Napoli, Anno Domini 1479.
Molte cose nasconde Iddio che non hanno da essere né mai scoperte né mostrate, molte altre ne isvela Egli stesso, perché facciano da guida, eppur tanto lungamente s'affanna l'uomo nella sua stoltezza alla ricerca del male che il buon Padre suo gli ha evitato.
Era notte scura sopra le terre della bassa Esperia, e non tirava un alito di vento. Tutto taceva attorno alle case, fuorché il placido rumoreggiare dell'onde contro il lito del golfo, le quali mai interrompevano il proprio peregrinare. La volta celeste in alto, fuor dall'ampia finestra, formicolava di tante piccole stelle, bagliori lontani, indistinti, persi nel regno dei superni, cui all'uomo non è concesso vivendo anelare.
Così era bella, Napoli, all'occhio di colui che la possedeva, bella come il giorno in cui l'Onnipotente gliel'aveva messa fra le mani ancor giovani, ancor salde e forti. Adesso quelle mani, ingrassate e solcate di rughe, sostavano l'una sul piperno del davanzale, quieta, l'altra, errabonda dal fianco alla schiena, stringeva fra le dita la stoffa della propria berretta. Non brillavano più invero quelle stelle come una volta per lui, come quando il suo occhio un tempo acuto poteva mirare più in alto, esplorare più a fondo i segreti reconditi dell'opera divina.
« Senyor avi, che ci sta lassù? » la vocina sottile e delicata d'una bambinetta lo destò dai suoi ragionamenti, sicché il vecchio re Ferrante, voltatosi, sorrise. Nella stanzina, rasserenata dal calduccio della legna scoppiettante nel camino e dalle soffici coperte di lana, la sua amata nipote, la più piccola della nidiata, di quattro anni e poco più, se ne stava accucciata nel proprio lettuccio, lì a scrutarlo con quei suoi due occhioni da lupacchiotta, le graziose manine poggiate in grembo sopra il risvolto delle lenzuola.
Egli si tolse dunque dalla finestra e la raggiunse lì dove stava, sedendo accanto a lei sul bordo del letto. « Lì stanno le anime dei nostri defunti, al di là della volta stellata, alla destra di Dio Padre e degli angeli suoi, anche l'anima della tua ávia Isabella », cominciò a spiegarle pacatamente, carezzandole la piccola testa coperta dalla cuffia di seta.
« Ci stanno anche le anime di coloro che avete ammazzato lassù, senyor avi? »
Una domanda di una tale raccapriccianza, profferta con una simile tranquillità da una creatura così piccina, avrebbe dovuto forse impressionarlo, sconvolgerlo, quantomeno turbarlo, invece no, come fosse la cosa più naturale di questo mondo, il vecchio re, sorridendo, rispose: « no, Beatriz, ells están allá ». Tese adunque l'indice in direzione del pavimento di pietra, additandole l'inferno.
La bambina si sporse dal proprio lettuccio, occhieggiando curiosa in direzione del punto indicato. « Nelle prigioni? » domandò un poco perplessa. Conosceva bene quel che si celava sotto i propri piedi poiché suo nonno, le volte in cui ne faceva parola col castellano e coi funzionari, mentr'ella stava lì con lui a rallegrargli la giornata, non si curava giammai di allontanarla. Proprio lì, al di sotto della cappella Palatina, Ferrante riponeva i suoi più cari tesori: i corpi mummificati dei baroni che gli si erano rivoltati contro molti anni orsono e che egli, dopo averli sconfitti, da allora giammai aveva permesso che neppure da morti abbandonassero il luogo del loro castigo.
Ferrante sorrise nuovamente, non resistendo alla tentazione di battere l'indice sul quel suo graziosissimo nasino all'insù, in tutto e per tutto uguale a quello dell'amata figlia Eleonora. « Tu sai troppe cose, nieta mi », la rimproverò scherzosamente. « Là sono rimaste soltanto le loro spoglie mortali, le loro anime invece sono scese all'inferno coi dannati, immersi fra le fiamme e fra i ghiacci perenni, squartati dai demòni. Hanno ricevuto la giusta punizione per i loro tradimenti ».
La bambina corrucciò per un attimo le sopracciglia sottilissime, come pensierosa, e gonfiò le guanciotte tonde, in questo tratto così tanto simile ai suoi parenti di Aragona di Spagna. Alla fine, guardandolo con due occhioni dolci irresistibili, osò chiedergli: « posso venire con voi a vederli qualche volta? Oh, vi prego, senyor avi! Una volta soltanto, per piacere! »
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Sanguis meus
Historical FictionAlla vigilia di Natale, nel cuore della notte, appare a re Ferrante di Napoli l'ombra del padre defunto, la quale gli predice orribili sciagure se egli, andando contro sé stesso, non porrà fine alla vita della piccola nipote ora che è indifesa, prim...