. Non capisce il pericolo, non capisce quando è ora di fermarsi.
E allora cos'è che mi lega a lei? Perché non riesco ad allontanarmi?
Forse perché ho bisogno di lei.
Zulema tira fuori un lato di me di cui non ero a conoscenza, e io, per quanto non lo ammetterà mai, tiro fuori il meglio di lei.

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