13||summer break

1.3K 41 2
                                    

Probabilmente il proprietario della casa che abbiamo affittato qui in Grecia o non ci conosce o è un pazzo che vuole rivedere la sua dimora secondaria sfasciata, altrimenti non ci sarebbero spiegazioni per ospitare 8 ragazzi iperattivi, di cui 6 sei piloti di formula 1 che rischiano la loro vita a 300 km/h.

Il primo giorno passa abbastanza tranquillamente, visto che abbiamo sistemato le nostre valigie e la casa.

Il secondo giorno decidiamo di andare in spiaggia, dove la mattinata scorre tra partite di beachvolley, bagni e scherzi di cui le principali vittime siamo io e Lando.
Per la sera, dopo aver fatto la spesa, Cate cucina qualcosa perché è l'unica capace di non bruciare tutto-ma visto che tutti si scocciano di pulire i prossimi pranzi saranno per lo più da asporto-.

Dopo aver sistemato tutto, passiamo del tempo sulle sdraio, vicino alla piscina della casa, a chiacchierare e a guardare le stelle.

La maggior parte dei giorni passa così: tra mare e piscina, ma siamo in Grecia, la patria della mitologia, quindi una sera mi ritrovo a chiedere a ognuno dei miei provvisori di coinquilini se vorrebbero accompagnarmi a vedere i vari templi.

<<Vic, Cate>>
<<Che c'è? >>
<<Domani mi accompagnate a vedere i templi? >> domando facendo gli occhi dolci.
<<Amy sai che queste cose non ci fanno impazzire>> rispondono e io non so che dire se non un semplice ''okay, fa niente''.

Inutile dire che ho ricevuto quasi le stesse risposte sia da Max, che Daniel, Lando e Pierre.

L'unico che manca è Charles...
Potrei chiedere a lui, ma sicuramente dirà di no.

Vabbè tentar non nuoce.

Trovo Charles sull'amaca, messa più in disparte in confronto alle sdraio, steso che osserva le stelle con le cuffie nelle orecchie.

Mi avvicino, si toglie le cuffie e mi saluta.
<<Hey, è successo qualcosa?>>
<<Diciamo di sì>>
<<Dai, dimmi>>
<<Allora, mi piace la mitologia greca no? E dove conoscerla meglio se non nei templi che si trovano in Grecia? Bhe ho chiesto agli altri se domani mi volessero accompagnare a vederli ma mi hanno dato tutti il palo>> sospiro.
<<Oh povera bimba, le hanno dato il palo>> sghignazza il pilota al mio fianco sorgendo il labbro inferiore.
Gli faccio il verso e gli chiedo se vuole accompagnarmi a cui risponde <<Si.>> e mi sorride, uno di quei sorrisi che gli fanno spuntare le fossette.

E nemmeno dodici ore dopo, mi ritrovo a girare per l'acropoli con la piantina aperta, gli occhiali da sole inforcati e lo zaino sulle spalle, seguita da Charles nella mia stessa tenuta. Dopo aver visitato la maggior parte delle strutture, aver parlato dei nostri miti preferiti e aver mangiato degli souvlakia, tipici spiedini greci di carne bianca e uno yogurt, decidiamo di ritornare a casa.

In seguito alla nostra solita riunione sulle sdraio con tutti gli altri, io e Charles ci spostiamo sull'amaca e continuiamo a parlare delle prime cose che ci vengono in mente, gli ultimi libri letti o qualche aneddoto strano su quando eravamo bambini. E continuiamo così fino ad addormentarci sull'amaca una volta sorto il sole.

Poche ore dopo veniamo svegliati da una secchiata d'acqua gelida lanciata da Max e Daniel, che ci fa prima urlare dallo stupore e poi ridere fino alle lacrime, come il resto del gruppo.

E il resto di quel soggiorno in Grecia continua così tra spiaggia, riunioni sulle sdraio e innumerevoli albe viste dall'amaca sempre in sua compagnia.

Dopo essere ritornata da quelle due prime settimane di vacanze, non faccio in tempo a restare una settimana nel principato per poi partite di nuovo con i miei genitori alla volta di Londra.

Quella settimana passata velocemente e tranquillamente, ma c'è qualcosa che manca.
O qualcuno.
Anche se continuiamo a tenerci in contatto messaggiandoci ogni volta che possiamo.

Nonostante il meteo sempre un po' cupo della capitale, vivo quei giorni con spensieratezza visitando con i miei gli Studios di Harry Potter oltre il London Eye, il Big Ben, il Piccadilly Circus..

Quando è il momento di prendere l'aereo, io e i miei ci dividiamo, visto che io devo volare verso Spa mentre loro verso Nizza.

Al momento dell'imbarco, mia madre, affiancata da mio padre con un sorrisetto che ti verrebbe da prendere a schiaffi-il mio stesso sorrisetto- mi dice una cosa che mi rimane un po' spiazzata: <<Mi raccomando, tieniti stretta quel ragazzo che ti fa sorridere anche davanti uno schermo, ah e non dire che una tua amica perché non ci credo che uscivi in balcone solamente per parlare con ''lei''>> mimando le virgolette all'ultima parola, seguite da un occhiolino, prima di spingermi a salire sull'aereo dopo i saluti.

Heyy<33
Scusate se non riesco a pubblicare un capitolo a settimana, ma essendo super impegnata con la scuola non riesco a buttare giù qualcosa per ogni settimana!

Detto questo,spero che a voi vada tutto bene e che la storia vi piaccia!

byee<3
i.🦋

Opposti||Charles LeclercDove le storie prendono vita. Scoprilo ora